Fibromi: arriva la pillola per curarli e salvare la fertilità
Finalmente è disponibile una cura alternativa per chi “resiste” ai trattamenti tradizionali e vuole salvaguardare la sua fertilità
Finalmente arriva anche in Italia una terapia medica specifica per il trattamento a lungo termine del fibroma uterino, una patologia invalidante che condiziona la quotidianità femminile, la relazione di coppia, la vita professionale e la possibilità di avere un figlio.
Si tratta della formazione benigna più frequente nella donna: si sviluppa nella muscolatura liscia dell’utero sotto l’influenza di stimoli genetici e ormonali.
L’incidenza varia tra il 20 e l’80%, a seconda dell’età. Nel 50% dei casi i fibromi presentano sintomi che si ripercuotono sulla salute generale e sessuale: cicli abbondanti fino all’emorragia, compressione sugli organi vicini (vescica, retto), dolore alla penetrazione profonda durante i rapporti, complicanze in gravidanza e infertilità.
Serve una diagnosi precoce
Una diagnosi precoce e una terapia su misura sono fondamentali per ripristinare il benessere psicofisico, migliorare la qualità di vita e salvaguardare la fertilità. La scelta della terapia dipende dai sintomi, dall’età della donna e dai suoi progetti di maternità.
Le cure tradizionali
I farmaci sono la prima opzione: vengono prescritti anticoncezionali a base di estroprogestinici, o solo progestinici, per regolarizzare il ciclo. La cura, nella maggior parte dei casi, è efficace nel controllare i sintomi e, anche se non incide sulle dimensioni del fibroma, può evitare l’intervento chirurgico. I trattamenti chirurgici possono consistere nell’asportazione dei soli fibromi (miomectomia) o nell’asportazione dell’utero (isterectomia), se le cure precedenti non hanno avuto successo.
Cosa c’è di nuovo
La novità è l’utilizzo prolungato di ulipristal acetato, un modulatore selettivo del progesterone, che ha dimostrato in studi recenti di essere molto rapido nel controllo del sanguinamento (in oltre il 90% delle donne, con un tempo medio di 5 giorni) e nella riduzione del volume del fibroma, con un alto profilo di sicurezza e tollerabilità. Un meccanismo fisiologico che, a differenza della chirurgia, permette di tenere sotto controllo anche lo stato infiammatorio.
Da ottobre 2016, il farmaco è disponibile, rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale, con estensione dell’indicazione al trattamento prolungato.
A chi è consigliato
Indicato per le forme sintomatiche di fibromi uterini, di grado moderato e grave, nelle donne adulte in età riproduttiva, si prende una compressa da 5 milligrammi una volta al giorno, iniziando la prima settimana di mestruazione. La cura dura fino a 3 mesi per ogni ciclo di trattamento.
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