21/08/2019

Vivi in città? Sei più a rischio diabete

Maura Prianti
A cura di Maura Prianti
Pubblicato il 21/08/2019 Aggiornato il 21/08/2019

Il diabete urbano è sempre più diffuso. Colpa degli stili di vita sbagliati di chi abita a...

Rome, Italy - October 04, 2018: View of Piazza Navona in Rome

Si chiama diabete urbano ed è la nuova epidemia che colpisce molte metropoli nel mondo, tra cui anche alcune italiane. Se ne è parlato alla recente conferenza “Healthy city 2.0”, che si è tenuta durante l’ultimo Meeting di Rimini.

Roma in prima fila

Il diabete urbano deriva dall’aumento dell’obesità e dai cattivi stili di vita legati allo sviluppo urbano, per esempio l’abitudine a usare sempre l’auto, a fare poca attività fisica, a consumare spesso pasti fuori casa in modo veloce e spesso poco sano. “Solo a Roma, per esempio, si è registrata una prevalenza del diabete del 5,8% in centro e del 7,2 nelle periferie” spiega Andrea Lenzi presidente dell’Health city institute.

Non è solo un problema italiano

Nel 2010 metà della popolazione mondiale risiedeva in aree urbane e nel 2050 questa percentuale arriverà al 75%. Questi dati fanno capire come le città diventano ogni giorno di più “patogene”, perché la crescita demografica, soprattuto se incontrollata, fa aumentare malattie neurodegenerative, cardiovascolari e metaboliche, come appunto il diabete.

Serve un’azione collettiva

Secondo gli esperti riuniti a Rimini, l’aumento del diabete urbano non è solo un problema sanitario, ma è un fattore culturale che deve essere affrontato in maniere globale. In parole più semplici, non basta l’intervento dei medici di base o degli specialisti per mettere un freno a questa “epidemia”, ma servono politiche amministrative per rendere le città più sane, a misura d’uomo, con spazi verdi dedicati all’attività fisica e con politiche sociali che aiutino a limitare lo stress e la cattiva alimentazione.