Sesso 2.0: App, siti e chat aiutano o dividono?
Il sesso nell’era dell’hi-tech migliora se gli strumenti digitali vengono usati bene. I vantaggi? Più libertà, spontaneità e desiderio. E se il partner è lontano…
Sesso in chat, amori su internet, selfie provocanti e App per trovare l’anima gemella. Come vengono condizionate le abitudini sessuali degli italiani dalle nuove tecnologie? Secondo un’indagine condotta dalla Fiss (Federazione italiana di sessuologia scientifica), l’influenza è positiva. App di incontri e social network aiutano a far scoccare la scintilla. È andata così per il 34% degli italiani, e i social network riscuotono anche più successo (li utilizza per stringere nuove relazioni il 45%).
Il vantaggio principale è fare nuovi incontri
Conoscere un nuovo partner fuori dalla solita cerchia di frequentazioni (64%) è il miglior risultato che si ottiene usando le nuove tecnologie. Apprezzato anche il fatto di evitare così l’imbarazzo di un approccio diretto (16%). E poi sono la soluzione ideale per chi ha poco tempo da dedicare alla ricerca di un partner (15%).
Conoscere una persona virtualmente consente di “selezionare” coloro che condividono gli stessi interessi nonché di “evadere” dalla vita reale.
Sexting sì, ma con prudenza
La maggior parte degli intervistati afferma di aver avuto qualche esperienza di “sesso a distanza” ma, fortunatamente, solo con persone conosciute nella vita reale (45,17%), evitando di esporsi a rischiosi incontri con sconosciuti. E anche se molti hanno vissuto questi episodi con persone diverse dal partner abituale, la maggior parte alla fine dichiara di trovare più soddisfazione nel rapporto con l’amato (53%). Il setxing è apprezzato soprattutto nei casi di storie a distanza: molte coppie oggi resistono alla lontananza, data da motivi di studio e lavorativi, anche grazie a queste opportunità “alternative” di contatto e intimità.
Video chat? No, grazie. Meglio i siti porno
Le video chat sono snobbate dal 77% degli intervistati, che dichiara di non averle mai usate a fini sessuali. Chi l’ha fatto ammette che lo scopo era la masturbazione (48%), una curiosità da esaudire (33%), un passatempo (19%) e solo il 2% per guadagno economico. Sette su 10, invece, guardano i siti pornografici: un’abitudine da non condannare, se usata per stuzzicare il desiderio e non come sostituto dell’amore…
Ti potrebbe interessare anche:
- Sempre di fretta? Impara a rallentare
- 10 azioni quotidiane che ti fanno sentire felice
- Il galateo di WhatsApp
- Gattoterapia: perché vivere con un gatto fa bene
- Coito interrotto: i rischi per lui e per lei