16/11/2021

Amore: le parole (e i gesti) per dirlo

Veronica Colella Pubblicato il 16/11/2021 Aggiornato il 17/11/2021

Non tutti esprimono i sentimenti allo stesso modo e a volte sembra di parlare due lingue diverse. Ecco perché la teoria dei 5 linguaggi dell’amore può aiutare a ritrovare la sintonia

Closeup of mid 20's couple having fun during dinner party. The guy is feeding his girls with some chopped fruit, both laughing.

Vorresti sentirti dire ti amo più spesso, ma lui o lei non è proprio capace. Oppure sei tu che ti senti rimproverare di non essere abbastanza presente, quando il colmo è che ogni giorno fai piccole gentilezze che rendono all’altro la vita più facile.

L’amore sarà anche un sentimento universale, ma il modo in cui lo esprimiamo non è sempre lo stesso. Quello che ci fa sentire davvero apprezzati potrebbe non corrispondere al linguaggio con cui l’altra persona ci dimostra il suo affetto, aprendo la strada a dubbi e risentimento.

A grandi linee però è possibile ritrovarsi in uno (o più) dei cinque linguaggi dell’amore teorizzati da Gary Chapman, punto di partenza per riflettere insieme su aspettative e desideri senza abbandonarsi agli psicodrammi.

C’è chi preferisce le parole…
L’intesa si costruisce anche attraverso le parole, riaffermando la solidità del legame. Attribuire importanza a rassicurazioni e parole di incoraggiamento non significa essere costantemente a caccia di complimenti, ma solo di piccole iniezioni di autostima. Se non vi sentite a vostro agio nel parlare apertamente di sentimenti, niente paura. Una parola gentile o un post-it affettuoso sono più che sufficienti.

… e chi le azioni
Altre persone tendono a dimostrare affetto attraverso quelli che Chapman definisce “atti di servizio”, ovvero prendendosi cura dell’altro senza bisogno di chiedere. Da italiane, questo linguaggio dovrebbe esserci particolarmente familiare. È il “ti voglio bene” che si nasconde in ogni contenitore pieno di cibo che i nostri genitori ci infilano a forza tra le braccia quando li andiamo a trovare, come se a casa nostra vivessimo di stenti. Allo stesso modo, un partner che dimostra affetto attraverso questo linguaggio potrebbe assicurarsi che nella dispensa non manchi il caffè, o trovare particolarmente romantico piegare le magliette che avete lasciato sullo stendino.

Piccoli e grandi doni
In questo caso è davvero il pensiero che conta. Adorare i regali non rende necessariamente persone superficiali o materiali, ma solo apprezzare il fatto che qualcuno ha speso tempo ed energie per la sua felicità. Non tutti i regali che fanno brillare gli occhi sono incartati con un fiocco di Tiffany, l’importante è dimostrare di conoscere i gusti dell’altro e di essere ancora in grado di sorprenderlo.

Passare del tempo insieme
Chi parla questo linguaggio attribuisce un’importanza particolare ai momenti speciali, alle esperienze condivise e ai ricordi creati insieme. Il cosiddetto “quality time” è il tempo che si dedica interamente alla coppia, mettendo da parte impegni e distrazioni. Ovvero, niente sguardi fugaci alle notifiche sul cellulare, niente televisione accesa o sgradite interferenze da parte di terzi.

L’importanza del contatto fisico
Infine, c’è chi per sentirsi amato davvero ha bisogno di intimità fisica. Al di là dell’intesa sessuale, sono i gesti di affetto quotidiani come i baci o gli abbracci a comunicare quel senso di familiarità che quando viene a mancare fa sentire isolati o rifiutati. Chi si esprime con il linguaggio del corpo potrebbe dare al tenersi per mano un valore superiore a quello di una dichiarazione in grande stile, anche dopo tanti anni di relazione.