Il piacere femminile? Si misura con l’orgasmometro
Nasce il test per misurare anche il piacere femminile. Messo a punto da ricercatori italiani serve a far emergere i disagi sessuali e a migliorare la vita intima
L’orgasmometro di cui fantasticava Woody Allen nel film Il dormiglione non è più fantascienza. Messo a punto da ricercatori italiani, sarà il primo strumento per valutare in maniera semplice e immediata se e come la donna provi piacere durante i rapporti, evidenziando ciò che non va o quello che potrebbe essere migliorato.
Si tratta di una scala di autovalutazione che va da uno a 10, dove uno indica nessun tipo di piacere e il 10 definisce il massimo stato di godimento immaginabile.
A spiegare come funziona sono gli specialisti della Siams (Società italiana di andrologia e medicina della sessualità). Derivato da uno strumento analogo messo a punto sugli uomini, l’orgasmometro femminile è il primo passo per acquisire maggiore consapevolezza di sé e migliorare la propria vita sessuale.
Uno strumento attendibile
L’indicazione sul “righello del piacere” è soggettiva e suscettibile di diverse variabili individuali, come avviene con la scala di misurazione del dolore. Il grado di lubrificazione, per esempio, influisce molto sul risultato: maggiore è la sensazione di sentirsi “bagnate”, migliore è la percezione dell’orgasmo. Tuttavia i dati mostrano che lo strumento è attendibile e indica un legame evidente con eventuali problemi di natura sessuale: dopo averlo convalidato su oltre 500 donne, gli esperti hanno verificato che un punteggio inferiore a 5 si correla con un minor godimento e una maggiore probabilità di disagi sotto le lenzuola.
Caccia alle differenze
I ricercatori hanno studiato il dispositivo anche in relazione alla tipologia di orgasmo, testandolo su oltre 400 donne e hanno constatato che l’orgasmo è più intenso in coloro che provano il piacere con la penetrazione vaginale rispetto alle donne che lo sperimentano soltanto con la stimolazione clitoridea. Hanno inoltre osservato che minore è la tendenza a masturbarsi, per esempio meno di una volta a settimana, maggiore è la percezione del piacere nei rapporti con lui: ciò si può spiegare con una minor conoscenza del proprio corpo da parte di queste donne rispetto a coloro che provano anche orgasmi clitoridei.
Per vivere meglio l’intimità
I dati indicano che la capacità di raggiungere il piacere sia attraverso la penetrazione che mediante la stimolazione clitoridea garantisce un orgasmo più intenso, ma soprattutto sottolineano che per le donne è utile fermarsi a riflettere sul proprio piacere per capire meglio se stesse e vivere meglio la propria intimità.
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