Un flop? È il primo passo verso il successo
Sbagliare, cadere, fallire sono eventi che fanno parte della vita, ai quali bisogna reagire con coraggio e determinazione
Non esiste successo senza fallimento. Quando si incorre in un errore, in un flop, anziché demoralizzarvi, è bene cercare di capire cosa non ha funzionato, per ripartire con la giusta grinta e fiducia in voi stessi. Ecco come fare.
- Elaborare il lutto. Le delusioni bruciano. Un progetto andato male, un rapporto finito, una sofferenza amorosa: ogni perdita è un lutto che va elaborato, per girare pagina e ricominciare daccapo. Accettate quel misto di rabbia, frustrazione e incredulità che vi cresce dentro e vi impedisce di guardare avanti, e lasciatelo andare. Scrivete, parlatene, liberatevi delle vostre emozioni. Non c’è niente di peggio del rimuginio mentale di chi passa mesi, o peggio anni, a crogiolarsi in dubbi, rimpianti e sensi di colpa.
- Fare un’analisi di errori e responsabilità. Una volta fatto pace con la vostra parte emotiva, prendete le redini del problema: dove, come e perché avete sbagliato? Ripercorrete all’indietro le tappe del progetto. Gli sbagli commessi rivelano la soluzione a un problema, indicano cosa fare di diverso la prossima volta.
- Considerare le parti buone. Difficilmente quello che avete fatto è tutto da buttare. L’analisi del “caso” consente di distinguere gli errori dalle conquiste: entrambi saranno alla base del nuovo programma che ci si appresta a mettere a punto.
- Mettere in conto l’imprevedibilità del risultato. Se è sbagliato crocifiggersi per un errore, non è consigliabile neppure auto convincersi che sicuramente tutto andrà bene. La buona riuscita di un lavoro dipende da numerosi fattori, sui quali non possiamo avere un controllo totale. Potete metterci tutto l’impegno e la preparazione di cui siete capaci, ma dovete considerare anche il caso, la fortuna, il contesto.
- Passare alla parte operativa. Solo dopo aver eseguito tutti questi passaggi, siete pronti per riprendere in mano la vostra vita. Considerate l’esperienza precedente come un punto di partenza, ma allargate anche gli orizzonti, vagliando soluzioni alternative che avevate scartato la prima volta o che non erano state approfondite per mancanza di tempo.
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