Stress: se lo conosci non ti travolge. Scopri conseguenze e antidoti
Lo stress è una condizione di per sé positiva, ma a piccole dosi: se diventa cronica, altera l’equilibrio neuro-ormonale e procura moltissimi disturbi. Impara ad ascoltarti e a prenderti cura di te stessa
Nella comunicazione quotidiana diamo sempre alla parola stress un’accezione negativa. Invece questa condizione non è sempre deleteria per la nostra vita: tutto dipende dalla durata e dall’intensità della sollecitazione che procura lo stress, oltre che naturalmente dalla maggiore o minore sensibilità individuale. Nel volume “Tutto, tanto, sempre. Sensibilità e altri superpoteri” (Rizzoli) la psicologa clinica e psicoterapeuta Nicoletta Travaini chiarisce le differenze fra lo stress “buono” e quello “cattivo”, suggerendo come comportarsi quando ci si rende conto che la situazione si fa eccessivamente critica.
Siete distratte? Hai le emozioni a fior di pelle? Non riesci a dormire? Sei inquieta? Hai disturbi intestinali o mestruali? Il comune denominatore può essere lo stress eccessivo.
A cosa serve
Lo stress è una condizione di attivazione fisica e mentale, la molla che, in ogni momento della quotidianità, ci spinge ad agire. Non è quindi di per sé dannoso, perché grazie allo stress affrontiamo un esame o un colloquio di lavoro, siamo reattive quando guidiamo, addirittura ci alziamo dal letto al mattino per compiere gesti semplici, come andare a fare la spesa. Tecnicamente si definisce invece dis-stress (cioè stress negativo, quello a cui si fa riferimento di solito) una situazione in cui avvertiamo una pressione emotiva troppo lunga e forte per la nostra capacità di sopportazione. Questo può dipendere dalla gravità di un evento da affrontare, ma anche da tante piccole sollecitazioni quotidiane, ripetute e accumulate. Risultato? Il sistema va in iperattività e compaiono fastidi psicofisici più o meno gravi.
Cosa succede se è eccessivo
Esiste una spiegazione biochimica a tutto questo: in presenza di stress cronico, l’organismo secerne sostanze che sbilanciano l’equilibrio neuro-ormonale. Una di queste è il cortisolo, che ha lo scopo di creare una condizione di allerta, di attesa di un pericolo da affrontare: in condizioni normali e limitate nel tempo è un ausilio indispensabile per il nostro comportamento e le nostre scelte, ma quando è in eccesso arrivano l’ansia, l’insonnia, la tachicardia, le tensioni muscolari e una quantità di disturbi fisici che variano da persona a persona (dai problemi intestinali al mal di testa). Inoltre si abbassano le difese immunitarie, con il rischio di incorrere in infezioni, e le zone del cervello deputate alla memoria e all’apprendimento vengono rallentate.
Cosa si può fare
Che fare contro questi effetti collaterali dannosi? Sfrutta la tua sensibilità per capire quando il corpo ti manda segnali di disagio e prenditi cura di te stessa. Lavora meno, dormi di più, fai attività fisica all’aperto, regalati un massaggio o quelle che per te sono “coccole benefiche”. La medicina ha provato che, rallentando i ritmi, i livelli di cortisolo si abbassano. E le sue conseguenze spiacevoli si attenuano o scompaiono.
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