Bellezza dolce… col miele di manuka
Insieme a quello prodotto dall’ape nera, il miele di manuka è uno dei mieli più pregiati al mondo. Ingrediente prezioso per rinnovare la pelle e contrastare i segni del tempo
Kylie Minogue, Scarlett Johansson, Kate Middleton. Ma l’elenco delle star fan del miele di manuka potrebbe essere ben più lungo.
Perché questo prezioso elisir naturale, oltre ad essere salutare, vanta anche ottime proprietà in tema di cura e bellezza della pelle.
Antiage naturale
Partiamo innanzitutto cercando di capire di cosa si tratta. Il miele di manuka arriva dalla Nuova Zelanda e deve il suo nome ai fiori, appunto quelli di manuka, dal cui nettare le api ricavano un miele scuro, cremoso, con un altissimo livello di antiossidanti che aiutano a proteggere l’intero organismo dallo stress ossidativo che porta le cellule a invecchiare presto.
Prezioso antibatterico
Ma l’elemento che lo rende unico è il metilgliossale, un componente antibatterico presente in piccole quantità nella maggior parte dei vari tipi di miele, ma elevate proprio nel miele di manuka. Che così è perfetto per guarire le ferite e le infiammazioni della pelle ma anche come ingrediente per cosmetici che aiutano a preservare il capitale di giovinezza della cute.
I contro? È molto costoso, proprio perché raro e prodotto solo in Nuova Zelanda; ma questo non pare essere un grosso problema visto che le esportazioni sono aumentate da 202 a 285 milioni di dollari dal 2014 al 2015.
Da solo e nei cosmetici
Perfetto per le pelli secche e per quelle problematiche, il miele di manuka può diventare l’alleato prezioso dopo il 40 anni per mantenere fresca e vitale la cute. Oltre ad assumerlo come un potente ricostituente che aiuta dall’interno a preservare equilibrio e benessere alla cute, si può godere delle sue tante virtù scegliendo cosmetici che lo utilizzano come ingrediente base: dalle creme alle maschere, dai sieri e ai booster, le formule che ne fanno tesoro sono validi antietà che, in più, aiutano a tenere sotto controllo irritazioni e rossori frequenti nelle pelli sensibili esposte ad agenti esterni dannosi come smog, raggi solari, vento e sbalzi di temperatura.
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