Come funziona la tiroide
La tiroide è una ghiandola di tipo endocrino (a secrezione interna), che produce sostanze, gli ormoni, che vengono riversate nel sangue e agiscono a distanza su diversi tessuti bersaglio.
Situata nella parte anteriore del collo, all’altezza della quinta vertebra cervicale della colonna vertebrale, è delimitata da una lamina connettivale aderente alla superficie anteriore e laterale della trachea che ne consente il movimento con la deglutizione.
Ha una forma simile a quella di una farfalla: è costituita da due lobi, destro e sinistro, uniti tra loro da uno stretto ponte chiamato istmo. È lunga all’incirca 6-8 centimetri, larga più o meno 4 centimetri e spessa 2-3 centimetri.
Il peso è variabile in base all’età, allo stile di vita e alla costituzione, ma più o meno si aggira sui 10-20 grammi nell’adulto, mentre nei neonati è di due grammi o poco più.
Attiva già nel feto
Per crescere bene, ha bisogno di una adeguata quantità di ormoni tiroidei materni: in altre parole, la tiroide della mamma deve essere in buona salute per fare in modo che si sviluppi correttamente la tiroide del bambino, perché da questo dipende la crescita corretta di tutto l’organismo.
Spesso, in un range che varia dal 30 al 50 per cento dei casi, alla nascita c’è un prolungamento che parte dall’istmo, chiamato lobo piramidale di Morgagni. Tale struttura è quello che resta del cosiddetto dotto tireoglosso, presente solo in età fetale, che congiunge tiroide e lingua. La permanenza anomala di questa struttura può avere delle ripercussioni sulla salute, poiché da essa possono svilupparsi cisti o fistole all’interno del collo.
Come funziona
Oltre ai tireociti esiste un altro tipo di cellule (chiamate cellule C) che producono calcitonina, ormone che regola il metabolismo del calcio e del fosforo, minerali indispensabili per la formazione dei denti, delle ossa e della trasmissione degli impulsi nervosi.
La triiodotironina, T3, e la tiroxina, T4, sono due ormoni che contengono iodio, il cui compito è stimolare il metabolismo della maggior parte delle cellule dell’organismo, regolando anche l’assimilazione di molti nutrienti come carboidrati, proteine e grassi.
Se la tiroide funziona bene, insomma, il corpo è sano, utilizza in modo adeguato i nutrienti, quindi il corpo con tutti i suoi organi e tessuti sta bene ed è in forma.
Come è fatta
Nella parte anteriore della tiroide sono situati i muscoli omoioideo, sternotiroideo e sternocleidomastoideo, che coprono la zona anteriore e laterale della ghiandola.
Dietro i lobi è localizzato un gruppo di nervi e di vasi sanguigni, chiamato fascio nerveovascolare, che comprende l’arteria carotide comune, la vena giugulare interna e il nervo vago.
In questa zona si trovano i nervi ricorrenti e le paratiroidi: i nervi ricorrenti, chiamati anche nervi laringei inferiori, percorrono quasi tutti i muscoli della laringe.
Le paratiroidi
Se le paratiroidi funzionano eccessivamente (per esempio a causa di un tumore benigno o di una iperplasia, che spesso colpisce più paratiroidi contemporaneamente) e producono livelli troppo elevati di paratormone, la quantità di calcio circolante nel sangue aumenta.
Di conseguenza aumentano l’eliminazione del calcio con le urine e la tendenza di questi sali ad aggregarsi, con la conseguente formazione di calcoli renali e successive coliche.
Il sistema ipotalamo-ipofisi
Quando si ha una riduzione degli ormoni tiroidei in circolo l’ipotalamo produce un ormone chiamato Trh (Thyrotroping releasing hormone) che, a sua volta, favorisce la produzione di un secondo ormone, il Tsh, da parte di una piccola ghiandola, l’ipofisi, che si trova subito al di sotto dell’ipotalamo. Tsh significa appunto “ormone che stimola la tiroide” (Thyroid stimulating hormone) ed è quello che favorisce la produzione di T3 e T4.
Questo meccanismo funziona quindi come una sorta di termostato: quando il livello di T3 e di T4 si abbassa, il sistema ipotalamo-ipofisi lavora di più per stimolare la tiroide a produrre altri ormoni.
Se, al contrario, il livello di ormoni tiroidei in circolo è eccessivo, vengono inviati segnali a ipotalamo e ipofisi perché inibiscano la produzione delle due sostanze che stimolano la tiroide a produrre ormoni. Si tratta insomma di un meccanismo circolare molto preciso ed equilibrato di auto-regolazione o feed-back.
Un meccanismo complesso
La tireoglobulina, un elemento precursore degli ormoni, si accumula nei follicoli dove ha una sorta di funzione di riserva: a seconda delle necessità, viene riassorbita e idrolizzata da enzimi con successiva produzione di T3 e T4 che vengono poi messi in circolo.
La T4 (tiroxina) in circolo è prodotta esclusivamente dalla tiroide, mentre la maggior parte della T3 (triiodotironina) è di origine extra-tiroidea, deriva cioè dalla trasformazione della tiroxina che avviene nei tessuti periferici.
Una volta in circolo, questi ormoni vengono legati a proteine che servono a trasportarli nei tessuti e, una volta lì, si scindono dalle proteine; poiché solo da “liberi” sono biologicamente attivi, quando si esegue una ricerca per dosarli nel sangue, si dosa la frazione libera, che si indica con le sigle FT3 (free T3) e FT4 (free T4).
Il ruolo degli ormoni
✔ favoriscono lo sviluppo del sistema nervoso e della struttura ossea del feto e sono necessari per l’accrescimento corporeo nel bambino e per la maturazione dei vari apparati.
✔ Nell’adulto, regolano il metabolismo basale, ossia il consumo di ossigeno a riposo. Se aumentano gli ormoni tiroidei, aumenta il consumo energetico.
✔ Gli ormoni tiroidei giocano poi un ruolo critico nella termogenesi: circa il 30 per cento del calore prodotto dal metabolismo basale dipende infatti da loro.
✔ Inoltre sono in grado di potenziare la termogenesi indotta dalle catecolamine in risposta a basse temperature ambientali o alla introduzione di cibo.
✔ Importante è il ruolo svolto dagli ormoni tiroidei nel metabolismo di zuccheri e grassi, nella sintesi delle proteine e nella regolazione del sistema cardiovascolare.
Perché serve lo iodio
L’assunzione va garantita molto presto, addirittura in epoca prenatale ed è importante che la donna in gravidanza ne consumi una quantità adeguata: un apporto insufficiente o scarso di iodio in gestazione determina uno sviluppo insufficiente della tiroide, con serie conseguenze per la maturazione delle cellule che costituiscono il sistema nervoso centrale, che si sviluppa proprio durante la vita intrauterina e nei primi anni di vita.
In età infantile il fabbisogno continua a restare elevato: lo iodio non deve mancare mai per un sano sviluppo neuronale e quindi cognitivo del bambino.
Va assunto con l’alimentazione
Gli esseri umani non producono iodio e lo devono quindi introdurre attraverso i cibi o l’acqua. Nonostante il fabbisogno giornaliero sia relativamente basso (attorno ai 150 microgrammi), non è semplicissimo raggiungere la quantità sufficiente.
Lo iodio si trova nelle crucifere (cavoletti di Bruxelles, cavolfiore, broccoli) e in altri vegetali, nella carne, ma soprattutto nei pesci e negli organismi che vivono in mare, alghe comprese.
È presente anche nelle acque potabili e nelle acque minerali in bottiglia.
La forma di prevenzione più semplice consiste nell’utilizzo del sale iodato, cioè di sale addizionato con una congrua quantità di iodio.