MIchelle Hunziker è una delle protagoniste di “L’amore che vorrei”, un cortometraggio che dà voce alle donne che subiscono violenza e che sperano in un futuro pieno di amore e rispetto
Parlarne, di continuo, perché il silenzio non lasci sole le donne che hanno subito violenza. Il loro numero negli ultimi tempi segna un triste, pericoloso, crescendo e chiede di essere visibile per non scomparire dimenticato e senza giustizia.
Alla 73 esima Mostra del Cinema di Venezia la sofferenza fisica e psicologica delle donne vittime di abuso ha trovato voce nel cortometraggio “L’amore che vorrei”.
Scritto e diretto da Gabrielle Pignotta e realizzato da Rai Cinema è intepretato da Michelle Hunziker, Michela Andreozzi, Claudia Potenza, Mia Benedetta, Giulia Elettra Gorietti. Il cortometraggio è stato voluto come innovativa campagna sociale di raccolta fondi da Doppia Difesa, la fondazione creata dall’avvocato Giulia Bongiorno e da Michelle Hunziker che da anni offre assistenza legale alle donne vittime di abusi, violenza e discriminazione.
Cinque storie di donne
Con il sostegno di Cotril, azienda cosmetica da sempre impegnata a favore delle donne, il corto di Pignotta, alla sua seconda prova a favore di Doppia Difesa, propone le storie di cinque donne che nel loro racconto contrappongono la sofferenza di una realtà di soprusi alla speranza di un amore vero e sincero, basato sulla condivisione e sul rispetto, che la quotidiana violenza rende possibile solo nell’immaginazione.
La violenza non è solo fisica
Un invito chiaro a capire che un uomo può essere violento non solo nel triste e ritrito copione dei maltrattamenti, ma anche in quello più infido e altrettanto pericoloso delle violenze verbali e psicologiche dalle quali occorre fuggire perché sono l’anticamera della violenza più brutale, quella del femminicidio.