Sesso: quello che le donne non dicono
Se le donne non sono del tutto sincere a letto è per proteggere la sensibilità maschile
Sappiamo che le donne non sono le uniche a fingere l’orgasmo, ma tendono ancora a farlo più spesso. Non tutte con la stessa frequenza e non sempre per gli stessi motivi, certo.
Ma il timore di ferire i sentimenti del partner rimane in vetta alle giustificazioni di chi lo fa in maniera sistematica.
Diversi studi hanno poi evidenziato un legame tra la tendenza delle donne a mascherare l’insoddisfazione e le convinzioni sessiste, ostili o benevole. Tra i più recenti, uno studio pubblicato sulla rivista accademica Social Psychological and Personality Science suggerisce che a sentirsi meno libere di essere sincere siano proprio le donne preoccupate di attentare all’autostima dei loro compagni.
Farsi piccole
Su questo la scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie aveva visto giusto. Non solo il sessismo rende gli uomini vulnerabili, costringendoli a essere sempre duri e puri, ma insegna alle donne che è compito loro prendersi cura dell’ego fragile dei maschi. In Nigeria come negli Stati Uniti, alle ragazze si raccomanda ancora troppo spesso di farsi piccole, di essere accomodanti e di non intimidire gli uomini. Altrimenti si rischia di risultare poco attraenti, oppure di essere delle pessime fidanzate. Una convinzione che stando allo studio si riflette anche nel rapporto che alcune donne hanno con il sesso.
La paura di ferire
Tanto per cominciare, pare che la frequenza con cui si finge l’orgasmo raddoppi per le donne che guadagnano più dei loro mariti o compagni. Una coincidenza bizzarra, dal momento che non sono state riscontrate idee particolarmente antiquate sui ruoli di genere. I ricercatori hanno quindi deciso di approfondire la questione, scoprendo in una seconda fase che questa scelta è motivata da un senso di protezione verso l’ego maschile, unita all’ansia di fare dei danni. Le donne che percepiscono i loro partner come più insicuri nella loro mascolinità sono infatti meno propense a comunicare i loro desideri sul piano sessuale, anche quando si tratta di offrire feedback positivi. Nel timore di dire la cosa sbagliata, preferiscono tacere o simulare l’orgasmo. Atteggiamento riscontrato anche in un terzo esperimento in cui si è chiesto a un nuovo gruppo di partecipanti di immaginare una conversazione sul sesso con un partner dalla mascolinità fragile: persino in uno scenario di fantasia, si preferisce mettere da parte bisogni e sentimenti pur di non offendere.
Il reato di lesa mascolinità
Perché pensiamo che la mascolinità sia così fragile? Forse perché deve essere messa costantemente alla prova. Se per le ragazze diventare signorine equivale a rassegnarsi all’ineluttabilità biologica, possibilmente senza fare tante storie, ai ragazzi viene chiesto di dimostrare di saper essere uomini. E una maschilità schiacciata in questo modo sulle continue prove di virilità rischia effettivamente di generare “uno stato di ansia continua e quasi insopportabile”, sottolinea il filosofo Lorenzo Gasparrini in Diventare uomini (Settenove edizioni), invitando a ripensare le categorie con cui costruiamo socialmente il maschile e il femminile.
Se le donne tendono a essere così protettive, quindi, è perché temono di mandare in pezzi un equilibrio già precario. Non è detto però che queste preoccupazioni siano davvero condivise, ribadiscono i ricercatori: imparando a comunicare in maniera sincera, i timori potrebbero essere ridimensionati. Anziché alimentarsi, ansie e insicurezze possono essere superate insieme. Dissimulare l’insoddisfazione invece non paga, nemmeno se lo si fa con le migliori intenzioni.
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