Amore: le parole (e i gesti) per dirlo
Non tutti esprimono i sentimenti allo stesso modo e a volte sembra di parlare due lingue diverse. Ecco perché la teoria dei 5 linguaggi dell’amore può aiutare a ritrovare la sintonia
Vorresti sentirti dire ti amo più spesso, ma lui o lei non è proprio capace. Oppure sei tu che ti senti rimproverare di non essere abbastanza presente, quando il colmo è che ogni giorno fai piccole gentilezze che rendono all’altro la vita più facile.
L’amore sarà anche un sentimento universale, ma il modo in cui lo esprimiamo non è sempre lo stesso. Quello che ci fa sentire davvero apprezzati potrebbe non corrispondere al linguaggio con cui l’altra persona ci dimostra il suo affetto, aprendo la strada a dubbi e risentimento.
A grandi linee però è possibile ritrovarsi in uno (o più) dei cinque linguaggi dell’amore teorizzati da Gary Chapman, punto di partenza per riflettere insieme su aspettative e desideri senza abbandonarsi agli psicodrammi.
C’è chi preferisce le parole…
L’intesa si costruisce anche attraverso le parole, riaffermando la solidità del legame. Attribuire importanza a rassicurazioni e parole di incoraggiamento non significa essere costantemente a caccia di complimenti, ma solo di piccole iniezioni di autostima. Se non vi sentite a vostro agio nel parlare apertamente di sentimenti, niente paura. Una parola gentile o un post-it affettuoso sono più che sufficienti.
… e chi le azioni
Altre persone tendono a dimostrare affetto attraverso quelli che Chapman definisce “atti di servizio”, ovvero prendendosi cura dell’altro senza bisogno di chiedere. Da italiane, questo linguaggio dovrebbe esserci particolarmente familiare. È il “ti voglio bene” che si nasconde in ogni contenitore pieno di cibo che i nostri genitori ci infilano a forza tra le braccia quando li andiamo a trovare, come se a casa nostra vivessimo di stenti. Allo stesso modo, un partner che dimostra affetto attraverso questo linguaggio potrebbe assicurarsi che nella dispensa non manchi il caffè, o trovare particolarmente romantico piegare le magliette che avete lasciato sullo stendino.
Piccoli e grandi doni
In questo caso è davvero il pensiero che conta. Adorare i regali non rende necessariamente persone superficiali o materiali, ma solo apprezzare il fatto che qualcuno ha speso tempo ed energie per la sua felicità. Non tutti i regali che fanno brillare gli occhi sono incartati con un fiocco di Tiffany, l’importante è dimostrare di conoscere i gusti dell’altro e di essere ancora in grado di sorprenderlo.
Passare del tempo insieme
Chi parla questo linguaggio attribuisce un’importanza particolare ai momenti speciali, alle esperienze condivise e ai ricordi creati insieme. Il cosiddetto “quality time” è il tempo che si dedica interamente alla coppia, mettendo da parte impegni e distrazioni. Ovvero, niente sguardi fugaci alle notifiche sul cellulare, niente televisione accesa o sgradite interferenze da parte di terzi.
L’importanza del contatto fisico
Infine, c’è chi per sentirsi amato davvero ha bisogno di intimità fisica. Al di là dell’intesa sessuale, sono i gesti di affetto quotidiani come i baci o gli abbracci a comunicare quel senso di familiarità che quando viene a mancare fa sentire isolati o rifiutati. Chi si esprime con il linguaggio del corpo potrebbe dare al tenersi per mano un valore superiore a quello di una dichiarazione in grande stile, anche dopo tanti anni di relazione.
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