Le malattie che peggiorano in inverno
Mialgie, dermatite atopica, cheilite, malattie di meniere, disturbi circolatori periferici, broncopneumopatia cronica ostruttiva: sintomi, cause e cure per le malattie che peggiorano in inverno.
Quando si parla di disturbi invernali, si pensa subito a raffreddore, mal di gola, tosse. In realtà, la stagione fredda può associarsi a una serie di problematiche diverse che non riguardano l’apparato respiratorio. Infatti, l’esposizione alle basse temperature può peggiorare i sintomi di alcune malattie o provocarne la comparsa.
Mialgie
L’abbassamento delle temperature comporta un raffreddamento generale delle strutture corporee, incluse quelle muscolari. Di conseguenza, i muscoli sono soggetti a una maggiore rigidità e a una minore escursione e ampiezza di movimento. Ecco perché in inverno possono manifestarsi con una certa facilità le mialgie, un termine medico per indicare dolori muscolari e articolari.
I sintomi
Dolori, crampi, spasmi, contratture, ma non solo: il muscolo irrigidito esercita una maggiore pressione e trazione sui tendini (tendinopatie) e sulle strutture articolari, incluse le cartilagini, aumentando il rischio di infiammazione.
Il tutto è aggravato dal fatto che quando fa freddo, istintivamente, ci si contrae, aumentando la tensione a carico di muscoli, tendini e ossa. Per esempio, quando si sentono i brividi lungo il collo e la schiena, si tende ad alzare le spalle e incassare la testa, accentuando i dolori cervicali e dell’intera colonna.
Il freddo facilita anche le nevriti e le nevralgie, rispettivamente le infiammazioni e i dolori ai nervi.
Le cure
Il medico può prescrivere farmaci antinfiammatori e antidolorifici.Possono risultare molto utili anche i massaggi, gli impacchi caldi, le ginnastiche dolci, le tecniche di fisioterapia.
Dermatite atopica
La dermatite atopica è una malattia infiammatoria non contagiosa della pelle molto frequente in età pediatrica. Ha un decorso cronico-recidivante, cioè migliora e peggiora a fasi alterne. Con l’adolescenza, oltre il 90% dei piccoli malati guarisce.
Il freddo, unito allo stress della scuola (o del lavoro), contribuisce alla ricomparsa dei disturbi caratteristici di questa malattia.
I sintomi
La cute della zona interessata si presenta particolarmente secca, arrossata e ispessita, con un prurito solitamente intenso.
In fase acuta, si formano anche piccole vescicole che, rompendosi in seguito al grattamento, danno luogo a piccole erosioni, da cui fuoriesce siero, e che poi si ricoprono di crosticine.
Le cure
Durante le fasi acute, in genere, il medico prescrive degli antinfiammatori da applicare localmente, come i cortisonici e gli immunomodulatori, che riducono l’irritazione della pelle.
Durante il periodo di remissione, si può applicare una volta al giorno per due volte alla settimana tacrolimus unguento: aiuta a prevenire le riacutizzazioni.
Va evitato l’uso troppo frequente di detergenti, soprattutto se aggressivi (per esempio, troppo schiumogeni).
Dopo aver asciugato con cura la pelle, tamponandola delicatamente senza sfregare, è indispensabile applicare creme idratanti o oli emollienti per preservare l’integrità della barriera cutanea.
Evitare le lozioni a base alcolica e i prodotti che contengono sostanze irritanti (come coloranti, conservanti, nichel).
Cercare di non grattarsi per non irritare ulteriormente la pelle. A contatto con la pelle indossare indumenti di cotone. Meglio evitare la lana e i tessuti sintetici che irritano la pelle e aumentano la sudorazione, peggiorando il problema.
Cheilite
Le cheiliti sono infiammazioni delle semimucose labiali. Possono interessare le labbra o colpire anche la pelle attorno alle labbra, gli angoli della bocca e, più raramente, la mucosa orale.
Le cheiliti possono dipendere da numerose cause. Il freddo può irritare o screpolare le labbra, dando il via libera alla malattia.
I sintomi
Il sintomo caratteristico è una desquamazione delle labbra, che si seccano e si esfoliano. Molto spesso l’esfoliazione è accompagnata da gonfiore e da fissurazioni, tagli verticali evidenti per lo più al centro delle labbra. Possono comparire anche croste in seguito alla fuoriuscita di piccole quantità di sangue.
Le cure
La cura della cheilite dipende dalla sua causa. Il dermatologo prescrive, solitamente, antibiotici in caso di infezioni batteriche, antimicotici in caso di infezioni fungine, farmaci a base di aciclovir o suoi derivati nel caso di herpes simplex.
In genere, per tutti gli altri casi, si ricorre soprattutto all’applicazione di stick o creme emollienti a base di aloe vera, alfabisabololo, vitamina E, cera d’api o avena colloidale.
Broncopneumopatia cronica ostruttiva
La broncopneumopatia cronica ostruttiva o Bpco è una malattia ad andamento progressivo, non del tutto reversibile.
È il risultato di un processo in continua evoluzione che ostruisce, in modo via via sempre più marcato, le vie aeree, fino a interessare i polmoni, rendendo difficoltosa la respirazione.
La Bpco è una condizione cronica, che alterna fasi acute, in cui i sintomi compaiono con frequenza, e fasi di remissione, in cui i disturbi non sono così significativi.
Le riacutizzazioni sono scatenate prevalentemente da virus e batteri che infettano le vie respiratorie inferiori e ne aumentano l’infiammazione.
I sintomi
Il sintomo caratteristico della malattia è la tosse frequente, che compare soprattutto al risveglio, per poi diventare progressivamente una costante di tutta la giornata. È spesso accompagnata da catarro, che non sempre viene espettorato.
La persona può notare anche una mancanza di fiato non solo per sforzi fisici importanti, ma anche nelle normali attività.
Le cure
La Bpco non guarisce del tutto, ma può essere tenuta sotto controllo, prima di tutto eliminando il fumo.
Per ridurre i sintomi, il medico può prescrive in genere farmaci broncodilatatori, che riescono a dilatare le vie respiratorie (ostruite dalla malattia), facilitando l’ingresso di aria e ossigeno nei polmoni.
In alcuni casi, in associazione con i broncodilatatori, possono essere prescritti anche cortisonici per via inalatoria, che hanno azione antinfiammatoria.
Infine, sono di grande aiuto anche la “ginnastica” specifica e l’ossigeno-terapia.
Malattia di Ménière
Interessa l’orecchio interno, in particolare il labirinto, l’organo che controlla l’equilibrio. Le cause del problema sono sconosciute, si sa solo che si verifica un rapido aumento della pressione dell’endolinfa, il liquido che si trova all’interno del labirinto. Di conseguenza le cellule neurali, che compongono il labirinto, vengono compresse e distrutte.
L’andamento della malattia è alterno, caratterizzato da fasi acute e fasi di remissione. Le infezioni virali possono favorire o peggiorare il problema.
I sintomi
Durante la fase acuta, la persona non riesce più ad alzarsi, non è in grado di rimanere in piedi e il mondo circostante comincia a girarle intorno. Inoltre, si verifica una diminuzione dell’udito e compaiono ronzii nelle orecchie.
I sintomi principali sono accompagnati anche da altri disturbi neurovegetativi, come la nausea, il vomito, l’aumento eccessivo di sudorazione e l’accelerazione del battito cardiaco.
Le cure
La malattia di Ménière può essere trattata con i farmaci ipertonici, in grado di diminuire la pressione del liquido all’interno del labirinto, oppure ricorrendo all’intervento chirurgico.
Chi soffre di questa malattia dovrebbe osservare un regime alimentare povero di sale e caffeina, ma ricco di liquidi, ed evitare di fumare. L’obiettivo è contrastare la presenza di liquidi in eccesso e il loro ristagno (così non si accumulano nell’orecchio).
I disturbi circolatori periferici
Si tratta di un insieme di sintomi dovuti a uno scarso apporto di sangue e ossigeno alle zone periferiche, come mani e piedi.
I sintomi
In pratica, la persona ha le estremità sempre fredde e, a volte, può accusare anche sensazioni dolorose e arrossamenti.
Il gelo, la neve e il freddo di certo non aiutano.
Le cure
I trattamenti variano a seconda delle situazioni.
Per stimolare la circolazione e ridare a mani e piedi la giusta temperatura, possono essere molto utili i pediluvi e i bagni con getti d’acqua alternati, caldi e freddi.
Ottimi anche i massaggi circolari, da effettuare con l’aiuto di creme idratanti o oli, e l’attività fisica.