Critiche: possono anche essere costruttive
Molto spesso irritano, soprattutto se pungono sul vivo. Ma imparare dalle critiche costruttive e rispettose aiuta a crescere
A nessuno piace ricevere critiche, nemmeno a chi le sa accogliere con un sorriso di circostanza. Eppure, non tutte le critiche vengono per nuocere: se poste in modo rispettoso e costruttivo possono aiutarci a capire dove sbagliamo e come migliorare, senza danneggiare la nostra autostima. Ecco i consigli degli esperti di GuidaPsicologi.it su come imparare a non prenderla troppo sul personale e su come criticare gli altri senza risultare inopportuni o saccenti.
La differenza tra critiche e giudizi
Se il nostro primo istinto è di metterci sulla difensiva un motivo c’è. Le critiche non sono necessariamente giudizi, ma spesso vengono percepite come tali. Dietro alle osservazioni che ci spingono a metterci in discussione vediamo modi per etichettare o sminuire i nostri comportamenti, pensieri o modi di essere.
Non è detto però che chi critica abbia sempre l’intenzione di ferirci o di svalutare le nostre scelte.
Per capire la differenza tra critica velenosa e critica costruttiva è necessario fare un passo indietro e valutare le informazioni a nostra disposizione mettendo per un attimo da parte i sentimenti, senza lasciarci toccare nel profondo.
In questo, può essere d’aiuto adottare una prospettiva da scienziato. Distinguere tra quello che gli psicologi chiamano “autoconcetto” (ovvero come ognuno di noi definisce se stesso) e il giudizio degli altri, il cosiddetto “eteroconcetto”, è utile per capire come mai le critiche suonano così spiacevoli. Se ci aspettiamo che tutti ci vedano come noi vediamo noi stessi, sentirci dire qualcosa che non si adatta al nostro autoconcetto ci lascerà feriti, indignati o scossi. Dovremmo invece sforzarci di ricordare che le critiche degli altri sono solo bozzetti della nostra persona, filtrati dalle loro percezioni, credenze e valori. E che in alcuni casi una prospettiva esterna può essere utile per identificare limiti, difetti o errori di cui non eravamo consapevoli.
Come riconoscere le osservazioni utili
Perché le critiche siano utili devono essere costruttive, non distruttive. Le caratteristiche che ci permettono di distinguerle dai commenti acidi sono molto precise: prima di tutto le critiche costruttive sono reciproche (o almeno aspirano a esserlo), sono orientate alla crescita anziché al conflitto, cercano di promuovere una comunicazione positiva e le abilità sociali necessarie per convivere con gli altri. Poste nel modo giusto possono rafforzare le relazioni e la fiducia, perché ci fanno capire che le persone che abbiamo intorno sono sincere con noi.
Ecco perché prima di passare al contrattacco, rispondendo a una critica con un’altra critica, è opportuno prendersi qualche minuto per approfondire. Accettare le critiche è più facile se siamo in grado di capire le intenzioni di chi le ha mosse, facendo domande per invitare gli altri a spiegarsi meglio e cercando di capire il loro punto di vista senza cedere all’emotività.
Criticare è lecito se fatto con rispetto
Come si critica in maniera costruttiva? Per offrire critiche opportune e adeguate, gli esperti consigliano di limitare le osservazioni agli argomenti di cui si ha una conoscenza approfondita, considerando il tipo di linguaggio e il tono della voce. Perché una critica non sia fine a se stessa è necessario chiedersi se gli aspetti che critichiamo sono migliorabili o dipendono da fattori oltre le reali possibilità della persona. Per rendere l’altro più ricettivo all’ascolto, infine, è importante assicurarsi di includere aspetti positivi, valutando con attenzione il momento e il luogo adeguato per offrire il nostro contribuito e dare all’altro l’opportunità di replicare.
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