Sinusite
C’è chi l’ha avuta pochissime volte o addirittura non l’ha mai provata e chi ne è soggetto con una certa frequenza, anche per più volte nel corso dello stesso inverno.
La sinusite, in effetti, è un’infiammazione che tende a colpire sempre le stesse persone. Tuttavia, nessuno può considerarsi immune: questi disturbi possono comparire in qualsiasi momento della stagione fredda (e non solo) in qualsiasi soggetto.
Un’infiammazione dei seni paranasali
Per sinusite si intende un’infiammazione dei seni paranasali, le cavità piene di aria inserite nello spessore delle ossa craniche, a livello della radice del naso e al di sotto delle sopracciglia, che comunicano con il naso attraverso gli osti. Questi ultimi sono dei piccoli condotti che consentono il passaggio nel naso del muco prodotto dalla mucosa che riveste i seni.
In caso di malattia si assiste a due fenomeni: l’aumento della produzione di muco e un restringimento degli osti. Di conseguenza, il normale drenaggio del muco verso la cavità nasale risulta ostacolato.
Il ristagno del muco nei seni paranasali può favorire lo sviluppo e la replicazione di microrganismi patogeni che dal naso o dalla gola possono raggiungere i seni paranasali: in questi casi all’infiammazione si sovrappone l’infezione.
Le cause
Alla base della sinusite possono esserci tanti fattori diversi. In molti casi, la colpa è di infezioni batteriche, virali o micotiche che si sono sviluppate nella cavità del naso e che causano un accumulo di muco.
Anche le allergie e le infezioni dell’arcata superiore dei denti possono contribuire allo sviluppo del problema.
Alcune persone presentano una predisposizione alla malattia a causa di difetti anatomici (come una deviazione del setto nasale), di polipi nasali (che ostacolano il regolare flusso dell’aria attraverso le prime vie aeree e l’attività delle cellule ciliate) o di uno stato di immunodeficienza.
Sebbene meno frequentamente, poi, la sinusite può derivare da traumi che hanno comportato una frattura delle ossa che delimitano i seni paranasali.
I sintomi
Il sintomo più caratteristico della sinusite è rappresentato dalla comparsa di un dolore al volto, che generalmente interessa la fronte, le zone sopra e sotto gli occhi e la mascella. La sensazione dolorosa si accentua quando si effettuano movimenti del capo oppure quando viene esercitata una pressione sul viso.
Si possono associare naso chiuso, cefalea, tosse con catarro, ostruzione nasale, riduzione del gusto e dell’olfatto, febbre.
In molte persone compare anche una secrezione giallo-verdastra, contenente pus, che dalla sede dell’infezione scende nel naso o anche direttamente nella gola (si parla di scolo faringeo).
Il disturbo può cronicizzare
In genere, i disturbi della sinusite non durano per più di due-tre settimane. Se si protraggono più a lungo, anche per due mesi e oltre, e magari compaiono due-tre volte all’anno, significa che la malattia si è cronicizzata.
In questi casi, le manifestazioni compaiono solo in determinati momenti, per esempio dopo un colpo di freddo o un raffreddore.
Anche se non provoca sintomi, l’infiammazione si espande e i batteri continuano a moltiplicarsi. Nei casi più seri, il disturbo può arrivare a danneggiare la struttura delle ossa, che a livello dei seni paranasali sono molto delicate.
Le cure
La sinusite non va trascurata perché altrimenti rischia di diventare cronica. Inoltre, occorre considerare che non guarisce da sola.
In genere, il trattamento si basa sull’utilizzo di antibiotici specifici, che combattono sia i germi responsabili delle infiammazioni del naso sia i batteri responsabili dell’erosione delle ossa.
Per alleviare la sintomatologia si può ricorrere anche all’uso di antinfiammatori, di decongestionanti locali somministrati con gocce nasali o mediante aerosolterapia, e di corticosteroidi.
Se la sinusite è provocata da fattori allergici, può essere utile anche l’uso di antistaminici, mentre quando dipende da infezioni da funghi possono essere necessari gli antimicotici.
Quando serve l’intervento
Per risolvere le forme di sinusite che non rispondono alla terapia antibiotica e quelle croniche legate ad alterazioni della struttura ossea del naso, può rendersi necessario un intervento chirurgico per rimuovere il materiale purulento, ripristinare il drenaggio e migliorare la ventilazione.
Oggi si ricorre soprattutto alla Ess (Endoscopic sinus surgery), la chirurgia endoscopica sinusale. In pratica, si interviene con strumenti piccolissimi sotto il controllo di una minitelecamera: questa permette allo specialista di vedere su monitor le zone sulle quali sta operando e di agire in maniera mirata sull’area interessata. L’operazione è mini-invasiva, con tempi di degenza molto ridotti e disagi minimi per la persona.
I rimedi omeopatici
Per avere sollievo si può ricorrere all’omeopatia.
Quando la sinusite non provoca secrezione nasale, si può usare Sticta polmonaria 5 CH.
Quando, invece, la malattia si manifesta con secrezione, si hanno a disposizione tre rimedi differenti:
–soffiare una narice alla volta: in questo modo si previene l’eccesso di pressione nelle orecchie, che può facilitare il passaggio dei batteri nei seni paranasali;
-Kalium iodatum 5 CH, utile per la sinusite frontale con secrezione sierosa modesta e dolore alla radice del naso;
–soffiare una narice alla volta: in questo modo si previene l’eccesso di pressione nelle orecchie, che può facilitare il passaggio dei batteri nei seni paranasali;
–Kalium bichromicum 5 CH, indicato in caso di sinusiti frontali caratterizzate da secrezione mucopurulenta;
–soffiare una narice alla volta: in questo modo si previene l’eccesso di pressione nelle orecchie, che può facilitare il passaggio dei batteri nei seni paranasali;
–Mezereum 5 CH, ottimo contro le sinusiti mascellari con secrezione mucopurulenta.
In tutti i casi, prendere cinque granuli quattro volte al giorno fino a guarigione.
Le cure fitoterapiche
Anche la fitoterapia offre ottime soluzioni per questi casi.
La Rosa canina va bene quando la sinusite si accompagna a congestione delle vie aeree e cefalee. Prendere 50 gocce di macerato glicerico due volte al dì per almeno una ventina di giorni.
Anche lo Zenzero può essere utile: combatte batteri e virus e ha azione antinfiammatoria. Migliora il naso chiuso, ma anche il dolore al volto e il mal di testa causati dal ristagno del muco.
Per favorire lo scioglimento del muco, liberare il naso e alleggerire l’eventuale cerchio alla testa, vanno bene Pino silvestre, Eucalipto, Timo: sono tre erbe con proprietà balsamiche, antisettiche e fluidificanti delle secrezioni.
Sì anche all’Ontano nero, che agisce contro tutte le infiammazioni a carico delle mucose. Anche l’Altea, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, lenitive, emollienti e decongestionanti, funziona in maniera simile.
I rimedi fitoterapici possono essere usati in tanti modi diversi, ma comunque per almeno una settimana:
–sotto forma di tisana: mettere un cucchiaino di erba essiccata in 200 ml di acqua bollente, poi filtrare. Bere la tisana due-tre volte al giorno;
–in tintura madre: prendere 40 gocce di tintura madre diluite in 50 ml d’acqua due-tre volte al giorno;
–in capsule: prendere due-tre capsule prima dei pasti principali.
Consigli utili
Per alleviare i disturbi e facilitare la guarigione è consigliabile:
–soffiare una narice alla volta: in questo modo si previene l’eccesso di pressione nelle orecchie, che può facilitare il passaggio dei batteri nei seni paranasali;
–evitare gli ambienti secchi e affollati;
–umidificare in modo adeguato l’ambiente, così da favorire il drenaggio nasale,
–non fumare;
–non esporsi a correnti d’aria e a temperature molto rigide;
–massaggiare le zone doloranti;
–fare esercizio fisico: libera adrenalina, che fa contrarre i vasi sanguigni, e quindi riduce il gonfiore dei seni;
–ricorrere alle cure termali in caso di sinusite cronica.