Veleno, antidoto antiage

Indizio numero uno: non sono tra le specie animali più amate dal gentil sesso. Indizio numero due: possono essere pericolosi. Indizio numero tre: possono essere ottimi alleati nella lotta contro le rughe. Di cosa parliamo? Di vipere e api, capaci di produrre un veleno (o siero) dalle inimmaginabili virtù cosmetiche.

Riprodotto e migliorato

Parlando di veleno come principio attivo di cosmetici antiage è però necessario fare chiarezza. Come spiega la professoressa Carla Scesa, docente di Cosmetologia all’Università degli Studi di Siena e alla Scuola Internazionale di Medicina Estetica Fatebenefratelli di Roma, il veleno dell’animale in questione non viene estratto tale e quale (tutelando in questo modo anche il benessere di rettili e insetti), ma ne vengono studiati gli effetti in natura. Dopodiché, il team di formulatori riproduce e trasforma la componente attiva del prodotto in laboratorio, addirittura ottimizzandone le performance.

I suoi effetti

Il “veleno” realizzato in vitro e impiegato nelle creme beauty dalle maison cosmetiche è un elemento chimico ricco di peptidi, ovvero molecole a loro volta formate da catene di amminoacidi, cioè proteine, che svolgono una triplice funzione:

• Hanno un’azione simile a quella della tossina botulinica, che fa in modo che i muscoli della mimica facciale siano rilassati e non contratti, prevenendo la comparsa delle rughe.
• Sono una vera e propria carica di rinnovamento per le cellule della pelle, i fibroblasti, stimolate a produrre nuovo collagene, elastina e tutte quelle sostanze che vengono a mancare nella pelle con il passare degli anni.
• Sono sostanze utili per trattare cuti sensibili e iper-reattive, perché capace di limitare e ridurre gli arrossamenti nei soin anti-flash.