Fantasie erotiche per risvegliare il desiderio
Avere fantasie sessuali è normale sia per gli uomini che per le donne. E non si presentano perché siamo insoddisfatti. Sono un modo per esprimere il nostro mondo interiore
Il desiderio sessuale è un intreccio di elementi fisiologici, emotivi e cognitivi. Le fantasie erotiche sono un buon esempio di questa interconnessione e sono molto comuni, anche se per pudore o imbarazzo si tende a non parlarne nemmeno con il partner. Fantasticare è del tutto normale: sognare ad occhi aperti è una forma di elaborazione dei nostri pensieri e desideri, compresi quelli di natura sessuale, ma anche delle nostre esperienze e degli stimoli provenienti dalla struttura sociale in cui siamo immersi.
Avere fantasie sessuali – e magari scoprire di non poterne fare a meno, ad esempio durante il sesso – non significa che siamo insoddisfatte né che soffriamo di qualche patologia, per quanto bizzarri e inconfessabili possano essere gli scenari immaginati.
Il rapporto tra fantasia e realtà
Una delle preoccupazioni più frequenti, quando ci si interroga sulle proprie fantasie, è che possano svelare parti di noi che non siamo pronti ad affrontare o che addirittura ci spaventano. Tra le fantasie più comuni, secondo i sessuologi, ci sono la dominazione e la sottomissione, il sesso all’aperto, il tradimento, i rapporti a tre, i rapporti “proibiti”, la possibilità di interpretare ruoli “liberatori” (come la spogliarellista o la prostituta) o al contrario essere completamente impotenti (come la famigerata “fantasia di stupro”).
Michael J. Bader, psicoterapeuta, invita a rifletterci senza timore, tenendo a mente che il loro significato apparente potrebbe non coincidere con il significato profondo. Una fantasia può essere l’indicazione di un desiderio reale, oppure essere un modo per esprimere sentimenti ed emozioni latenti che non hanno direttamente a che fare con il sesso. In Eccitazione. La logica segreta delle fantasie sessuali (Raffaello Cortina Editore), Bader spiega che non esiste un “glossario delle fantasie” che faccia coincidere ogni scenario con un significato certo e univoco. Le fantasie, proprio come i sogni, affondano le loro radici nel nostro subconscio e possono esprimere sentimenti diversi a seconda del sognatore.
Coltivare il proprio giardino segreto
Fortunatamente oggi l’idea che le donne abbiano dei desideri e delle fantasie, esattamente come gli uomini, non spaventa come un tempo. Ne sa qualcosa Nancy Friday, giornalista e scrittrice che nel 1973 per prima ha rotto il silenzio sulla ricca immaginazione delle donne americane con la raccolta Il mio giardino segreto. Le fantasie erotiche femminili (TEA). Molti dottori, sessuologi e psicanalisti consultati nella stesura del libro erano affezionati allo stereotipo per cui nella mente di una donna c’è spazio solo per i sentimenti e per la maternità. Idea contraddetta dalle centinaia di timide casalinghe e impeccabili professioniste che hanno partecipato all’inchiesta con lettere e interviste anonime, che all’epoca fecero scalpore. Secondo Friday, che ha continuato a esplorare il tema con altri quattro volumi, questi sogni ad occhi aperti sono reali quanto altre esperienze che arricchiscono la nostra vita interiore, come ascoltare la musica o leggere un libro. Condividerle può essere divertente e farci sentire meglio, ma non è obbligatorio.
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