18/08/2020

Il terzo incomodo. Cosa fare se le due persone che ami di più non si piacciono

Veronica Colella Pubblicato il 18/08/2020 Aggiornato il 18/08/2020

Sei nel bel mezzo di una guerra fredda tra la tua dolce metà e la tua (o la sua) migliore amica? Evita il ruolo di mediatore tra i due e frequentali separatamente

Il terzo incomodo

Sulla carta, l’amore è sempre una cosa meravigliosa. Nessuno ci prepara allo scenario in cui incontrare la persona giusta ci catapulta nel bel mezzo di una guerra fredda tra la dolce metà e la nostra (o la sua) migliore amica. Accontentare tutti è impossibile, tanto più che ogni concessione a uno dei due litiganti espone al rischio di musi lunghi e risentimento. La soluzione? Prendersi una pausa dal ruolo di perenne mediatore, facendo valere ogni tanto anche le proprie esigenze.

Gelosia o incompatibilità?

Le migliori amiche sono anime gemelle platoniche. Ci sono accanto nella buona e nella cattiva sorte, ci conoscono così bene da saperci interpretare con uno sguardo e non di rado ci accettano come siamo, difetti compresi. Questo però non implica che siano delle sante immuni dai sentimenti meno nobili, come gelosia e rancore. Se a creare tensione è la sensazione di essere messe da parte, riservare almeno una serata ogni due settimane alla sola migliore amica può essere un buon compromesso. Un conto infatti è non essere più disponibili 24 su 24 come un tempo, un altro invece sparire nel nulla o pretendere di essere sempre in tre. Se li ami entrambi un motivo ci sarà, ma non è detto che debbano amarsi anche loro.

Si può tentare la strada degli interessi comuni, ma senza forzare troppo la mano – se proprio non si piacciono, costringerli a passare del tempo insieme non migliorerà la situazione.

Saper fare un passo indietro

Chi ha un carattere mite e conciliante può sentirsi schiacciato dai conflitti, soprattutto quando si trova a esserne il fulcro. Ecco perché la filosofa Iskra Fileva raccomanda di non sentirsi obbligati a ricoprire il ruolo di mediatore, soprattutto quando il costo emotivo inizia a farsi troppo alto. A volte è meglio lasciare che le persone siano libere di litigare, affrontandosi a viso aperto. Confrontandosi potrebbero arrivare a riconoscere che l’altro ha un pizzico di ragione, o quantomeno imparare a conoscersi abbastanza bene da evitare fraintendimenti. Forse non diventeranno mai davvero amici, ma potrebbero trovare la loro dimensione e il loro equilibrio. Cercare di mettere pace a tutti costi invece può diventare controproducente, perché permette a entrambi il lusso di non dover mai ammettere davanti all’altro di avere torto o di non essersi comportato nella maniera più corretta.

Chi ti ama ti rispetta

Quando si tratta di autentica antipatia, lo sforzo più grande che si possa chiedere a entrambi è un rapporto freddo ma educato. L’occasionale stoccatina velenosa è perdonabile, a patto che non si trasformi in una gara in cui pur di primeggiare si è disposti a qualsiasi colpo basso. Chi vuole il tuo bene non cercherà di obbligarti continuamente a scegliere, né di sminuire l’altro ai tuoi occhi con critiche gratuite. Non solo renderti la vita impossibile a colpi di ultimatum non è rispettoso nei tuoi confronti, ma è indice di un problema di possessività che andrebbe affrontato. Una vera amica non cercherà di boicottare la tua relazione pur di ricominciare a vivere in simbiosi, così come un compagno degno di questo nome non pretenderà di avere il monopolio assoluto sul tuo affetto.