Coppia: perché le coccole fanno stare bene
Abbracci, baci e carezze migliorano il tono dell’umore e il benessere. E vale anche per chi ha qualche difficoltà a lasciarsi andare
La scienza ha già riconosciuto da tempo il potere rassicurante del contatto fisico, sia in termini di salute del rapporto che di benessere individuale. Tenersi per mano quando si cammina per strada, abbracciarsi, farsi le coccole sul divano o scambiarsi il bacio del buongiorno aiuta a sentirsi più vicini e rende il mondo decisamente più sopportabile. Tuttavia, stabilire questo tipo di intimità non è così facile per tutti.
Alcune persone sono abituate a mantenere le distanze anche in coppia, emotivamente e fisicamente. Nuove ricerche sul tema sembrano però dimostrare che questa apparente freddezza non impedisce di trarre beneficio dagli stessi gesti di affetto che altre persone cercano in maniera più naturale.
Amare a distanza di sicurezza
La teoria dell’attaccamento degli psicologi John Bowlby e Mary Ainsworth, messa a punto tra gli anni ’60 e ’70, attribuisce una grande responsabilità ai primi legami formati nell’infanzia. Tutti i bambini hanno bisogno di cure e attenzioni, ma non sempre le loro richieste vengono accolte in maniera positiva. Chi se ne prende cura potrebbe reagire con fastidio, con eccessiva preoccupazione o con un comportamento imprevedibile e incostante, ora consolando e ora sgridando. Sentirsi rifiutati o in balia dei capricci degli adulti può compromettere la fiducia in se stessi e negli altri, creando problemi di autostima e di insicurezza. Crescendo, le conseguenze si trascinano anche nella vita affettiva. Un bambino trascurato che ha sviluppato uno stile di attaccamento evitante finirà per tenere a distanza gli altri come regola generale, abituato com’è a fare tutto da solo e a esprimere i sentimenti con il contagocce.
Un risultato inatteso
I risultati di un recente studio dell’Università di Losanna, pubblicato sul Personality and Social Psychology Bulletin, hanno stupito gli stessi ricercatori. A rigor di logica, persone che mostrano una maggiore resistenza nei confronti dell’intimità dovrebbero trarre meno vantaggi da baci e carezze. Invece sembra che il contatto con la persona amata offra gli stessi benefici sia sul piano fisico che su quello psicologico, a prescindere dalla tendenza a proteggere i propri sentimenti attraverso il distacco e l’indifferenza. Per mettere alla prova gli effetti positivi del contatto fisico i ricercatori hanno ideato tre esperimenti con tre metodologie differenti, ottenendo però risultati molto simili.
I limiti vanno sempre rispettati
Come specificano gli autori, questo studio non vuole essere un invito a fare pressioni sgradite. Rispettare i limiti degli altri – in particolare delle persone neurodivergenti, ma anche delle persone neurotipiche a cui essere toccate senza permesso non piace affatto – è sempre doveroso. Tuttavia, c’è anche chi quell’abbraccio nelle condizioni giuste lo vorrebbe ma non sa come chiederlo. Tra gli obiettivi futuri della ricerca c’è proprio quello di scoprire quali sono le situazioni ideali per avvicinare a certe forme di intimità anche chi si è sempre sentito a disagio, in modo da contribuire al loro benessere generale senza imposizioni e forzature.
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