Si può rimanere amiche del proprio ex?
Non è sempre necessario allontanarsi del tutto da una persona a cui si è voluto bene: basta rispettare sentimenti ed esigenze di entrambi
Essere amici dei propri ex si può, anche se non è facile trasformare l’intimità tra partner in un’amicizia duratura. La situazione è sicuramente meno ingarbugliata per chi è molto giovane o per chi si è frequentato per un breve periodo rispetto a chi ha condiviso casa, animali domestici e progetti di vita. Aver investito tanto tempo ed energie nella coppia può far vivere la rottura in maniera molto simile a un lutto, ma non è detto che dalle ceneri del vecchio rapporto non possa nascere qualcosa di altrettanto bello e importante.
Più difficile per le coppie di lunga data l’amicizia non è però impossibile stabilendo qualche “confine” emotivo
Un modo sano di restare nella vita dell’altro
Il requisito principale per costruire un legame forte e sincero anche dopo essersi lasciati è non avere rimpianti sul versante sentimentale. Non importa quanto pacifica sia stata la rottura, per non cadere nella tentazione di vedere un’offerta di amicizia come un ponte per rimettersi insieme è sempre meglio concordare un periodo di prova. Chi è più vulnerabile – nella maggior parte dei casi, chi è stato lasciato – potrebbe sentire la necessità di mettere qualche paletto per vivere il momento di transizione in maniera più serena, negoziando sia la propria disponibilità che il livello di intimità che si sente pronto a concedere. La prova del fuoco dell’amicizia consiste nel momento in cui uno dei due è pronto a iniziare una nuova storia: una momentanea fitta di gelosia è più che comprensibile, ma c’è chi si rende conto di soffrire un po’ meno di quello che aveva immaginato. In caso contrario, rimanere amici sarebbe un atto di masochismo che sarebbe meglio risparmiarsi.
Se l’attrazione c’è ancora
Rachel Sussman, psicoterapeuta e autrice del manuale di auto-aiuto The Breakup Bible, consiglia di valutare attentamente le circostanze prima di prendere una decisione. Nella sua esperienza non sono solamente le cosiddette relazioni tossiche – basate sulla manipolazione o sull’abuso – a impedire la transizione al rapporto d’amicizia. A volte l’ostacolo più grande può essere proprio la grande affinità che fa venire voglia di continuare a frequentarsi anche se non si è più coinvolti sentimentalmente.
Fare un passo indietro è generalmente più facile se ci si è conosciuti prima come amici e solo in un secondo momento come metà di una coppia, ma la “chimica” è un fattore troppo spesso sottovalutato.
Disabituarsi a considerare l’altro come un amante – soprattutto se a letto c’era vera intesa – non è così semplice come sembra e potrebbe diventare un deterrente per potenziali nuovi partner. Chi ha più possibilità di riuscita, secondo l’esperta, si colloca tra due estremi: da un lato le coppie durate una manciata di mesi – per cui la rottura è un evento meno traumatico – dall’altro le coppie che dopo anni di matrimonio o convivenza si sono gradualmente allontanate, pur continuando a volersi molto bene.
Quando scappare nella direzione opposta
Esistono anche situazioni in cui permettere all’altra persona di rimanere nella nostra vita è deleterio, nonostante le migliori intenzioni. Un ex (o una ex) che ritorna alla carica dopo una rottura tumultuosa perché gli mancano le nostre attenzioni, una persona che tende a minare la nostra autostima con critiche continue e spesso gratuite, oppure l’ex che con la scusa dell’amicizia cerca di mantenere per sé alcuni vantaggi della vita di coppia senza però prendersi alcuna responsabilità. Aspettarsi che l’altra persona sia eternamente disponibile, sia come telefono amico o autista occasionale che come ripiego sessuale, può facilmente degenerare in un comportamento parassitario da evitare come la peste.
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