Negging: scopri cos’è e come reagire
Complimenti che nascondono veleno e minano l'autostima. Fanno più male se arrivano da corteggiatori o partner stabili che vanno fermati subito
Non tutti i complimenti fanno bene all’ego. Alcuni sono accuratamente studiati per incrinare la sicurezza di chi li riceve, come una fetta di torta cucinata con le mele della matrigna di Biancaneve.
Una tecnica di guerra fredda utilizzata da genitori ipercritici, parenti serpenti e aminemiche, ma anche da aspiranti seduttori convinti che un insulto velato sia la strada più veloce per il tuo cuore (o per il tuo letto).
Cos’è il negging
I primi della lista sono i complimenti ambigui, quelli che sul momento accetti con un sorriso ma che insinueranno il dubbio che avresti fatto meglio a legartela al dito. Poi ci sono le frecciatine mascherate da critiche costruttive, quelle di chi si congratula con te per un tuo successo facendoti notare che con qualche piccolo miglioramento potresti ottenere molto di più. E infine ci sono le domande inopportune, che tipicamente arrivano nel momento in cui riescono a creare più imbarazzo. Piccoli atti di intimidazione che possono essere riassunti sotto l’etichetta di negging, una tattica che punta a minare la tua autostima giocando sul bisogno di approvazione.
Storia di un pessimo consiglio
Se tutto sommato si fa l’abitudine alle stoccatine distribuite durante i pranzi dalla suocera o le rimpatriate del liceo, quando arrivano nel bel mezzo di un appuntamento possono spiazzare. Si potrebbe pensare che sia solo questione di immaturità. Chi è convinto che tormentandoti avrà la tua attenzione, probabilmente, era lo stesso bambino che ai tempi dell’asilo manifestava il suo amore per te tirandoti i capelli con tutte le sue forze. Tuttavia, superata una certa età anche gli ex-bambini terribili imparano che ci sono metodi più sani per esprimere i propri sentimenti. A sostenere l’efficacia nel negging sono molto più spesso i sedicenti guru della seduzione, che consigliano di ricorrere a questa tecnica per sembrare più sicuri, più mascolini e più interessanti. L’idea alla base è che per attirare l’attenzione di donne abituate alle lusinghe sia necessario coglierle di sorpresa. Siccome ricevere troppi complimenti ti vizia, farti sentire insicura dovrebbe renderti più vulnerabile e desiderosa di riscattare il tuo orgoglio. Una tattica che ricorda fin troppo da vicino la manipolazione emotiva messa in atto dai narcisisti.
Come riconoscerlo…
Reagire non è semplice, soprattutto perché siamo spesso educate con l’idea di essere accomodanti e piacevoli. Qualche buon consiglio si può trarre dal manuale di rieducazione al “no” di Abbie Headon, editor e scrittrice. In The power of NO (Ilex Press), suggerisce di affrontare questa situazione potenzialmente scomoda senza temere di offendere. Un’uscita infelice capita a tutti, ma quando ti accorgi che stanno diventando sistematiche è il caso di prestare attenzione ai campanelli d’allarme. Ad esempio, se ha l’abitudine di arrivare in ritardo senza scusarsi, se tratta commessi e camerieri con sufficienza, se puntualmente ignora le tue opinioni o ti interrompe spesso per parlarti addosso, sicuro di avere sempre qualcosa di più interessante da dire.
…e come disinnescarlo
Secondo Headon, una possibilità è rispondere al fuoco con il fuoco. Ribattere con complimenti altrettanto ambigui o domande mirate a colpire sul vivo, cercando però di mantenere un tono di voce sufficientemente glaciale che non possa essere frainteso. Un’altra possibilità è chiamare le cose con il loro nome, spiegandogli con tatto e fermezza che hai capito benissimo cosa sta facendo e che non ti piace – ma che se corregge il tiro e si rilassa, la serata può ancora essere salvabile. E se ti rendi conto che non c’è speranza, puoi sempre andartene. Non sei obbligata a essere gentile, tanto più che chi cerca di sminuirti per sentirsi più a suo agio non ha in mente una relazione basata sulla parità e sul rispetto.
Ti potrebbe interessare anche:
- Flânerie: alla riscoperta delle città
- Rabbia, disappunto, frustrazione? Non reprimerti: esprimi quello che senti
- Corsa: preparazione mentale alle gare. Con i 5 consigli della psicologa
- Sesso: quando è lui ad avere mal di testa
- Figuracce: perché anche quelle degli altri ci imbarazzano (e ci divertono)