Il fuoco di Sant’Antonio
L’Herpes zoster, più conosciuto come “fuoco di sant’antonio”, è un’infezione causata da un virus molto particolare, l’Herpes varicella zoster, lo stesso che causa la varicella.
Le cause
Quando, generalmente da bambini, ci si ammala di varicella, il virus resta nel corpo anche dopo la guarigione. È però “dormiente”, nascosto cioè nelle radici di un nervo cutaneo.
In certe circostanze, come in caso di stanchezza, stress, malattia cronica, cure con cortisone, ma anche in apparente benessere, il virus si risveglia, scatenando una sofferenza del nervo (che provoca dolore) e della cute innervata (che dà luogo alle vescicole). L’herpes zoster si diffonde per via neurale e si manifesta in corrispondenza del ramo nervoso interessato.
I sintomi
Si manifesta con la comparsa di un eritema e, dopo 12-24 ore, di vescichette riunite in “grappoli”. L’eruzione interessa una zona circoscritta delle palpebre (quella del nervo che si è ammalato). Caratteristico è il dolore, che inizia come un formicolio, poi diventa bruciante e intollerabile.
Le vescicole cutanee hanno un contenuto sieroso o emorragico e, rompendosi, danno luogo a croste che guariscono in due o tre settimane, generalmente senza conseguenze. Anche in questo caso l’infezione può propagarsi alla congiuntiva e alla cornea.
Le cure
L’herpes zoster si risolve in qualche settimana con l’ausilio di farmaci e pomate antivirali (che non eliminano il virus, ma aiutano a farlo ritornare allo stato “dormiente”).
Per evitare sovrapposizioni infettive, sono indicate le pomate antibiotiche. Il dolore, a volte ribelle alle cure mediche, si combatte usando farmaci antinevralgici, antidolorifici, complessi vitaminici e cortisonici.