Perché ignoriamo i problemi (e come smettere di farlo)
Nascondere la testa sotto la sabbia non aiuta ad affrontare la vita e a diventare grandi. Ecco qualche consiglio per imparare a gestire problemi e imprevisti
Quando si tratta di affrontare i problemi, il nostro peggior nemico non è tanto l’imprevisto o l’insolito bensì la nostra straordinaria capacità di ignorare quello che ci preoccupa.
Che si tratti di piccole sfide quotidiane o di rispondere a grandi cambiamenti, la tendenza a mettere la testa sotto la sabbia può essere un ostacolo alla nostra crescita personale e allo sviluppo di strategie che ci semplificano la vita.
Siamo tutti vulnerabili
Michelle Wucker, giornalista e saggista, sostiene che questa tendenza sia tipicamente umana e che nessuno ne sia immune. Se chiudiamo gli occhi non è per pigrizia o stupidità, ma perché costringersi ad affrontare qualcosa che ci fa sentire impotenti è molto faticoso. Il cambiamento climatico è un buon esempio del genere di problema di cui siamo ormai tutti consapevoli ma che rifiutiamo di prendere sufficientemente in considerazione quando si tratta di cambiare le nostre abitudini. Non che la questione riguardi solo le emergenze planetarie: pensiamo a quanto in fretta ci dimentichiamo del filo interdentale dopo essere stati sgridati dal dentista, anche siamo stati avvertiti che ci verrà una bella gengivite.
La “cecità selettiva” permette di ignorare i problemi
Secondo Wucker, il motivo per cui abbiamo sviluppato questa “cecità selettiva” è dovuto in parte anche a una questione culturale. Il rovescio della medaglia in società che pongono molta enfasi sull’individualismo, come quella occidentale, è che spesso pensiamo di dover affrontare tutto da soli. Il che rende più difficile prendere decisioni e ci scoraggia dal parlare con gli altri di quello che ci preoccupa, nel timore di apparire inadeguati o di irritarli. Sottolineare che qualcosa non va, sul lavoro o persino in famiglia, espone a critiche ed è generalmente una seccatura: tanto che non vogliamo avere questa conversazione neppure con noi stessi. Preferiamo considerare problemi e voci critiche come elementi di disturbo da bloccare mentalmente, limitandoci ad ascoltare quello che siamo disposti ad accettare e ignorando tante informazioni a nostra disposizione.
Cosa si può fare?
Questo atteggiamento sarà anche controproducente, ma cedere di tanto in tanto alla tentazione di non vedere è un’esperienza comune a tutti.
Ecco qualche consiglio per riprendere coraggio:
- Inquadra la situazione in una luce nuova. In fondo lo sappiamo benissimo che ignorare un problema non lo farà scomparire, ma questa consapevolezza non rende più facile guardare in faccia la realtà. Proviamo invece a pensare che ogni problema è una nuova opportunità di imparare: superare una difficoltà aumenta l’autostima e la resilienza.
- Suddividi il problema in piccoli passi. Un consiglio che danno spesso gli esperti è quello di procedere un passo per volta, decidendo a cosa dare la priorità senza trascurare alcun aspetto. L’importante è non scoraggiarsi prima di cominciare.
- Ricordati che l’unione fa la forza. Le persone che abbiamo accanto sono una risorsa, non una giuria pronta a puntare il dito. Non c’è niente di male ad appoggiarsi a un amico, alla famiglia o all’aiuto di un professionista.
- Non essere ipercritica. Non è detto che la soluzione sia facile da trovare: è sempre meglio mettere in conto che si farà qualche errore, senza sentirsi in colpa se non si riesce a risolvere tutto e subito.
- Non sottovalutare lo stress. La voglia di chiudersi a riccio nella propria comfort zone, lasciando fuori cattive notizie e preoccupazioni, può essere il segno che lo stress ha raggiunto il livello di guardia. Trovare il tempo per sperimentare tecniche di rilassamento, meditazione o mindfulness può essere il requisito necessario per affrontare i problemi a testa alta.
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