ZECOVIR 7CPR 125MG
60,12 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 29/04/2021
Trattamento precoce delle infezioni acute da herpes zoster in adulti immunocompetenti.
1 compressa contiene 125 mg di brivudina. Eccipiente con effetti noti: lattosio monoidrato. Ogni compressa contiene 37 mg di lattosio monoidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
Controindicazioni
- Chemioterapia antineoplastica con fluoropirimidine: Brivudina è controindicata in pazienti recentemente sottoposti, attualmente sottoposti o in attesa di essere sottoposti (entro 4 settimane) a chemioterapia antineoplastica con medicinali contenenti 5-fluorouracile (5 FU), inclusi le preparazioni per uso topico, i pro-farmaci (per es.
capecitabina, tegafur) e le associazioni che contengono questi principi attivi o altre fluoropirimidine (vedere anche paragrafi 4.3 Pazienti immunocompromessi, 4.4, 4.5 e 4.8).
Terapia antifungina con flucitosina: Brivudina è controindicata nei pazienti recentemente sottoposti o attualmente sottoposti a terapia antifungina con flucitosina, in quanto è un pro-farmaco del 5-fluorouracile (5 FU) (vedere anche paragrafi 4.4, 4.5 e 4.8).
L’interazione tra brivudina e fluoropirimidine (es.
capecitabina, 5-FU, ecc.) è potenzialmente fatale (vedere paragrafi 4.4, 4.5 e 4.8). Pazienti immunocompromessi: Brivudina è controindicata nei pazienti immunocompromessi, quali i pazienti recentemente sottoposti o attualmente sottoposti a chemioterapia antineoplastica o pazienti in corso di terapia immunosoppressiva.
Bambini: La sicurezza e l’efficacia di brivudina nei bambini non sono state stabilite, pertanto il suo uso non è indicato.
Ipersensibilità: Brivudina non deve essere somministrata in casi di ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Gravidanza e allattamento: Brivudina è controindicata durante la gravidanza o l’allattamento (si veda anche il paragrafo 4.6). Posologia
- Posologia: Adulti: una compressa di Zecovir una volta al giorno per sette giorni.
Il trattamento deve iniziare prima possibile, preferibilmente entro 72 ore dalla comparsa delle prime manifestazioni cutanee (generalmente un’eruzione cutanea d’esordio) o 48 ore dalla comparsa della prima vescicola.
Le compresse devono essere assunte ogni giorno approssimativamente alla stessa ora.
Se i sintomi persistono o peggiorano durante i 7 giorni di trattamento, il paziente deve essere informato di rivolgersi al medico.
Il prodotto è indicato per l’uso a breve termine.
Questo trattamento inoltre riduce il rischio di sviluppare nevralgia posterpetica in pazienti di età superiore ai 50 anni al normale dosaggio sopra indicato (1 compressa di Zecovir una volta al giorno per 7 giorni).
Dopo un primo ciclo di terapia (7 giorni) non deve essere effettuato un secondo ciclo.
Popolazioni speciali. Pazienti anziani: Non è necessario un aggiustamento del dosaggio nei pazienti di età superiore ai 65 anni.
Pazienti con compromissione renale o epatica: Come conseguenza di compromissione renale o epatica, non si osservano significative variazioni nell’esposizione sistemica a brivudina; pertanto non è necessario un aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale da moderata a grave e nei pazienti con compromissione epatica da moderata a grave (vedere anche il paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica: Zecovir è controindicato nei bambini di età compresa tra 0 e 18 anni, in quanto la sicurezza e l’efficacia in questa fascia di età non sono state stabilite (vedere paragrafo 4.3).
Modo di somministrazione: Uso orale.
L’assunzione di cibo non influenza in modo significativo l’assorbimento della brivudina (vedere paragrafo 5.2). Avvertenze e precauzioni
- Brivudina non deve essere somministrata in pazienti recentemente sottoposti, attualmente sottoposti o che sono in attesa di essere sottoposti (entro 4 settimane) a chemioterapia antineoplastica con medicinali contenenti 5-fluorouracile (5-FU), compresi anche le sue preparazioni per uso topico, i suoi pro-farmaci (per es.
capecitabina, tegafur) e le associazioni che contengono questi principi attivi o altre 5-fluoropirimidine (vedere paragrafi 4.3, 4.5 e 4.8).
Brivudina non deve essere somministrata in pazienti recentemente sottoposti o attualmente sottoposti a terapia antifungina con flucitosina (un profarmaco del 5-fluorouracile).
L’interazione tra brivudina e fluoropirimidine (per es.
capecitabina, 5-FU, tegafur, flucitosina, ecc.) è potenzialmente fatale.
Casi con esito fatale sono stati segnalati a seguito di tale interazione.
Deve essere rispettato un periodo di attesa di almeno 4 settimane fra il termine del trattamento con brivudina e l’inizio della terapia con fluoropirimidine (per es.
capecitabina, 5-FU, tegafur, flucitosina, ecc.) (vedere paragrafi 4.3, 4.5 e 4.8). In caso di somministrazione accidentale di brivudina in pazienti che hanno recentemente assunto o stanno attualmente assumendo fluoropirimidine, tutti i farmaci devono essere sospesi e devono essere prese misure efficaci atte a ridurre la tossicità dei farmaci a base di fluoropirimidine: ricovero immediato in ospedale e iniziative per prevenire infezioni sistemiche e disidratazione.
I centri antiveleni (se disponibili) devono essere contattati il prima possibile in modo da stabilire le azioni più appropriate per ridurre la tossicità da fluoropirimidina (vedere paragrafi 4.3, 4.5 e 4.8).
Brivudina non deve essere usata se le manifestazioni cutanee si sono già completamente sviluppate.
Brivudina deve essere usata con cautela in pazienti con malattie epatiche croniche come epatiti.
I dati post-marketing indicano che il prolungamento del trattamento oltre la durata consigliata di 7 giorni aumenta il rischio di sviluppare epatite (vedere anche paragrafo 4.8).
Dato che il lattosio è presente tra gli eccipienti, i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp lattasi o di malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere il farmaco. Interazioni
- È stata segnalata un’interazione clinicamente significativa (e potenzialmente fatale) tra brivudina e fluoropirimidine (per es.
capecitabina, 5-FU, tegafur, flucitosina, ecc.) (vedere anche paragrafi 4.3, 4.4 e 4.8).
Questa interazione, che determina un aumento della tossicità delle fluoropirimidine, è potenzialmente fatale.
Brivudina, attraverso il suo principale metabolita bromoviniluracile (BVU), esercita un’inibizione irreversibile della diidropirimidina deidrogenasi (DPD), un enzima che regola il metabolismo sia dei nucleosidi naturali (ad es.
timidina) che dei farmaci a base di pirimidina (fluoropirimidine) come capecitabina o 5fluorouracile (5-FU).
Come conseguenza dell’inibizione dell’enzima, si verifica una sovraesposizione ed una aumentata tossicità delle fluoropirimidine.
Studi clinici hanno dimostrato che negli adulti sani sottoposti a un ciclo di terapia a base di brivudina (125 mg una volta al giorno per 7 giorni), il completo recupero funzionale dell’attività dell’enzima DPD avviene dopo 18 giorni dall’ultima somministrazione.
Ciononostante, brivudina non deve essere somministrata a pazienti recentemente sottoposti, attualmente sottoposti o che sono in attesa di esser sottoposti (entro 4 settimane) a chemioterapia antineoplastica con farmaci contenenti 5-fluorouracile (5-FU), inclusi preparazioni ad uso topico, profarmaci (es.
capecitabina, tegafur) e associazioni che contengono questi principi attivi o altre fluoropirimidine (vedere anche paragrafi 4.3, 4.4 e 4.8).
Brivudina non deve essere somministrata in pazienti recentemente sottoposti o attualmente sottoposti a terapia antifungina con flucitosina (un profarmaco del 5-fluorouracile).
Deve essere rispettato un intervallo minimo di 4 settimane fra il termine del trattamento con brivudina e l’inizio del trattamento con capecitabina o altri farmaci a base di fluoropirimidine, inclusa flucitosina.
In caso di somministrazione accidentale di brivudina in pazienti che hanno recentemente assunto o stanno attualmente assumendo fluoropirimidine, l’assunzione di tutti i farmaci deve essere interrotta e devono essere attuate misure efficaci per ridurre la tossicità dei farmaci a base di fluoropirimidine: ricovero immediato in ospedale e tutte le iniziative per la prevenzione di infezioni sistemiche e disidratazione.
I centri antiveleni (se disponibili) devono essere contattati il prima possibile in modo da stabilire le azioni più appropriate per ridurre la tossicità da fluoropirimidina (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 4.8).
Segnali di tossicità di farmaci a base di fluoropirimidine includono nausea, vomito, diarrea e in casi gravi stomatiti, mucositi, necrolisi epidermica tossica, neutropenia e depressione midollare.
Farmaci dopaminergici e/o morbo di Parkinson: L’esperienza post-marketing indica una possibile interazione della brivudina con i farmaci dopaminergici contro il morbo di Parkinson tale da precipitare la corea.
Altre informazioni: Non è stato dimostrato potenziale di induzione o inibizione del sistema enzimatico P450 epatico.
L’assunzione di cibo non altera significativamente l’assorbimento di brivudina. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza: La brivudina è stata somministrata a più di 3900 pazienti nel corso di studi clinici.
La reazione più grave, ma rara, è stata l’epatite.
Questa reazione è stata osservata anche durante la sorveglianza post-marketing.
L’unica reazione avversa comune è stata la nausea (2,1%).
Le altre reazioni avverse più frequenti (non comuni e rare) sono state quelle relative al sistema nervoso e ai disturbi psichiatrici SOC.
Un effetto della brivudina sul SNC è stato evidenziato anche dai dati di sorveglianza post-marketing.
Durante l’uso clinico del prodotto sono stati osservati disturbi del tessuto cutaneo e sottocutaneo, evidenziati anche dai dati di sorveglianza post marketing.
L’incidenza e il tipo di reazioni indesiderate sono state assimilabili a quelle che notoriamente si verificano con altri agenti antivirali nucleosidici appartenenti alla stessa classe.
Tabella riepilogativa delle reazioni avverse.
La tabella, qui di seguito riportata, elenca le reazioni avverse alla brivudina raggruppate per apparato in ordine decrescente di gravità.
Descrizione di reazioni avverse selezionate: Brivudina può interagire con agenti chemioterapici della classe delle fluoropirimidine.Classificazione per sistemi/organi Comune(≥1/100, <1/10) Non comune (≥ 1/1.000,< 1/100) Raro(≥ 1/10.000,< 1/1.000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) Patologie del sistema emolinfopoietico granulocitopenia, eosinofilia, anemia, linfocitosi, monocitosi trombocitopenia Disturbi del sistema immunitario reazioni allergiche/di ipersensibilità (edema periferico e edema della lingua, delle labbra, delle palpebre, della laringe e del viso, prurito, eruzione cutanea, aumento della sudorazione, tosse, dispnea, broncocostrizione) Disturbi del metabolismo e della nutrizione anoressia Disturbi psichiatrici insonnia, ansia allucinazioni, stato confusionale delirio, irrequietezza, sbalzi d’umore, umore depresso Patologie del sistema nervoso cefalea, capogiro, vertigini, sonnolenza,parestesia disgeusia, tremore sincope, disturbi dell’equilibrio, iperattività psicomotoria Patologie dell’orecchio e del labirinto dolore all’orecchio Patologie vascolari ipertensione ipotensione vasculite Patologie gastrointestinali nausea vomito, diarrea, dispepsia, dolori addominali, stipsi, flatulenza Patologie epato- biliari fegato grasso, aumento degli enzimi epatici epatite, aumento della bilirubina nel sangue insufficienza epatica acuta Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo eruzione fissa, dermatite esfoliativa, eritema multiforme, sindrome di StevensJohnson Patologie del sistema muscoloscheletrico dolore osseo Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione astenia, fatica, malattia simil-influenzale (malessere, febbre, dolori, brividi)
Questa interazione, che induce un aumento della tossicità delle fluoropirimidine, è potenzialmente fatale (vedere anche paragrafi 4.3, 4.4 e 4.5).
Segni di tossicità dei farmaci a base di fluoropirimidina includono nausea, vomito, diarrea e, nei casi gravi, stomatiti, mucositi, necrolisi epidermica tossica, neutropenia e depressione midollare (vedere anche paragrafi 4.3, 4.4 e 4.5).
Gli effetti epatotossici si sono verificati sia durante gli studi clinici sia durante l’esperienza post-marketing.
Questi effetti consistono in epatite colestatica o citolitica, ittero colestatico o aumento degli enzimi epatici.
La maggior parte dei casi di epatite ha avuto inizio dai 3 ai 28 giorni dopo il termine del trattamento di 7 giorni.
I dati post-marketing indicano che il prolungamento del trattamento oltre il periodo consigliato di 7 giorni aumenta il rischio di epatite.
Popolazione pediatrica: La brivudina non è stata studiata nella popolazione pediatrica e il suo impiego nei bambini non è indicato.
Pertanto il profilo di sicurezza nella popolazione pediatrica non è noto.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Brivudina è controindicata durante la gravidanza o nelle donne che allattano.
Studi condotti su animali non hanno mostrato effetti embriotossici o teratogeni.
Effetti tossici sul feto sono stati osservati soltanto ad alte dosi.
Tuttavia, la sicurezza di brivudina nella donna in gravidanza non è stata stabilita.
Studi condotti su animali hanno mostrato che la brivudina e il suo principale metabolita bromoviniluracile (BVU) vengono escreti nel latte. Conservazione
- Tenere il b|ister nell'imballaggio esterno per proteggerlo dalla luce.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.