Eurovision Song Contest 2024: vince la Svizzera con Nemo, settima Angelina Mango
Al secondo posto la Croazia rappresentata da Baby Lasagna. Angelina Mango si gode il successo della sua performance ed è pronta a conquistare l'Europa
I pronostici si sono ancora una volta avverati: fin dall’inizio di questo 68esimo Eurovision Song Contest si davano Svizzera e Croazia come paesi favoriti e infatti si sono piazzati nei primi due posti.
A vincere è stato infatti il giovane artista svizzero Nemo con la canzone The Code.
La dirompente Rim Tim Tagi Dim di Baby Lasagna si è dovuta accontentare del secondo posto, mentre al terzo troviamo le bravissime artiste ucraine alyona alyona & Jerry Heil con una canzone molto intensa dal titolo Teresa & Maria.
La nostra Angelina Mango si è classificata al settimo posto, ma può ritenersi più che soddisfatta dato che La Noia e la sua performance sono piaciuti molto e lei è ormai pronta per conquistare anche l’Europa: in estate parteciperà infatti ad alcuni festival fuori dai confini italiani e in autunno terrà dei live a Monaco, Colonia, Londra, Bruxelles, Parigi e Barcellona.
Polemiche, fischi e squalifiche
Diciamolo: questa è stata un’edizione particolarmente complicata. La partecipazione di Israele è stata fortemente contestata con tanto di manifestazioni in città a cui ha partecipato persino Greta Thunberg. A rappresentare il paese è stata Eden Golan, che pare abbia anche dovuto modificare il testo della sua canzone Hurricane perché troppo politico. E per lei non è stata di certo impresa facile esibirsi alla Malmö Arena, perché è fischi erano così forti e copiosi che li abbiamo sentiti nitidamente anche a casa. E non è finita qui: perché durante la finale sono stati fischiati persino i dirigenti dell’Eurovision.
La presenza di Israele ha portato anche la cantante italo-norvegese Alessandra Mele (ve la ricordate in gara lo scorso anno?) a lasciare il suo ruolo di portavoce della Norvegia, che prevedeva la lettura in diretta dei punti dati dal suo paese.
Come se non bastasse sabato è circolata voce che la cantante Bambie Thug, in gara per l’Irlanda, dopo aver saltato le prove avesse chiesto l’intervento dell’Ebu (European Broadcasting Union) per una certa situazione (non ben precisata) che si era venuta a creare.
Che dire poi della squalifica di Joost Klein, rappresentante dei Paesi Bassi: la sua Europapa era piaciuta al pubblico, che però non ha potuto votarlo. Il motivo? Non si sa nulla di preciso, ma sembra che un membro femminile del team di produzione abbia sporto denuncia dopo un incidente avvenuto in seguito all’esibizione dell’artista nella semifinale di giovedì.
Un grande show
Nonostante quanto successo, l’Eurovision Song Contest si conferma un grande show. Ottime padrone di casa sono state l’attrice Malin Ackerman e la comica Petra Mede, che aveva già presentato l’Eurovision nel 2013 e nel 2016.
La serata finale è iniziata con un saluto di Victoria di Svezia (principessa ereditaria e futura regina) a cui è seguito il collegamento dalla Malmö Arena dove c’è stata la consueta sfilata degli artisti con la bandiera del loro paese. La competizione è quindi partita con il suo solito bel ritmo sostenuto (che noi italiani, diciamo, sogniamo di vedere un giorno anche al Festival di Sanremo) e il susseguirsi dei vari artisti che hanno portato sul palco i loro mondi musicali, fatti di generi diversi e coreografie di impatto.
Non sono mancati gli ospiti, come la vincitrice dello scorso anno Loreen che ha presentato un medley di Tattoo e del nuovo singolo Forever. Sul palco sono comparsi a sorpresa anche i mitici Alcazar, celebre trio svedese che hanno cantato la loro hit Crying at the Discoteque che, nonostante abbia più di vent’anni fa ballare ancora tutti. È stato quindi il momento tanto atteso dell’omaggio agli ABBA, che esattamente cinquant’anni fa vincevano l’Eurovision Song Contest con Waterloo: purtroppo loro non erano presenti (c’erano solo i loro avatar), ma a cantare questo amatissimo pezzo c’erano Charlotte Perrelli, Carola e Conchita Wurst.
Cosa c’è da sapere sul vincitore Nemo
Nemo Mettler, noto semplicemente come Nemo, è nato a Bienne e compirà 25 anni il 3 agosto. Nonostante la giovane età dimostra una certa maturità artistica, che non abbiamo potuto fare a meno di notare sul palco dell’Eurovision Song Contest (non a caso ha conquistato buona parte delle giurie e ha avuto un grande riscontro anche al televoto). La sua The Code è una canzone pop raffinata che non puoi fare a meno di canticchiare subito, ma ha anche un testo importante con una forte componente autobiografica. L’artista svizzero ha infatti dichiarato che il pezzo descrive la presenza di coscienza della sua identità non binaria, la musica è quindi per lui uno strumento per battersi anche per l’intera comunità LGBTQIA+.
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