Stop al singhiozzo

Redazione Pubblicato il 27/08/2024 Aggiornato il 27/08/2024

Imbarazzante e inaspettato, con il suo classico suono strozzato, può interrompere la più seria delle conversazioni: la cura per evitarlo per fermarlo parte da uno stile di vita con ritmi più slow

singhiozzo

La situazione è piuttosto comune. State per affrontare un importante colloquio di lavoro o il primo appuntamento con un ragazzo su cui volete far colpo. E vi siete preparate per l’occasione, vestite alla grande, pure il discorsetto lo avete ben chiaro in mente. E poi, al momento meno opportuno, parte una sequenza di singhiozzi che sembra non volersi fermare. Il fastidio e l’imbarazzo saranno stemperati, nel migliore dei casi, da una risata.

Di solito il singhiozzo si risolve da solo, sorseggiando un po’ d’acqua o respirando a fondo. Occhio però, perché in alcuni casi potrebbe essere indice di un problema da non sottovalutare. Se si presenta un po’ troppo spesso, merita un’indagine approfondita da un gastroenterologo.  

Cause diverse

«Il singhiozzo può avere diverse cause» spiega il dottor Luca De Luca, direttore della struttura di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva ASST Santi Paolo e Carlo di Milano. «Di solito è scatenato da una irritazione del nervo frenico che si ripercuote sul diaframma sotto forma di contrazioni ravvicinate. Quando lo stress sulla struttura del nervo frenico ha risoluzione il sintomo sparisce da solo». Ci sono alcune comuni abitudini che favoriscono l’irritazione come, per esempio, quella di mangiare velocemente masticando poco i bocconi e parlare durante i pasti può causare la dilatazione dello stomaco e il reflusso gastroesofageo che con la sua acidità infiamma il nervo e tutto l’apparato digerente. Così facendo si ingoia un sacco di aria e questa è una delle cause più comuni del singhiozzo.  «C’è poi aspetto emozionale, che nova sottovalutato» continua il gastroenterologo. «Il singhiozzo può essere associato al pianto o a una situazione di stress protratto che infiamma e sollecita la zona del diaframma tramite l’asse cervello-intestino. Se siamo agitati e respiriamo male anche il meccanismo naturale di chiusura e apertura della glottide va in corto circuito e il nervo frenico si irrita».

Semplici accorgimenti

Nessuno pretende di rivoluzionare uno stile di vita che spesso ci viene imposto ma qualche facile correzione si può fare, a partire dalle piccole cose. «Il multitasking ci bombarda di stimoli e distrazioni» sottolinea il dottor De Luca, «nessuno si concentra più sull’atto del masticare, sul sapore del cibo, sul ritmo naturale del respiro. Io raccomando di frazionare i pasti, masticare lentamente, mangiare poco e spesso e, se di ha una pausa pranzo di pochi minuti, di mettere in stand by PC e telefono e trovare uno spazio silenzioso e tranquillo per consumare il pasto. Sempre nell’idea di abbattere l’inquinamento acustico e audio-visivo, nemico della buona digestione, sarebbe meglio mangiare e poi guardare la tv, possibilmente seduti. Chi è ansioso tende a incamerare molta aria mentre mangia, ecco perché è importante “centrarsi” durante i pasti escludendo tutte le potenziali fonti di stress». Gli alcolici possono infiammare la mucosa gastrica che riveste lo stomaco e irritare il diaframma, quindi è bene consumarli con moderazione. Evitare poi di bere acqua molto fredda, soprattutto al mattino a digiuno. Anche il consumo di bevande bollenti o gelate, e il rapido passaggio dalle une alle altre, favoriscono il singhiozzo.

 L’articolo completo è sul numero di Silhouette donna di settembre, ora in edicola.