Coppia: quando l’altra sei tu
Non sempre le amanti sono complici. A volte scoprire di essere l’altra donna è una sorpresa sgradita, che costringe a prendere una decisione per entrambi
Finalmente hai incontrato quello giusto, ma c’è qualcosa che non torna. Non ti presenta ai suoi amici, dice di non avere nessun profilo social, ogni tanto sembra distante o preoccupato. Oppure ha l’abitudine di sparire per qualche giorno, per poi tornare a farsi sentire più dolce e premuroso di prima. Finché non viene fuori che non solo ha un’altra, ma che a voler essere precisi l'”altra”, sei tu: ti aveva detto di essere single, invece è fidanzato o addirittura sposato. Lui però giura che non aveva intenzione di ferirti, che è confuso e che ti ama. Come reagire?
Valuta le tue opzioni
Una volta metabolizzata la sorpresa, la situazione va affrontata con un certo pragmatismo. Se tutto sommato la relazione funziona e non vorresti interromperla, ora che sai di non essere l’unica donna nella sua vita il tuo ruolo è cambiato.
Rimanere significa accettare un certo grado di responsabilità e anche saper calibrare le proprie aspettative.
Se quello che cerchi è un rapporto poco impegnativo, devi mettere in conto l’eventualità di diventare la confidente a cui vengono rivolte tutte le lamentele della relazione principale. E potresti precluderti altre esperienze, magari più soddisfacenti e meno complicate. Se invece speri in una relazione più seria, resta da chiarire il motivo per cui ti ha mentito. Forse gli piaci davvero e aveva paura di perderti, forse non ha il coraggio di dire alla compagna di una vita che non la ama più. O forse, come scrive la psicologa Rita D’Amico in Amori e infedeltà (Franco Angeli), stai iniziando a razionalizzare.
Attenta ai meccanismi di difesa
Essere l’amante a tempo pieno è un ruolo ingrato. Significa accettare di essere eterne seconde, pianificando la propria vita intorno agli impegni dell’altro. Non è raro quindi che entrino in gioco meccanismi di difesa che aiutano a sopportare i momenti più difficili, inclusa la gelosia nei confronti della partner ufficiale. La razionalizzazione porta a convincersi che prima o poi l’altro sceglierà di rimanere con la persona che lo rende più felice, che è solo questione di tempo e che la fidanzata o moglie inconsapevole merita la tua pietà. Il meccanismo della negazione invece mette a tacere il pensiero che in fondo lui continui a portare avanti entrambe le relazioni perché sta bene così, anzi, ne trae tutti i vantaggi. Tenere il piede in due scarpe gli permette di conciliare il bisogno di sicurezza e affidabilità con la voglia di libertà e leggerezza, ma potrebbe anche essere una questione di potere. La monogamia finisce infatti per renderci dipendenti da un’unica persona, spiega D’Amico, condizione che a volte spaventa: l’amante invece è una persona da cui non si è così dipendenti, ma su cui si esercita il potere di negarsi a piacimento.
Potresti essere meno importante di quanto credi
Nell’immaginario comune è sempre colpa dell’amante. In una delle sue canzoni più famose, Dolly Parton implora la splendida Jolene di non portarle via il marito, ma il quadro che emerge dalla ricerca ridimensiona parecchio il ruolo dei “tentatori”. A spingere il partner infedele tra le braccia di un’altra (o di un altro) non sarebbe il potere della seduzione, ma quello dell’insoddisfazione. Lo racconta uno studio pubblicato lo scorso aprile sul Journal of Sexual Research, che rimette al centro dell’attenzione la coppia in crisi. Nella maggior parte dei casi, infatti, dall’amante si cerca quello che il partner “primario” non vuole o non può dare, ma non è detto che i sentimenti provati in questa seconda relazione siano più intensi. Anzi, per i più giovani tradire è una ripicca: non sei tu a essere irresistibile, è lui (o lei) a sentirsi trascurato e a volersi vendicare. Uno scenario da mettere in conto prima di accettare scuse e spiegazioni, per proteggersi da illusioni dolorose.
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