Scoppia la forest bathing mania e contagia anche i vip
La terapia dei boschi ha effetti scientificamente provati: è stimolante, antistress e detox. Parola di vip come Raoul Bova e Tessa Gelisio
Una passeggiata nei boschi è rigenerante sotto diversi punti di vista: si fa della sana attività fisica, i polmoni si disintossicano dall’aria inquinata delle città, il silenzio e i colori della natura rinvigoriscono la mente.
Questi presupposti sono alla base della forest therapy, la terapia dei boschi (dal giapponese “Shinrin yoku”, letteralmente: prendere l’atmosfera della foresta), che impazza tra vip come Raoul Bova e Tessa Gelisio, mentre celebrities americane come Gisele Bündchen e Martin Shaw si fanno immortalare mentre si immergono nel verde di prati e foreste.
Nascono applicazioni per smartphone, blog, forum di appassionati che si scambiano consigli su percorsi e territori. Sui social network le parole chiave sugli alberi raccolgono oltre 72,6 milioni di immagini.
Tanti benefici
Nata in Giappone e poi diffusasi negli Stati Uniti, la pratica della forest therapy ha delle solide basi scientifiche: ricerche in psicologia ambientale hanno dimostrato che rigenera le capacità di attenzione, regolarizza il battito cardiaco, modula la pressione, favorisce il buonumore. Uno studio dell’Università dell’Illinois rivela che questa pratica riduce lo stress di oltre il 50% in più rispetto all’attività fisica praticata in palestra. Dimostrati, con ricerche giapponesi, gli effetti rinforzanti sul sistema immunitario, dovuti al rilascio di particolari sostanze volatili dal fogliame, i monoterpeni, che in opportune combinazioni stimolano le difese dell’organismo e riducono i livelli di cortisolo (ormone dello stress) nel sangue.
Dalla camminata al foraging
Per godere dei benefici della forest therapy è sufficiente camminare con un’andatura moderata nel verde per 3 ore al giorno per 3 giorni consecutivi (o percorrere 5 chilometri in 4 ore) dedicandosi a ciò che più piace e appassiona. La forest therapy ha infatti diverse applicazioni possibili, dal tree watching, lo studio delle specie vegetali, al tree hugging, l’abbraccio dell’albero che azzera lo stress, fino al foraging, la raccolta spontanea di cibo selvatico (erbe, bacche e cortecce) da destinare a ricette culinarie (in questo caso è necessaria però un’adeguata preparazione).
Il periodo più favorevole va da giugno a settembre. Ricordatevi di indossare calzature da trekking e indumenti protettivi che coprono braccia e gambe, spruzzate repellenti ecologici sulla pelle e sui vestiti e portate sempre con voi una bottiglietta d’acqua e qualche snack leggero.
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