Pensare troppo fa male
Rimuginare, farsi assalire da mille dubbi è un atteggiamento tipicamente femminile che nasconde insicurezza. Ecco come imparare a lasciarsi i troppi pensieri improduttivi alle spalle
Pensieri che si inseguono, che si sovrappongono, dubbi e improvvise certezze che si affacciano all’improvviso. Non sono poche le donne che vivono questa realtà interiore complessa.
Pensare troppo è una caratteristica tipicamente femminile, che si contrappone alla tendenza, tutta maschile ad agire d’impeto, senza farsi tante domande.
Una caratteristica femminile
La maggiore sensibilità delle donne ai condizionamenti esterni è una delle cause del “pensare troppo”. Le donne che temono il giudizio altrui guardano al futuro con incertezza, piene di interrogativi, che le frena e le blocca nelle decisioni quotidiane. Il giudizio degli altri, paradossalmente, così diventa una valutazione che ci si dà da sole e che il più delle volte è severa, condizionata dalla paura di sbagliare.
Identikit della “pensatrice”
Perfezionista, un po’ rigida, molto insicura: la “pensatrice” corrisponde a un identikit ben preciso. Vorrebbe risultati impeccabili, nell’amore come in famiglia e nel lavoro e per questo detesta errori e imprevisti. Dietro tanta ansia di perfezione, però, si nasconde una scarsa autostima: teme di non riuscire, è piena di dubbi su stessa. Non ama sperimentare, le novità la turbano, i timori prevalgono sulla curiosità. Per questo preferisce perdersi nella sua rete di pensieri e di elucubrazioni invece di passare all’azione. E quando ha preso una decisione e l’ha realizzata spesso finisce per guardarsi indietro, tormentata dal dubbio di non aver fatto la cosa migliore.
Come spezzare il circolo vizioso
Gli psicologi consigliano molti metodi pratici per uscirne, spezzando il circolo vizioso che provoca. Questi sono i più utili.
Pensieri “in rosa” e fantasie guidate
Il primo metodo è quello della “fantasia guidata”. Si tratta di adoperare la mente non per perdersi in rimuginazioni inutili ma per avvicinarsi con l’immaginazione alle situazioni che fanno paura. Per esempio, se la situazione che spaventa e a cui si continua a pensare, è confessare la fidanzato che non lo si ama più si può provare a immaginare la scena dell’addio in tutti i particolari. Un film privato in cui si vedrà lui che si arrabbia, che urla, lo scambio reciproco di accuse e giustificazioni. Una fantasia, da ripetere mentalmente più volte, finché non perde la sua carica di ansia. Affrontare la situazione dal vivo diventerà più facile.
La forza della distrazione
Anche occupare il corpo e la mente può essere un ottimo modo per uscire dal circolo dei pensieri ricorrenti. Quando si comincia a rimuginare sull’amore, sul lavoro, sui problemi di ogni giorno bisognerebbe spostare l’attenzione su qualcos’altro in modo attivo, cioè non pensando ma facendo. L’ideale è un hobby concreto o uno sport. Può bastare camminare per dieci minuti, dedicarsi ad un lavoretto di bricolage ma anche guardare un bel film, leggere un libro coinvolgente o ascoltare un cd.
Nero su bianco
Mettere “nero su bianco” nelle pagine di un diario i pensieri che tornano con più frequenza e che danno ansia è un altro metodo facile per ritrovare sicurezza e sfatare dubbi e paure. Esternare attraverso la scrittura i propri dubbi aiuta a guardarli con più lucidità e a sdrammatizzarli, trovando anche soluzioni concrete.
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