Vitiligine: c’è una nuova cura
La vitiligine è una malattia cutanea che crea spesso disagio psicologico. La buona notizia? La ricerca ha messo a punto una nuova soluzione non farmacologica
È una malattia della pelle che forma macchie chiare sulla sua superficie e che colpisce soprattutto le persone tra i 15 e i 35 anni di età. Il motivo? In queste zone sono assenti i melanociti, cioè le cellule responsabili della colorazione della cute. Le ragioni di questa “latitanza” sono ad oggi ancora molto dibattute dalla scienza e gli specialisti non hanno ancora una visione univoca del problema.
«Sembra che la vitiligine sia dovuta a una predisposizione genetica attivata dallo stress. Non si associa a nessun’altra patologia, se non a una maggiore possibilità di sviluppare problemi alla tiroide» spiega Matteo Bordignon, specialista in dermatologia e ricercatore in biomedicina e scienze immunologiche.
La nuova frontiera
Qualche anno fa è stata scoperta una nuova possibile causa della comparsa di vitiligine, la proteina Mia che ha la proprietà di eliminare i melanociti dalle loro sedi epidermiche. Dopo un lungo periodo di studi e di ricerche è stato formulato un trattamento. Si tratta di una crema a base di un particolare peptide, composto da una sequenza precisa di amminoacidi, in grado di interferire con l’attività della proteina MIA (Melanoma-Inhibitory-Activity). Il prodotto ha il vantaggio di essere un dermocosmetico, non un farmaco, e di non avere alcun effetto collaterale.
Le terapie tradizionali
I trattamenti più classici prevedono l’assunzione di cortisonici per via topica o orale, l’utilizzo di creme ad effetto immunosoppressore per inibire questa anomala mancanza di melanina, e ancora sedute di fototerapia con raggi ultravioletti UVB a banda stretta e la somministrazione per bocca di pool di antiossidanti, come l’associazione di Polypodium leucotomos (una varietà di felce tropicale), quercitina e foglie di olivo.
Il sole fa bene
I raggi solari sono alleati del paziente con vitiligine perché sono capaci di stimolare la formazione delle cellule melanociti e di riportare così i pigmenti sulla pelle. Inoltre, il sole ha proprietà protettive, perché evita la comparsa di nuove depigmentazioni.
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