Disturbi psicosomatici: il corpo racconta il disagio
Attraverso malesseri fisici di vario tipo si manifestano inquietudini e disagi emotivi che è necessario affrontare per poter guarire
Una cefalea ricorrente, un mal di stomaco che non accenna a placarsi, un torcicollo fastidioso: siete spesso afflitte da disturbi che non scompaiono con l’assunzione dei farmaci normalmente prescritti per questo tipo di fastidi? Potrebbe trattarsi di manifestazioni di origine psicosomatica, cioè espressioni fisiche di ansie o disagi emotivi. Non a caso i più svariati disturbi sono letti dagli psicologi come un campanello d’allarme, che comunica l’esistenza di un problema interiore.
La vita affettiva, lo stress, le ansie, lo stato d’animo influenzano il sistema immunitario, l’equilibrio ormonale, il metabolismo e alterano tante funzioni dell’organismo.
Le donne somatizzano di più
Gli psicologi psicosomatisti si basano proprio sull’interconnessione fra vissuto emotivo e corpo per curare disturbi insistenti o recidivi, che compaiono ciclicamente o sempre in un certo giorno della settimana (ad esempio le cefalee da weekend), che magari insorgono dopo periodi di turbamento e che non dipendono da cause organiche accertate. Le donne sono le più inclini ad affidarsi a questi specialisti (il rapporto è di 9 a 1 rispetto agli uomini).
Trovare la vera causa
Mentre la medicina tradizionale talvolta fallisce, perché cura soltanto i sintomi, il lavoro dello psicoterapeuta consiste nel rimuovere la “vera” causa dei guai fisici: un conflitto occasionale ma profondo, un disagio costante, una frustrazione dovuta al fatto che la vita che si svolge non risponde alle proprie istanze più profonde. Durante le sedute di psicoterapia lo specialista, attraverso il dialogo e un’interpretazione simbolica dell’organo colpito, risale allo stato d’animo e al trauma rimosso che ha originato il disturbo.
Dimmi che disturbo hai e di dirò chi sei
Così, ad esempio, la cefalea (disturbo molto femminile) è tipica di persone eccessivamente razionali, che vogliono controllare tutto e che vengono travolte dall’incapacità di rilassarsi e di abbandonarsi alle passioni. Le dermatiti sono specchio di tensioni legate ai rapporti con gli altri. I disturbi addominali sono un modo per “liberarsi” di una paura. Le cistiti nascondono insoddisfazione e sono una sorta di metaforico pianto.
Il percorso di cura
Dopo l’analisi di questo “linguaggio degli organi” e l’identificazione del disagio scatenante, il lavoro del terapeuta procede con una fase “ricostruttiva”: occorre cioè trovare il modo migliore per affrontare e accettare il turbamento psicologico o l’evento traumatico, senza che esso continui a procurare tensioni e conflitti. Così per esempio si può modificare un proprio comportamento, oppure si può solo diventare più flessibili, per piegarsi di fronte agli eventi come una canna, senza spezzarsi.
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