Una risata ci salverà
In occasione della Giornata Mondiale della Risata una coach ne racconta gli straordinari benefici insegnandoci che la felicità è già dentro di noi. Basta scoprirla
Programmi televisivi, account divertenti, meme e gif a tema sui social. Abbiamo voglia di ridere in questo periodo e ne abbiamo ben ragione. «Del resto sono tanti gli studi che confermano il potere terapeutico della risata» conferma Desirè Furnari, lifecoach, fondatrice di Rinascerefelici.com e formatrice del benessere specializzata in terapia della risata. «La ricerca scientifica e la psico-neuro-endocrino-immunologia insegnano che i benefici della risata sono molteplici, dal rafforzamento del sistema immunitario, all’aumento della produzione di serotonina, endorfina, dopamina e ossitocina, gli ormoni del benessere, così come la stimolazione delle capacità creative e di problem solving».
Un’ulteriore conferma arriva dai dati dell’ultimo sondaggio condotto da Wiko, brand di telefonia franco-cinese, realizzato proprio in occasione della Giornata Mondiale della Risata che si celebra ogni anno il 2 maggio: secondo il 96% dei partecipanti ridere allevia lo stress e per il 90% sdrammatizza le situazioni critiche.
In ogni momento, anche difficile
«Tutti sappiamo ridere quando si sta bene ma è importante anche riuscire a farlo nelle situazioni difficili; è proprio in questi momenti che la risata può diventare una risorsa» commenta l’esperta. «Ridere infatti ossigena completamente tutto il corpo, soprattutto il cervello, rendendoci più lucidi e produttivi: per assurdo è proprio quando non troviamo un motivo per ridere che abbiamo più bisogno di farlo».
Ma cosa ci fa ridere di più? Secondo il 61% degli intervistati sono le chat con gli amici a scatenare la risata, per il 52% le gif con gli animali e per il 48% i video nei vari dialetti locali. A ulteriore dimostrazione della voglia di divertirsi e ridere il 77% di chi ha risposto al sondaggio dichiara di seguire account e profili divertenti, seppur il 79% affermi di condividere privatamente i contenuti spiritosi invece di postarli sui feed per una risata in amicizia.
Riscoprirsi bambini
Più difficile è ridere nei momenti difficili. Secondo l’esperta in terapia della risata sono due i fattori che suscitano la risata: il primo, l’umorismo, parte dalla mente, il secondo dal corpo ed è il movimento libero, quello che fanno i bambini. E’ proprio da lì che si deve partire lasciandosi andare e abbandonandosi al piacere di muoversi, ballare, giocare, senza restrizioni. «La felicità non è una questione di fortuna» precisa Furnari. «Dipende principalmente da noi, non si aspetta perché è già dentro di noi e bisogna solo darle attenzione: se si fa dipendere la felicità da fattori esterni come persone, oggetti, situazioni, fortune o la quantità di like che raggiunge un post, chiunque ha il potere di spegnerla mentre niente e nessuno può renderci tristi quando si è deciso di essere felici».
Su tanto ma non su tutto
Se è vero che ridere ha più pro che contro, attenzione però che non si può ridere di tutto: lo conferma il fatto che per il 70% degli intervistati ci sono argomenti su cui è bene essere seri per non cadere in volgarità e stereotipi che un “semplice” post o video potrebbero inutilmente amplificare.
Ridere attiva ben dodici muscoli del viso: una gym facciale semplice ma efficace per tenere lontane rughe e cedimenti.
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