Sesso: le 4 regole per viverlo con serenità e in salute
Il progetto #regalatevilasalute, la prima campagna dedicata al benessere sessuale di coppia nel post-pandemia, per vivere l'intimità con serenità e in salute, a qualsiasi età
La coppia ha confini sempre più fragili. Colpa (tra gli altri) dell’emergenza sanitaria da Covid-19, che ha ridimensionato la sfera degli incontri, delle emozioni e degli affetti. Oggi, stiamo tornando gradualmente verso una nuova normalità. Da questo concetto nasce il progetto #regalatevilasalute, la prima campagna dedicata al benessere sessuale di coppia nel post-pandemia, nata da un’idea del dottor Carlo Gastaldi, responsabile dell’unità operativa di ostetricia e ginecologia dell’Istituto Clinico Città di Brescia (Gruppo San Donato), con il patrocinio della Lega Basket Serie A e Ibsa Farmaceutici Italia.
Secondo le ultime stime dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ogni giorno sono diagnostiche circa 300 milioni di infezioni sessualmente trasmissibili in tutto il mondo.
«Di queste 350milioni sono di origine batterica, ma sono più del doppio quelle di origine virale», dice Gastaldi.
Le quattro regole d’oro
Ecco le raccomandazioni del board scientifico del progetto #regalatevilasalute per vivere la propria sessualità (e quella del partner) in salute e sicurezza.
1) Il benessere sessuale è uno dei principali bio-marker della salute dell’individuo. Per questo motivo, non trascurare eventuali problemi riscontrati durante l’intimità. Alcuni sintomi sessuali come la disfunzione erettile possono essere campanelli d’allarme di altre patologie.
2) Educare alla prevenzione a partire dalla giovane età. «Le malattie sessualmente trasmissibili possono colpire chiunque abbia rapporti sessuali non protetti, indipendentemente dall’età, dal sesso e dall’orientamento sessuale. Le malattie sessualmente trasmissibili, se trascurate, possono causare nel tempo complicanze importanti, come l’infertilità o la difficoltà nell’avere figli, sia per le donne sai per gli uomini», afferma il professor Sergio Pecorelli, professore emerito di ostetricia e ginecologia e direttore del board scientifico.
3) Fare i vaccini contro il papilloma virus e l’epatite B. Purtroppo oggi si nota ancora una certa reticenza verso il vaccino come forma di prevenzione. Nell’ultimo anno e mezzo, a causa delle restrizioni imposte dal Covid-19, tante persone hanno rimandato o hanno omesso le vaccinazioni. “Nell’ultimo anno si è manifestato sempre più in tutta la sua drammaticità un altro problema: la diffidenza nei confronti di tutte le vaccinazioni, basata sui sentimenti irrazionali e di superstizione. La vaccinazione, però, non è solo un gesto di protezione individuale, ma è un atto di responsabilità sociale, che se viene omesso può portare alla circolazione di virus, batteri e agenti patogeni che altrimenti potremmo eliminare per sempre. Lo vediamo con il Covid ma anche con l’HPV (papilloma virus) che sta vivendo una recrudescenza intergenerazionale”, afferma il professor Roberto Burioni, ordinario di microbiologia e virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
4) Non vivere la protezione come un senso di sfiducia verso l’altro e stare attenti ai rapporti a rischio. La relazione sessuale va vissuta con profonda armonia. Su questo può essere importante l’aiuto del ginecologo che accompagna le pazienti nelle diverse fasi della vita .
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