18/03/2019
Tumore, si previene riparando il Dna
Una proteina può riparare il Dna, così si tiene lontano il cancro e si potenziano alcuni farmaci per il tumore al seno e alle ovaie
Si può prevenire il tumore? Sì, almeno se questo dipende da un gene “danneggiato”, o mutato. L’identificazione dei meccanismi che permettono la riparazione del Dna è, infatti, una nuova strada molto promettente e importante per la cura del tumore. Il Dna, infatti, racchiude tutte le informazioni genetiche, comprese quelle relative alle malattie che possiamo sviluppare.
Se il Dna si danneggia…
Uno studio internazionale, a cui ha partecipato anche l’università di Siena, ha da poco identificato una proteina coinvolta nella risposta cellulare al danno del Dna, cioè nel modo in cui le cellule cercano di riparare il nostro patrimonio genetico in caso di un piccolo “guasto”.
“L’identificazione della proteina (Hnrnpd) potrebbe essere utile per progettare nuovi farmaci antitumorali e anche per migliorare le attuali strategie per modificare specifiche sequenze del genoma” spiega Antonio Giordano, professore di patologia all’università di Siena e direttore dell’istituto Sbarro per la ricerca sul cancro e la medicina molecolare alla Temple university di Philadelphia (Usa), che ha partecipato allo studio internazionale.
… interviene la proteina riparatrice
Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica “Nucleic acids research”, ha scoperto un nuovo ruolo per la proteina Hnrnpd, che era già nota per la sua funzione nella regolazione dell’espressione genica.
I ricercatori sono arrivati a questa scoperta, utilizzando una struttura di Dna sintetica (cioè prodotta in laboratorio), che è stata sfruttata come “esca” per catturare le proteine. Tra queste, gli scienziati si sono concentrati sulla Hnrnpd, la cui perdita induce l’invecchiamento prematuro delle cellule, caratteristica associata a una risposta difettosa al danno del Dna, che può dare l’avvio alla formazione di un tumore.
I ricercatori sono arrivati a questa scoperta, utilizzando una struttura di Dna sintetica (cioè prodotta in laboratorio), che è stata sfruttata come “esca” per catturare le proteine. Tra queste, gli scienziati si sono concentrati sulla Hnrnpd, la cui perdita induce l’invecchiamento prematuro delle cellule, caratteristica associata a una risposta difettosa al danno del Dna, che può dare l’avvio alla formazione di un tumore.
E se la proteina “dorme”?
Gli scienziati hanno dimostrato la funzione della proteina Hnrnpd nei topi di laboratorio. Ma dopo un danno al Dna, anche le nostre cellule attivano un processo di riparazione, per cercare di risolvere il problema da sole. Questo meccanismo di “cura”, però viene compromesso – secondo gli autori dello studio – dal silenziamento o dall’assenza della proteina Hnrnpd.
Ora farmaci più potenti
Questa scoperta potrà aiutare a migliorare farmaci antitumorali già in uso, per esempio l’olaparib utilizzato contro il tumore alle ovaie e al seno, ma potrebbe aprire la strada anche per formulare nuove cure che prevengano la formazione delle neoplasie, quando si è di fronte a gene difettoso o ad altri danni al Dna.
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