Aggressioni: come difendersi… senza esagerare

Redazione Pubblicato il 09/09/2016 Aggiornato il 16/09/2016

Mentre i casi di aggressione aumentano, cosa dice la legge sul diritto di autodifesa: quali reazioni e armi sono consentite per tutelarsi senza essere denunciate?

autodifesa

Qual è il confine tra legittima difesa e aggressione? Se lo chiedono le donne, che dopo il boom di violenze degli ultimi anni si iscrivono a corsi di autodifesa o si dotano di strumenti vari, da chiavi a coltellini. Secondo l’Istat sono quasi 7 milioni le donne che, nel corso della vita, hanno subito violenza fisica (20%) o sessuale (21%), stupri o tentativi di stupro (5,4%). Nel 2015 sono state 652mila quelle violentate e 746mila le vittime di aggressioni non riuscite.

Secondo la legge, è legittima la difesa quando la reazione opposta dalla vittima è la conseguenza di una situazione di pericolo grave ed attuale, per sé o per i suoi congiunti.

Una risposta “proporzionata”

Resta però da valutare la proporzionalità della reazione rispetto all’offesa ricevuta, perché altrimenti si risponde di eccesso colposo. Esempio: se l’aggressore non ha utilizzato armi né ha provocato lesioni personali, non è consentito aggredirlo, soprattutto se ci si si trova vicino a persone che possono accorrere in nostro aiuto. Allo stesso modo, se la vittima pratica arti marziali, non può invocare la difesa legittima se ricorre, senza effettiva necessità, a colpi violenti e chiaramente eccessivi.

Se venite aggredite con un bastone, potete reagire impugnando anche voi un’arma, anche improvvisata? Sì, se ciò avviene per tutelare la vostra incolumità: in questi casi sussiste la causa di non punibilità. Ma attenzione: l’offesa ingiusta deve essere concreta e imminente, tale da rendere necessaria l’immediata reazione difensiva (viene punita ogni ipotesi di difesa preventiva o anticipata).

Gli spray paralizzanti? Vietati…

Gli spray chimici, irritanti, paralizzanti o lacrimogeni e le miscele che contengano sostanze infiammabili, tossiche o corrosive sono invece sempre vietati: possono causare danni permanenti all’aggressore il quale può sporgere denuncia e chiedere un risarcimento danni. Invece, quelli al peperoncino sono autorizzati entro certi limiti stabiliti dalla legge.

… così come i taser

Divieto assoluto infine per storditori elettrici e apparecchi analoghi: non ci sono motivi validi per giustificarne l’uso, come per esempio il fatto di dover rientrare da sola a casa in orario notturno. Non ne è vietata tuttavia la detenzione tra le mura domestiche, purché si tratti di strumenti prodotti in Italia da chi abbia la licenza e il prototipo sia stato vagliato da un’apposita commissione del Ministero dell’interno. Proibito anche il taser: spara da lontano dei piccoli dardi che immobilizzano la persona con scariche che possono rivelarsi mortali.