Sinusite: stop agli errori
Non si tratta di un semplice raffreddore: può rivelarsi molto fastidiosa e diventare cronica. Ecco come affrontarla
L’arrivo del freddo porta in regalo tutti gli anni svariati problemi alle vie respiratorie tra cui il naso che si ostruisce e cola. C’è chi se la cava con qualche giorno di raffreddore, chi starnutisce e lacrima a causa della rinite allergica e chi deve vedersela con la sinusite, una fastidiosa infiammazione che può diventare cronica. Con l’aiuto del professor Matteo Trimarchi, della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Vita Salute e dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale S. Raffaele di Milano scopriamo come riconoscerla e come affrontarla
La mappa dei sintomi
La sinusite oltre che dal naso chiuso e dall’ipersecrezione è accompagnata da un dolore anche molto intenso e persistente. Se il dolore è localizzato infatti all’altezza dello zigomo avremo probabilmente una sinusite mascellare con dolenzia su tutta la zona tra zigomo e radici del naso. La frontale si accompagna al mal di testa. Nella etmoidale il dolore si irradia dalla radice del naso mentre nella sfenoidale si localizza di solito nella zona delle tempie.
Per quanto riguarda la durata, in genere si parla di una sinusite acuta quando i sintomi durano da tre giorni a una settimana e di una forma cronica quando dura oltre i tre mesi.
In fase acuta
Si comincia con lavaggi con le acque saline per rimuovere il muco in eccesso. Poi ci si può affidare all’azione combinata per via orale di antibiotici e antinfiammatori. Anche l’aereosol con fluidificante e cortisone è d’aiuto. «Ma se perdurano dolore, malessere facciale e mal di testa serve il cortisone anche per via generale. Le terapie devono essere seguite per un periodo di almeno otto giorni, poi ci si confronta con il medico» sottolinea Trimarchi.
Se diventa cronica
«Se il disturbo si cronicizza viene prescritta una terapia di mantenimento basata su lavaggi nasali e spray nasali cortisonici» chiarisce Matteo Trimarchi. «Gli spray corisonici non solo riducono l’infiammazione e le recidive ma, essendo a basso assorbimento, possono essere usati per una ventina di giorni al mese anche per periodi molto lunghi. Al contrario degli spray nasali vasocostrittori, non alterano in alcun modo il ciclo nasale e non danno problemi di dipendenza».
L’articolo completo è sul numero di Silhouette donna di novembre, ora in edicola.
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