Nostalgia di casa: come affrontarla
La prima esperienza fuori dal “nido” familiare può essere difficile. Superarla si può creando nuovi legami e ammettendo le proprie fragilità
La prima volta lontani da casa è un’esperienza ricca di sentimenti contraddittori. Trasferirsi in una nuova città può essere un’avventura entusiasmante, ma la nostalgia di casa è sempre pronta a balzarci addosso, soprattutto in prossimità delle feste. Cedere di tanto in tanto a un po’ di malinconia non significa che non sappiamo adattarci alle nuove circostanze o che avremmo fatto meglio a non partire. Basta sapere come affrontarla, a testa alta e senza timore di guardarsi dentro.
Un po’ di malinconia quando si è lontane da casa non è segno di debolezza. E si può superare
Succede anche agli adulti
Secondo la storica Susan Matt, autrice di un saggio dedicato alla nostalgia di casa, ammettere di provare questi sentimenti è ancora un tabù. Questa malinconia che assale a tradimento chi lascia casa propria in cerca di fama e fortuna è interpretata, soprattutto dalla società americana, come un fallimento nella piena realizzazione di quell’ “individualismo robusto” predicato dall’ex-Presidente Herbert Hoover. Secondo questa filosofia, gli adulti sono esseri mitologici in grado di diventare completamente autosufficienti con la sola forza di volontà. Eppure, la nostalgia di casa non è per forza un segno di debolezza o di malsano sentimentalismo. Il posto da cui veniamo fa parte di noi, persino quando ci rendiamo conto che è diventato troppo stretto ed è ora di costruirci un futuro migliore altrove. Per questo, conclude Matt, non bisogna vergognarsi né sentirsi infantili se si sente la mancanza della familiarità e della sicurezza di casa propria.
Sei consigli anti-tristezza
- Passa in rassegna tutti i lati positivi. Sicuramente la nuova città avrà qualcosa da offrire: un panorama meno grigio, locali da scoprire o sapori nuovi e strepitosi che non avremmo mai potuto assaggiare. Elencare tutti i vantaggi del nuovo lavoro, oppure tutte le cose nuove che stiamo imparando, può essere un’ulteriore conferma che abbiamo fatto la scelta giusta.
- Trova un giusto equilibrio con il telefono. Lasciare il nido è un’esperienza che aiuta a crescere, quindi è meglio non esagerare con le telefonate. Sentire una voce familiare e aggiornarsi di tanto in tanto su quello che succede, però, non è sbagliato. Serve a non sentirsi del tutto esclusi, soprattutto se non si ha ancora avuto il tempo di costruire altri legami.
- Cerca di farti nuovi amici. Il modo migliore per iniziare ad amare un posto è avere qualcuno con cui condividere gioie e dolori. Socializzare con colleghi, coinquilini, compagni di corso o persino vicini di casa può essere un buon primo passo.
- Sei all’estero? Impara la lingua. Fare pratica con la lingua fa sentire meno fuori posto ed è uno stimolo per non frequentare solo altri italiani. Attraverso modi di dire e parole che non hanno un’equivalente nella nostra lingua possiamo capire meglio come gli altri guardano il mondo e persino innamorarcene un po’.
- Parlane con qualcuno (oppure scrivi un diario). Confidarsi può aiutare a superare i momenti di crisi, quando ci sembra di aver fatto un errore madornale e siamo tentati di rifare la valigia e correre in stazione. Se proprio non abbiamo alternative, tenere un diario può essere una buona soluzione per avere il tempo di rivalutare questi sentimenti a mente fredda.
- Non trascurare l’attività fisica. Praticare uno sport tiene a bada ansia e tristezza ed è anche un’ottima scusa per non rimanere confinati in camera a rimuginare sulla propria solitudine. Senza contare che farsi vedere più in forma di prima è una piccola rivincita nei confronti di chi non credeva che potessimo farcela da soli.
Ti potrebbe interessare anche:
- Le feste ti stressano? Recupera la magia in 10 step
- Perdonare è un'arte: imparala in 5 mosse
- Natale: cosa fare se ti rende malinconica
- Coppia: 10 libri da regalare al partner che volete (ri)conquistare
- Bambole alternative: genderless, inclusive, inspirational