02/07/2020

Corsa: preparazione mentale alle gare. Con i 5 consigli della psicologa

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 02/07/2020 Aggiornato il 02/07/2020

Se volete puntare alle competizioni più o meno impegnative che si svolgeranno dall’estate in poi, affrontate allenamento e sfide come un momento di crescita personale

corsa - consigli gara

Le appassionate di running, costrette a lungo a casa dalle norme restrittive anti-coronavirus, possono riprendere gli allenamenti outdoor con le dovute precauzioni e il distanziamento prescritto dagli esperti. Se amate correre, e vi sono mancate le numerosissime gare che dalla stagione primaverile all’autunno inoltrato vengono organizzate un po’ dovunque, potete riprendere la preparazione e puntare a quelle che si terranno dall’estate in poi. Che siano più facili sfide da 5 km, o da 10 km, oppure mezze maratone e maratone, ecco i consigli della psicologa clinica e psicoterapeuta Nicoletta Travaini sull’approccio mentale giusto per affrontare allenamento e gara.

Correre è utile per il fisico ma anche per la psiche, perché provoca nell’organismo la liberazione di serotonina e di endorfine, sostanze benefiche per la salute in generale, per il sistema immunitario, ma anche per l’umore.

1) Perché cominciare a gareggiare?

Per alzare l’asticella, quindi passare dal piacere del jogging praticato per hobby alla sfida che porta a vedere anche dei risultati concreti, dopo essersi impegnate con sforzo e volontà. Prepararsi per una gara è una sfida e superare i propri limiti, in un’ottica di crescita personale.

2) Come affrontare l’allenamento?

No, è la corsa stessa a insegnare la continuità, la costanza, abituando a tollerare la fatica e la frustrazione anche a lungo termine, tutte qualità che servono poi nella vita in generale. Correre per prepararsi a una gara rappresenta anche un allenamento mentale, specie per le donne vanno in palestra perché vorrebbero dimagrire ma alla prima difficoltà cedono. Porsi l’obiettivo anche di una 5 km, che è molto semplice, può aiutare a migliorare il carattere.

3) Meglio allenarsi con le amiche o da sole?

Correte con le amiche se lo fate per hobby, per incontrarvi a chiacchierare. Se iv preparate all’obiettivo-gara, meglio farlo sole o con qualcuno che farà la gara insieme a voi, per condividere gli scopi e aiutarsi ad arrivare al risultato.

4) In gara qual è l’atteggiamento mentale giusto?

Occorre conoscersi, avere presenti i propri limiti e i propri ritmi: la gara è una pratica di mindfulness, in cui bisogna stare concentrate su se stesse. Nella prima parte del percorso si deve ascoltare il corpo, senza tenere il ritmo degli altri, nella seconda è più forte il lavoro mentale. Appena infatti sente arrivare la fatica, il dolore, la frustrazione, la mente invia pensieri negativi (non ce la faccio, chi me l’ha fatto fare): non seguiteli mai, incitatevi con frasi positive (manca poco, ce la posso fare, lo faccio per me).

5) Quanto conta terminare la gara? E se non ci si riesce?

I risultati sono mai fallimentari se si affronta tutto come una possibilità di apprendimento. Tentativi ed errori sono la base per la crescita. Se la competizione va male pazienza, bisogna riprovarci: datevi più tempo, scegliete gare adeguate, forse l’asticella era troppo alta. Gareggiare dà importanti benefici sull’autostima, sulla sicurezza in sé. Non solo per il fatto di riuscire ad arrivare al traguardo, ma perché correre con regolarità crea un circolo virtuoso di sostanze chimiche benefiche che l’organismo produce e che ci fanno stare bene, creando una sorta di dipendenza positiva dall’attività fisica.