29/05/2020

Ricominciare a studiare da adulti? Si può

Veronica Colella Pubblicato il 29/05/2020 Aggiornato il 29/05/2020

Non è mai troppo tardi per imparare. E in un momento in cui bisogna reinventarsi è una scelta vincente. Basta non lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà iniziali e dallo scetticismo di chi ci circonda

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A dirlo ad alta voce sembra quasi una follia, ma tornare a studiare è come concedersi una seconda occasione. C’è chi sceglie di farlo per recuperare una passione messa da parte, magari per occuparsi della famiglia o perché all’epoca il percorso più sicuro era quello meno stimolante. Chi sente il bisogno di cambiare radicalmente carriera, perché si è resa conto di essere profondamente infelice, e chi al contrario adora il suo lavoro ma si rende conto di doversi aggiornare.

Al desiderio di migliorare si accompagna però spesso il timore di non essere prese sul serio, o di non riuscire a tenere il passo delle matricole più giovani.

Come trovare il coraggio di buttarsi?

Una scelta sensata

I buoni motivi per rimettersi sui libri sono prima di tutto oggettivi. La società si è allontanata parecchio dal rassicurante schematismo che associava scuola e infanzia, età adulta e lavoro, vecchiaia e pensione. Al contrario, molte aziende sostengono l’idea che la formazione debba diventare un requisito permanente. La filosofia per cui si continua a imparare per tutta la vita ha degli aspetti positivi, come aver sfatato il mito che ci sia un’età limite per reinventarsi. Investire in nuove competenze può essere una buona strategia anche per chi lavora nei settori più colpiti dalla crisi, che secondo le proiezioni degli esperti penalizzerà in misura maggiore le donne i giovani impiegati nella ristorazione e nel commercio al dettaglio.

I preconcetti da mettere da parte

Riabituarsi a memorizzare e assimilare concetti dopo tanto tempo può essere difficile, ma non è impossibile. La psicologa e neuroscienziata Rachel Wu, che si occupa dell’apprendimento nella terza età, ritiene che uno degli ostacoli principali sia sentirsi sconfitti in partenza. Le ricerche portate avanti insieme alla collega Carla Strickland-Hughes suggeriscono che l’invecchiamento del cervello sia un processo molto più eterogeneo e che il potenziale degli adulti in fatto di apprendimento venga spesso sottovalutato, se non indirettamente danneggiato dalle basse aspettative e dalla mancanza di risorse a disposizione. Per questo è fondamentale avere la libertà di sbagliare senza imbarazzo, superando la rigidità di pensiero che rende gli adulti riluttanti a lasciare la propria comfort zone.

Come organizzarsi

  1. Tanta, tanta ricerca. Confrontare le offerte a disposizione è importante per capire quale formula si adatta alle tue esigenze ma soprattutto ai tuoi obiettivi, che si tratti di una laurea triennale, di un master o di un corso online.
  2. Sii pragmatica. Non sono solo i giovanissimi a potersi avvantaggiare di programmi su misura o delle facilitazioni offerte agli studenti-lavoratori, sia in termini economici che nel distribuire il carico di lavoro. Borse di studio e finanziamenti possono aiutare ad assorbire le nuove spese, ma bisogna informarsi per tempo sui requisiti. Senza disdegnare le università telematiche, che in alcuni casi possono offrire alternative interessanti a costi più contenuti.
  3. Poniti traguardi realistici. Per carburare ci vorrà del tempo, soprattutto se studiare non è la tua unica preoccupazione. Una tabella di marcia che include giorni “cuscinetto” aiuta a gestire imprevisti e rallentamenti senza implodere.
  4. Metti in chiaro che avrai bisogno di tempo per te. Fare spazio allo studio richiederà qualche sacrificio, soprattutto nel tempo che potrai dedicare agli altri. Prepararli in anticipo non nuoce.
  5. Non dimenticarti di socializzare. A seconda delle occasioni, può capitare di trovare altri studenti over 30 o di essere circondate da pulcini. In ogni caso, stringere legami rende l’esperienza più ricca e aiuta a non perdere la motivazione.