ZOLTRON 30CPR RIV 2,5MG
66,06 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 16/05/2012
• Trattamento adiuvante del carcinoma mammario in fase precoce in donne in postmenopausa con stato recettoriale ormonale positivo; • Trattamento adiuvante del carcinoma mammario ormono-sensibile in fase precoce in donne in postmenopausa dopo trattamento adiuvante standard con tamoxifene della durata di 5 anni; • Trattamento di prima linea del carcinoma mammario ormonosensibile, in fase avanzata, in donne in postmenopausa; • Trattamento del carcinoma mammario in fase avanzata in donne in postmenopausa naturale o artificialmente indotta, dopo ripresa o progressione della malattia che siano state trattate in precedenza con antiestrogeni. L'efficacia non è stata dimostrata in pazienti con stato recettoriale estrogenico negativo.
Principio attivo: letrozolo. Ogni compressa rivestita con film contiene 2,5 mg di letrozolo. Ogni compressa contiene 61,5 mg di lattosio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; • Stato ormonale pre-menopausale; • Gravidanza, allattamento (vedere paragrafi 4.6 e 5.3).
Posologia
- Pazienti adulte ed anziane La dose raccomandata di ZOLTRON è di 2,5 mg una volta al giorno.
Non è richiesta alcuna modifica del dosaggio nelle pazienti anziane.
Nel trattamento adiuvante, la terapia con ZOLTRON deve essere continuata per 5 anni o fino alla comparsa di recidiva.
Nel trattamento adiuvante, è disponibile un'esperienza clinica di 2 anni (la durata mediana del trattamento è stata di 25 mesi).
Nel trattamento adiuvante prolungato è disponibile un'esperienza clinica di 4 anni (durata mediana del trattamento).
Nelle pazienti con malattia avanzata o metastatica, il trattamento con ZOLTRON deve essere continuato finché la progressione tumorale diventa evidente.
Bambini Non pertinente.
Pazienti con compromissione della funzionalità epatica e/o renale Non è richiesto alcun adattamento della dose nelle pazienti con insufficienza renale con clearance della creatinina superiore a 30 ml/min.
In caso di insufficienza renale con clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min o in pazienti con insufficienza epatica grave (vedere paragrafi 4.4 e 5.2) i dati disponibili non sono sufficienti. Avvertenze e precauzioni
- In pazienti con stato postmenopausale non confermato, prima di iniziare il trattamento si devono valutare i livelli di LH, FSH e/o estradiolo per stabilire la condizione di menopausa.
Compromissione renale Letrozolo non è stato studiato in un numero sufficiente di pazienti con clearance della creatinina inferiore a 10 ml/min.
In tali pazienti deve essere attentamente valutato il potenziale rapporto rischio/beneficio prima di somministrare ZOLTRON.
Compromissione epatica Letrozolo è stato valutato solo in un limitato numero di pazienti senza metastasi, con vari gradi di funzionalità epatica: insufficienza epatica da lieve a moderata e grave insufficienza epatica.
In volontari di sesso maschile, non affetti da tumore, con insufficienza epatica grave (cirrosi epatica e classe C secondo la scala Child-Pugh), l'esposizione sistemica e l'emivita terminale del prodotto erano aumentati di 2-3 volte rispetto ai volontari sani.
Pertanto, ZOLTRON deve essere somministrato con cautela e dopo attenta considerazione del potenziale rapporto rischio/beneficio in queste pazienti (vedere paragrafo 5.2 Proprietà farmacocinetiche).
Effetti sull'osso ZOLTRON è un agente potente nell'abbassare gli estrogeni.
Nel trattamento adiuvante e nel trattamento adiuvante prolungato, la durata mediana del follow-up di rispettivamente 30 e 49 mesi è insufficiente per valutare in modo completo il rischio di fratture associato ad un uso a lungo termine di ZOLTRON.
Le pazienti con anamnesi di osteoporosi e/o di fratture o con rischio aumentato di osteoporosi devono essere sottoposte ad una valutazione della densità minerale ossea attraverso densitometria ossea prima dell'inizio del trattamento adiuvante e del trattamento adiuvante prolungato e devono essere monitorate per lo sviluppo di osteoporosi durante e dopo il trattamento con letrozolo.
Il trattamento o la profilassi dell'osteoporosi devono essere iniziati in modo appropriato e monitorati attentamente (vedere paragrafo 4.8).
Tendinite e rottura del tendine Possono verificarsi tendinite e rotture del tendine (raro).
Devono essere avviati un attento monitoraggio dei pazienti e misure appropriate (ad esempio l’immobilizzazione) per il tendine interessato (vedere paragrafo 4.8).
ZOLTRON contiene lattosio.
Le pazienti affette da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit della LAPP lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale. Interazioni
- Studi clinici di interazione con cimetidina e warfarin indicano che la somministrazione concomitante di letrozolo con questi farmaci non dà luogo ad interazioni clinicamente significative.
Inoltre, una revisione dei dati clinici disponibili indica che non c'è alcuna evidenza di altre interazioni clinicamente rilevanti con i farmaci comunemente prescritti.
Non vi è alcuna esperienza clinica relativa all'uso di letrozolo in associazione con altri farmaci antitumorali.
In vitro, il letrozolo inibisce gli isoenzimi 2A6 e, moderatamente 2C19, del citocromo P450.
Pertanto, deve essere usata cautela qualora sia necessario somministrare contemporaneamente farmaci la cui biodisponibilità dipenda principalmente da questi isoenzimi o che abbiano un ristretto indice terapeutico. Effetti indesiderati
- Letrozolo è stato generalmente ben tollerato nel corso di tutti gli studi clinici come trattamento di prima e seconda linea del carcinoma mammario in fase avanzata e come trattamento adiuvante del carcinoma mammario in fase precoce.
Fino a circa un terzo delle pazienti trattate con letrozolo nella fase metastatica, fino a circa il 70-75% delle pazienti trattate nella fase adiuvante (entrambi i gruppi di trattamento letrozolo e tamoxifene), e fino a circa il 40% delle pazienti trattate nella fase adiuvante prolungata (entrambi i gruppi di trattamento letrozolo e placebo) hanno manifestato delle reazioni avverse.
Generalmente le reazioni avverse osservate sono principalmente di natura lieve o moderata.
La maggior parte delle reazioni avverse possono essere attribuite alle normali conseguenze fisiologiche della deprivazione estrogenica (es.
vampate).
Negli studi clinici le reazioni avverse più frequentemente riportate sono state vampate di calore, artralgia, nausea e affaticamento.
Molte reazioni avverse possono essere attribuite alle normali conseguenze della deprivazione estrogenica (per es.
vampate di calore, alopecia e sanguinamento vaginale).
Dopo trattamento adiuvante dopo terapia standard con tamoxifene, basato su un follow-up mediano di 28 mesi, i seguenti eventi avversi, indipendentemente dal rapporto di causalità, sono stati riportati con una frequenza significativamente maggiore nel gruppo trattato con letrozolo rispetto al gruppo trattato con placebo: vampate di calore (50,7% vs 44,3%), artralgia/artrite (28,5% vs 23,2%) e mialgia (10,2% vs 7,0%).
La maggior parte di tali eventi avversi è stata osservata durante il primo anno di trattamento.
C'è stata una maggiore ma non significativa incidenza di osteoporosi e di fratture ossee nelle pazienti trattate con letrozolo rispetto a quelle trattate con placebo (rispettivamente 7,5% vs 6,3% e 6,7% vs 5,9%).
In un'analisi aggiornata del trattamento adiuvante prolungato, effettuata ad una durata mediana del trattamento con letrozolo di 47 mesi e con placebo di 28 mesi, i seguenti eventi avversi, indipendentemente dal rapporto di causalità, sono stati riportati con una frequenza significativamente maggiore nel gruppo trattato con letrozolo rispetto al gruppo trattato con placebo: vampate di calore (60,3% vs 52,6%), artralgia/artrite (37,9% vs 26,8%) e mialgia (15,8% vs 8,9%).
La maggioranza di tali eventi avversi è stata osservata durante il primo anno di trattamento.
Nel gruppo di pazienti assegnato al trattamento con placebo e che poi è passato al trattamento con letrozolo è stata osservata una frequenza simile di eventi.
C'è stata una maggiore incidenza di osteoporosi e di fratture ossee, in qualsiasi momento dopo la randomizzazione, nelle pazienti trattate con letrozolo rispetto a quelle trattate con placebo (rispettivamente 12,3% vs 7,4% e 10,9% vs 7,2%).
Nelle pazienti che sono passate dal trattamento con placebo al trattamento con letrozolo, sono stati diagnosticati nuovi casi di osteoporosi nel 3,6% delle pazienti mentre le fratture sono state riportate nel 5,1% delle pazienti, in qualsiasi momento dopo il cambio di terapia.
Nel trattamento adiuvante, indipendentemente dal rapporto di causalità, i seguenti eventi avversi si sono manifestati in qualsiasi momento dopo la randomizzazione rispettivamente nel gruppo letrozolo e nel gruppo tamoxifene: eventi tromboembolici (1,5% vs 3,2%, P<0,001), angina pectoris (0,8% vs 0,8%), infarto del miocardio (0,7% vs 0,4%) ed insufficienza cardiaca (0,9% vs 0,4%, P=0,006).
Le reazioni avverse, riportate in Tabella 1 sono quelle segnalate dagli studi clinici e successivamente, dalla segnalazione spontanea dopo la commercializzazione di letrozolo.
Tabella 1 Le reazioni avverse sono classificate all'interno di ciascuna classe di frequenza, in ordine decrescente di frequenza, usando la seguente convenzione di frequenza: molto comune ≥ 1/10, comune ≥ 1/100 a < 1/10, non comune ≥ 1/1.000 a < 1/100, raro ≥ 1/10.000 a < 1/1000, molto raro < 1/10.000, comprese le segnalazioni isolate.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.Infezioni e infestazioni Non comune: Infezione del tratto urinario Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) Non comune: Dolore tumorale (non applicabile per il trattamento adiuvante e per il trattamento adiuvante prolungato) Patologie del sistema emolinfopoietico Non comune: Leucopenia Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune: Anoressia, aumento dell'appetito, ipercolesterolemia Non comune: Edema generalizzato Disturbi psichiatrici Comune Depressione Non comune: Ansia inclusi nervosismo, irritabilità Patologie del sistema nervoso Comune: Cefalea, capogiri Non comune: Sonnolenza, insonnia, deficit di memoria, disestesia inclusi parestesia, ipoestesia, alterazione del gusto, accidente cerebrovascolare. Patologie dell'occhio Non comune Cataratta, irritazione agli occhi, vista offuscata Patologie cardiache Non comune: Palpitazioni, tachicardia Patologie vascolari Non comune: Tromboflebite inclusi tromboflebite superficiale e profonda, ipertensione, eventi cardiaci ischemici. Raro: Embolia polmonare, trombosi arteriosa, infarto cerebrovascolare Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non comune: Dispnea, tosse. Patologie gastrointestinali Comune: Nausea, vomito, dispepsia, costipazione, diarrea Non comune: Dolori addominali, stomatite, secchezza della bocca Patologie epatobiliari Non comune: Aumento degli enzimi epatici Non nota: Epatite Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto comune: Aumento della sudorazione Comune: Alopecia, eruzione cutanea inclusi eruzione eritematosa, maculopapulare, psoriasiforme e vescicolare Non comune: Prurito, secchezza della pelle, orticaria Non nota Reazione anafilattica, angioedema, necrolisi epidermica tossica, eritema multiforme Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto comune Artralgia Comune: Mialgia, dolore alle ossa, osteoporosi, fratture ossee Non comune Artrite, tendinite Raro Rottura del tendine Patologie renali e urinarie Non comune Aumento della frequenza urinaria Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella Non comune Sanguinamento vaginale, leucorrea, secchezza vaginale, dolore al seno Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune: Vampate di calore, affaticamento incluso astenia Comune: Malessere, edema periferico Non comune: Piressia, secchezza della mucosa, sete Esami diagnostici Comune: Aumento di peso Non comune: Perdita di peso
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Donne in stato perimenopausale o in età fertile Il medico deve discutere con le donne che potenzialmente possono diventare gravide (es.
donne in stato perimenopausale o postmenopausale recente) la necessità di effettuare un test di gravidanza e di adottare un adeguato sistema contraccettivo prima dell'inizio della terapia con ZOLTRON, finché lo stato postmenopausale non sia stato completamente stabilito (vedere paragrafi 4.4 e 5.3).
Gravidanza ZOLTRON è controindicato durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.3 e 5.3).
Allattamento ZOLTRON è controindicato durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.3). Conservazione
- Questo prodotto medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidità.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.