Coronavirus: gestire la vicinanza in famiglia durante la quarantena
Dopo oltre un mese di lockdown i consigli per convivere senza stress tra telelavoro e momenti di gioco
Queste ultime settimane sono state una prova di resilienza per tante famiglie, alle prese con una didattica a distanza in via di rodaggio e con una negoziazione continua di tempi e spazi che non eravamo abituati a condividere con questa assiduità. Dare segni di stanchezza è più che comprensibile e non mette in discussione l’affetto reciproco, tanto più che svanito l’effetto straniante dei primi tempi la paura ha ceduto il passo a una comprensibile frustrazione.
In attesa di scoprire i tempi e i modi in cui tutto tornerà alla normalità, ecco qualche consiglio per venire incontro alle esigenze di tutti sulla lunga distanza.
Tracciare qualche confine
Non tutti hanno il privilegio di avere una stanza tutta per sé. Per quanto ci si ami, esistono difficoltà oggettive nel conciliare telelavoro e lezioni online, impegni e tempo libero, per di più con un numero limitato di dispositivi e di angolini silenziosi adatti alla concentrazione. Se nella prima fase abbiamo improvvisato, per sopravvivere alla seconda è necessario formalizzare qualche regola. Gli spazi comuni vanno gestiti nel rispetto di tutti, in termini di tempo, di equanimità (perché le dittature non piacciono a nessuno) e di cura. La regola del bravo campeggiatore, cioè lasciare un posto in condizioni migliori di quelle in cui l’abbiamo trovato, si applica anche a zone critiche come bagno e salone.
Imparare a “disinnescare”
Dopo oltre un mese di lockdown, molti di noi hanno già sperimentato picchi insoliti di ansia, irritabilità e insonnia. Mantenere un atteggiamento sereno e rilassato in condizioni di forte stress non è sempre possibile, per questo può essere una buona idea istituire una tregua valida per tutto il 2020. Ad esempio, darsi reciprocamente il permesso di mettere in pausa le discussioni quando non si è psicologicamente in grado di affrontarle, evitando spiacevoli escalation e reazioni passivo-aggressive.
Adolescenti: coltivare responsabilità e indipendenza
La guida antistress dell’Ordine degli Psicologi offre qualche spunto per entrare in sintonia con i teenager di casa. Invitarli a parlare di quello che li preoccupa o li fa stare male, senza sminuire le difficoltà che stanno attraversando, è utile anche per fare chiarezza sulle tante informazioni che circolano sul post emergenza, invitandoli a fidarsi solo delle fonti ufficiali e ad allenare il proprio senso critico. Gli adolescenti non sono bambini ed è importante affidargli qualche responsabilità anche in casa, a seconda delle loro capacità e dei loro talenti. Gli esperti raccomandano anche di non diventare troppo indiscreti o pressanti, preservando l’intimità dei loro spazi privati (anche virtuali).
Ascoltare i bambini
Rispondere alle domande dei bambini è un lavoro a tempo pieno. Secondo gli esperti le bugie alimentano confusione e paura, anche quelle bianche. Meglio essere sinceri e aperti, spiegando loro la situazione con il linguaggio più adatto alla loro età, fatto di parole semplici, immagini e persino giochi. Anche se le scuole rimarranno chiuse fino a settembre, è importante far capire loro che non è una vacanza. La nuova routine va seguita con la stessa costanza di sempre, confidando anche nel potere rassicurante della prevedibilità.
La cura di sé per potersi prendere cura degli altri
Il consiglio principale dell’ISS ai neogenitori è di prendersi innanzitutto cura del proprio benessere psico-fisico. Per chi si prende cura di un neonato è importante ritagliarsi piccoli spazi senza sensi di colpa, senza contare che lasciare al partner momenti esclusivi con il bimbo fa bene a entrambi. A chi invece ha bimbi da uno a tre anni si raccomanda di alternare le attività movimentate (come un match di cuscinate o ballare insieme) con quelle rilassanti (come i disegni, le fiabe o le costruzioni), lasciandogli anche momenti di autonomia.
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