Single e felici? Si può
Per essere felici e soddisfatte non serve aspettare la persona giusta. Basta imparare a stare bene con se stessi
La paura di rimanere single ha tante sfumature. C’è la pressione di genitori e parenti sul famigerato orologio biologico oppure quella subita da chi vive in un piccolo centro, dove la parola “zitella” non è ancora caduta in disuso. Senza contare il micidiale effetto combinato di decenni di canzoni pop, romanzi e telefilm dedicati alla ricerca del grande amore.
Non essere in coppia non significa essere incompleti: è l’occasione per imparare a stare bene con sé stessi e godersi la libertà di seguire i propri desideri. È quello che sostiene Catherine Gray, giornalista e autrice di The unexpected joy of being single.
Se single è la norma
Il primo suggerimento di Catherine Gray è di guardare alle statistiche. Nel periodo più buio della sua vita da single, intorno ai 33 anni, l’ansia e la dipendenza da app di incontri erano motivate soprattutto dalla sensazione di essere un’aliena in un mondo di coppie felici e di essersi persa qualcosa rispetto ai suoi coetanei. In realtà, il ventunesimo secolo segna la rivincita dei single per scelta: giovani adulti di tutto il mondo decidono di posporre il matrimonio in cerca della realizzazione personale o lavorativa, portando l’età media all’altare in costante rialzo e accrescendo il numero delle “famiglie unipersonali”. L’Italia non fa eccezione: la percentuale delle famiglie costituite da una sola persona è salita al 33%, mentre matrimoni e separazioni legali sono ugualmente in declino.
5 consigli per recuperare la serenità
Se essere single non è sempre una questione di volontà, è altrettanto vero che per essere felici e soddisfatte non è necessario aspettare la persona giusta. Tra le riflessioni proposte dall’autrice, ecco cinque consigli per liberarsi dalla pressione di dover trovare l’anima gemella a tutti i costi.
- Non lasciarti definire dagli altri. La percezione diffusa per cui essere single è un po’ come vivere a metà, in perenne attesa di una persona speciale, è spesso accompagnata dall’idea che i single per scelta soffrano di sindrome di Peter Pan e abbiano paura di impegnarsi. Liberarsi dagli stereotipi non è facile, ma è il primo passo per tornare ad essere padrone di sé stesse.
- Sappi che l’erba del vicino è sempre più verde. Dal nostro giardino, scrive Gray, sembra sempre che i prati degli altri siano più folti e rigogliosi. In realtà è tutta una questione di percezione: nei momenti di sconforto chi è single tende a immaginare la vita di coppia come un eterno idillio, mentre chi è in coppia sogna di riavere la libertà perduta. La felicità è una questione complessa e nessuna condizione è in assoluto più desiderabile dell’altra.
- Se una relazione non funziona, torna single. Tornare single dopo molto tempo è un salto nel vuoto che può spaventare. La paura di non riuscire a stare da sole, però, non è una buona motivazione per rimanere invischiate in relazioni ormai esaurite. Trovare il coraggio di allontanarsi può essere la scelta migliore per entrambi.
- Ricordati che l’amore ha tante forme. Troppa enfasi sull’amore romantico finisce per sminuire gli altri tipi di amore, ugualmente importanti e preziosi. Per riscoprirli l’autrice si è presa una pausa di un anno dagli appuntamenti per godersi amici e famiglia, recuperando tutto il tempo perduto a controllare notifiche e aspettare telefonate.
- Inizia a divertirti. Il modo migliore per scacciare la malinconia è iniziare a fare tutte quelle cose che si erano lasciate in sospeso fino all’arrivo di una dolce metà. Dopotutto, il bello di essere single è poter pianificare vacanze, scegliere i film al cinema, sperimentare nuove cucine senza rendere conto a nessuno.
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