Scrittura come terapia
Mettere per iscritto tristezza, rabbia, gioia dà un sollievo immediato e insegna a gestire le emozioni. E' una vera terapia, che richiede solo carta e penna (o un pc)
Mettere per iscritto e raccontare un evento può cambiare l’evento stesso. Non in senso oggettivo – se il fidanzato ti ha lasciato non per questo tornerà indietro – ma soggettivo, ovvero, è possibile modificare l’energia emotiva che quell’evento ha su di te: dolore, disagio, paura, rimorso, rancore.
Da dove cominciare
1. Esperienza istintiva: prendi una penna e appoggiala su un foglio (oppure metti le dita sulla tastiera del pc); poi scrivi di getto. Non preoccuparti che le parole abbiano senso, lascia che scorrano. Se non esce niente, ascolta musica, abbandonati e aspetta che la penna cominci da sola la danza di parole sul foglio bianco.
2. Esperienza contemplativa: fai una passeggiata nella natura, inspira il profumo dei fiori, ascolta il suono dei passi sulle foglie secche… Quando la forma di un albero, il gorgoglio del fiume, un volo di rondini ti ispirano, estrai il taccuino e scrivi ciò che senti. Va bene anche un giro in città: osserva la gente che fa shopping, ascolta i discorsi nel metrò, guarda i bimbi che giocano e quando ‘senti qualcosa’, scrivila.
3. Esperienza riflessiva: scrivi la tua carta d’identità, breve, ma indicativa di chi sei, come se volessi presentarti a persone sconosciute. Non ci sono limiti: scrivi le tue caratteristiche fisiche, anagrafiche, oppure emotive, psicologiche. Ma anche i tuoi ideali, interessi, un episodio della tua storia, un racconto… Va bene ogni cosa, purché esprima in modo sintetico la tua identità. Così la scrittura comincia subito a farti del bene, perché ti aiuta a leggere chi sei, oggi. Questi primi passi ti aiutano a prendere confidenza con la scrittura e a cominciare a scioglierei tuoi nodi emotivi. Sarai così pronta per esplorarti più in profondità.
Il quaderno degli esercizi
Quando provi emozioni forti, specie se negative, come rabbia e rancore, scrivi ciò che senti e metti via i fogli. Rileggi qualche giorno dopo e osserva che effetto ti fanno. Se ancora ti turbano, prova a riscrivere cercando il lato paradossale di quei sentimenti, una visione umoristica o esageratamente drammatica. Piano piano il punto di vista cambierà e, con esso, le tue sensazioni.
Se stai vivendo un conflitto interiore, scrivilo come un dialogo: una voce dice questo, un’altra dice quello. E poi rileggi con il distacco di una spettatrice
Se, invece, attraversi un periodo di sfiducia in te stessa, scrivi tutti i risultati che hai raggiunto nella tua vita: hai finito le scuole, ti sei laureata, hai trovato un lavoro, hai aiutato amici, ti sei sposata, hai fatto dei figli… e rileggili molte volte al giorno.
Infine, ogni sera, prima di dormire, scrivi gli eventi della tua giornata e correggi quelli negativi: se il portinaio ti ha trattata male, riscrivi che ti ha trattata bene, oppure scrivi un motivo che giustifichi la sua azione.
Dove, come, quando
Quando sei in giro, tieni un taccuino e una penna in borsa, oppure prendi appunti sul tuo smartphone. Per gli improvvisi pensieri notturni, block-notes e matita sul comodino. E poi, qualunque altro mezzo tu preferisca: tablet, pc, vecchia macchina per scrivere, carta pergamena e penna stilografica… Ma anche penna e tovagliolo di carta in pizzeria, post-it in ufficio…
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