ZAFRILLA 168CPR 2MG

62,99 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: DIENOGEST
  • ATC: G03DB08
  • Descrizione tipo ricetta:
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio: Il farmaco contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 22/02/2024

Trattamento dell’endometriosi.
Ogni compressa contiene 2 mg di dienogest. Eccipiente con effetti noti: ogni compressa contiene 62,80 mg di lattosio monoidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Zafrilla non deve essere usato in presenza delle condizioni sotto elencate, che derivano in parte da informazioni su altri preparati a base di solo progestinico.
Nel caso in cui una di tali condizioni insorga durante l’uso di Zafrilla, il trattamento deve essere interrotto immediatamente: - patologia tromboembolica venosa attiva; - patologie arteriose e cardiovascolari in atto o pregresse (ad esempio, infarto del miocardio, evento cerebrovascolare, cardiopatia ischemica); - diabete mellito con interessamento vascolare; - grave malattia epatica in atto o pregressa, fino al ritorno alla normalità degli indici di funzionalità epatica;- tumori epatici (benigni o maligni) in atto o pregressi; - tumori maligni accertati o sospetti dipendenti dagli ormoni sessuali; - perdite ematiche vaginali di natura non accertata; - ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Posologia

Posologia Il dosaggio di Zafrilla è di una compressa al giorno senza interruzione, da assumere preferibilmente alla stessa ora ogni giorno, se necessario con una piccola quantità di liquido.
La compressa può essere assunta con o senza cibo.
Le compresse devono essere assunte in modo continuo indipendentemente dal sanguinamento vaginale.
Quando una confezione è terminata si deve iniziare la successiva senza interruzione.
Il trattamento può cominciare in qualsiasi giorno del ciclo mestruale.
Qualsiasi trattamento ormonale contraccettivo va interrotto prima di iniziare Zafrilla.
In caso di necessità contraccettiva, dovrebbero essere impiegati metodi non ormonali (ad es.
metodi di barriera).
Gestione delle compresse dimenticate L’efficacia di Zafrilla può essere ridotta in caso di dimenticanza di una o più compresse, vomito e/o diarrea (che si verifichi entro 3-4 ore dall’assunzione della compressa).
In caso di dimenticanza di una o più compresse, la donna deve prendere una sola compressa appena se ne ricorda e quindi proseguire con l’assunzione il giorno successivo al solito orario.
Una compressa non assorbita a causa di vomito o diarrea deve analogamente essere sostituita con un’altra compressa.
Popolazioni speciali Popolazione pediatrica L’uso di Zafrilla non è indicato nelle bambine prima del menarca.
La sicurezza e l’efficacia della compressa di dienogest da 2 mg è stata valutata in uno studio clinico non controllato della durata di 12 mesi in 111 donne adolescenti (12-<18 anni) con endometriosi clinicamente sospetta o confermata (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
Anziani Non ci sono indicazioni rilevanti per l’uso di Zafrilla nella popolazione geriatrica.
Compromissione epatica Zafrilla è controindicato nelle pazienti con grave malattia epatica in atto o pregressa (vedere paragrafo 4.3).
Danno renale Non ci sono dati che suggeriscano la necessità di un adattamento posologico nelle pazienti con danno renale.
Modo di somministrazione Per uso orale.

Avvertenze e precauzioni

Avvertenze Poiché Zafrilla è un preparato a base di solo progestinico, si può presumere che le avvertenze speciali e le precauzioni di impiego per i preparati a base di solo progestinico siano valide anche per Zafrilla, sebbene non tutte le avvertenze e le precauzioni si basino su dati emersi negli studi clinici con la compressa di dienogest da 2 mg.
Qualora una delle condizioni/fattori di rischio sotto riportate si presenti o peggiori, deve essere eseguita un’analisi individuale del rapporto rischio/beneficio prima di iniziare o continuare il trattamento con Zafrilla.
Gravi sanguinamenti uterini I sanguinamenti uterini, per esempio in donne con adenomiosi o leiomiomi uterini, possono peggiorare con l’uso di Zafrilla.
Se il sanguinamento è abbondante e continuo, può condurre ad anemia (in alcuni casi grave).
In caso di anemia, deve essere presa in considerazione l’interruzione di Zafrilla.
Cambiamenti nel profilo di sanguinamento La maggioranza delle pazienti trattate con Zafrilla va incontro a cambiamenti nel profilo di sanguinamento mestruale (vedere paragrafo 4.8).
Disturbi circolatori Sulla base degli studi epidemiologici non sembra che i preparati a base di solo progestinico siano associati ad aumento del rischio di infarto del miocardio o di tromboembolismo cerebrale.
Il rischio di eventi cardiovascolari e cerebrali è correlato piuttosto con l’aumentare dell’età, l’ipertensione ed il fumo.
Nelle donne ipertese, il rischio di ictus può essere leggermente aumentato dall’uso di preparati a base di solo progestinico.
Alcuni studi indicano che ci può essere un lieve aumento del rischio, sebbene non statisticamente significativo, di tromboembolismo venoso (trombosi venosa profonda, embolia polmonare) in associazione con l’uso di preparati a base di solo progestinico.
I fattori di rischio generalmente riconosciuti per il tromboembolismo venoso (TEV) comprendono: anamnesi personale o familiare positiva (TEV in un fratello o in un genitore in età relativamente precoce), età, obesità, immobilizzazione prolungata, interventi di chirurgia maggiore o traumi importanti.
In caso di periodi prolungati di immobilizzazione, è consigliabile sospendere l’uso di Zafrilla (almeno 4 settimane prima in caso di chirurgia elettiva) e non riprendere il trattamento fino a 2 settimane dopo una completa ripresa della mobilità.
Si deve tenere in considerazione l’aumentato rischio di tromboembolismo durante il puerperio.
Il trattamento deve essere interrotto immediatamente se si presentano sintomi di trombosi arteriosa o venosa o se si sospettano tali patologie.
Tumori Una meta-analisi di 54 studi epidemiologici ha evidenziato che le donne che usano contraccettivi orali (CO) hanno un rischio relativo lievemente superiore (RR=1,24) di avere diagnosticato un cancro della mammella, soprattutto utilizzando i preparati estro-progestinici.
L’eccesso di rischio scompare gradualmente nel corso dei 10 anni successivi all’interruzione dei contraccettivi orali combinati (COC).
Poiché il cancro della mammella è raro nelle donne al di sotto dei 40 anni, il numero di casi in più di cancro della mammella diagnosticati in donne che usano o che hanno usato recentemente COC è modesto in rapporto al rischio complessivo di cancro della mammella.
Il rischio di avere diagnosticato un cancro della mammella nelle utilizzatrici di preparati a base di solo progestinico è paragonabile a quello associato con l’uso di COC.
Tuttavia, per i preparati a base di solo progestinico i dati si basano su una popolazione di utilizzatrici più limitata e quindi risultano meno conclusivi rispetto a quelli relativi ai COC.
Questi studi non dimostrano l’esistenza di una relazione causale.
L’aumento del rischio osservato può essere dovuto ad una più precoce diagnosi di cancro della mammella nelle utilizzatrici di CO, agli effetti biologici degli stessi o ad una combinazione di entrambi i fattori.
Il cancro mammario diagnosticato nelle utilizzatrici di CO tende ad essere clinicamente meno avanzato rispetto a quello diagnosticato nelle donne che non ne hanno mai fatto uso.
Nelle donne che assumono sostanze ormonali come quella contenuta in Zafrilla, sono stati riportati raramente tumori epatici benigni e, ancor più raramente, tumori epatici maligni.
In casi isolati, questi tumori hanno provocato emorragie intra-addominali che hanno messo la paziente in pericolo di vita.
Se una donna che assume Zafrilla presenta forte dolore nella parte superiore dell’addome, ingrossamento epatico o segni di emorragia intra-addominale, deve essere preso in considerazione un tumore epatico nella diagnosi differenziale.
Osteoporosi Modifica della densità minerale ossea (BMD).
L’uso di dienogest 2 mg compresse nelle adolescenti (da 12 a <18 anni) durante un periodo di trattamento di 12 mesi si è associato ad una riduzione della densità minerale ossea (BMD) nelle vertebre lombari (L2-L4).
La variazione media relativa alla BMD dall’inizio alla fine del trattamento (EOT) è stata del -1,2% con un intervallo compreso tra -6% e 5% (IC 95%: -1,70% e -0,78%, n=103).
Misurazioni ripetute 6 mesi dopo la EOT in un sottogruppo con valori ridotti di BMD hanno dimostrato una tendenza al recupero.
(Cambiamento relativo medio dall’inizio: -2,3% rispetto alla EOT e -0,6% a 6 mesi dopo la EOT con un intervallo compreso tra -9% e 6% (IC 95%: -1,20% e 0,06% (n=60)).
La perdita di BMD è particolarmente preoccupante durante l’adolescenza ed il primo periodo dell’età adulta, in quanto si tratta di un periodo critico dell’accrescimento.
Non è noto se la riduzione di BMD in questa popolazione ridurrà il picco di massa ossea ed aumenterà il rischio di fratture nei periodi successivi della vita (vedere paragrafi 4.2 e 5.1).
Nelle pazienti ad aumentato rischio di osteoporosi deve essere eseguita un’attenta analisi del rapporto rischio/beneficio prima di iniziare il trattamento con Zafrilla, poiché i livelli di estrogeni endogeni sono moderatamente diminuiti durante il trattamento con dienogest 2 mg compresse (vedere paragrafo 5.1).
Un’adeguata assunzione di calcio e Vitamina D, dalla dieta o tramite degli integratori, è importante per la salute delle ossa nelle donne di tutte le età.
Altre condizioni Le pazienti con anamnesi di depressione devono essere tenute sotto stretto controllo e il trattamento deve essere sospeso se la depressione si ripresenta in forma grave.
Generalmente, il dienogest non sembra avere effetti sulla pressione arteriosa nelle donne normotese.
Tuttavia, se durante l’uso di Zafrilla si sviluppa un’ipertensione clinicamente significativa che si mantiene nel tempo, è consigliabile sospendere l’assunzione di Zafrilla e trattare l’ipertensione.
La ricomparsa di ittero colestatico e/o prurito da colestasi manifestatosi per la prima volta in gravidanza o durante un precedente trattamento con steroidi sessuali richiede l’interruzione di Zafrilla.
Il dienogest può avere un lieve effetto sulla resistenza periferica all’insulina e sulla tolleranza al glucosio.
Le donne diabetiche, in particolare quelle con un’anamnesi di diabete gravidico, devono essere monitorate accuratamente durante l’uso di Zafrilla.
Occasionalmente può verificarsi cloasma, specialmente nelle donne con anamnesi di cloasma gravidico.
Le donne con tendenza al cloasma devono evitare l’esposizione al sole o ai raggi ultravioletti durante l’uso di Zafrilla.
Le gravidanze che si verificano nelle utilizzatrici di preparati a base di solo progestinico usati come anticoncezionali si manifestano con maggior probabilità in sede ectopica rispetto alle gravidanze che si verificano nelle utilizzatrici di contraccettivi orali combinati.
Pertanto, nelle donne con anamnesi di gravidanza extrauterina o con compromissione delle tube uterine, l’uso di Zafrilla deve essere deciso solo dopo un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio.
Durante l’uso di Zafrilla possono presentarsi follicoli ovarici persistenti (spesso riferiti come cisti ovariche funzionali).
La maggior parte di questi follicoli è asintomatica, sebbene alcune volte possano essere accompagnati da dolore pelvico.
Lattosio Ogni compressa di Zafrilla contiene 62,80 mg di lattosio monoidrato.
Le pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit totale di lattasi, o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

Interazioni

Nota: Consultare le informazioni per la prescrizione dei medicinali utilizzati in concomitanza al fine di identificare potenziali interazioni.
Effetti degli altri medicinali su Zafrilla I progestinici incluso il dienogest vengono metabolizzati soprattutto dal sistema del citocromo P450 3A4 (CYP3A4) localizzato a livello della mucosa intestinale e nel fegato.
Pertanto, gli induttori o gli inibitori del CYP3A4 possono influenzare il metabolismo del progestinico.
Un aumento della clearance degli ormoni sessuali dovuto ad induzione enzimatica può ridurre l’effetto terapeutico di Zafrilla con la possibilità di comparsa di effetti indesiderati, quali ad esempio cambiamenti del profilo del sanguinamento uterino.
Una riduzione della clearance degli ormoni sessuali dovuta ad inibizione enzimatica può aumentare l’esposizione al dienogest, con la possibilità di comparsa di effetti indesiderati.
Sostanze che aumentano la clearance degli ormoni sessuali (efficacia diminuita per induzione enzimatica) ad esempio: fenitoina, barbiturici, primidone, carbamazepina, rifampicina e forse anche oxcarbazepina, topiramato, felbamato, griseofulvina, e prodotti contenenti l’erba di S.
Giovanni (Hypericum perforatum).
L’induzione enzimatica può essere già osservata dopo alcuni giorni di trattamento.
L’induzione enzimatica massima si osserva generalmente entro poche settimane.
Dopo l’interruzione della terapia l’induzione enzimatica può permanere per almeno 4 settimane.
L’effetto dell’induttore del CYP3A4 rifampicina è stato studiato in donne sane in postmenopausa.
La co-somministrazione di rifampicina con compresse di estradiolo valerato/dienogest ha portato ad una significativa diminuzione delle concentrazioni di dienogest ed estradiolo allo stato stazionario e dell’esposizione sistemica ai principi attivi.
L’esposizione sistemica al dienogest e all’estradiolo allo stato stazionario, misurata dalla AUC (0-24 ore), è stata ridotta rispettivamente dell’83% e del 44%.
Sostanze con effetto variabile sulla clearance degli ormoni sessuali Quando sono co-somministrati con gli ormoni sessuali, molte combinazioni di inibitori della proteasi dell’HIV e di inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa, incluse le combinazioni con inibitori dell’HCV possono aumentare o diminuire le concentrazioni plasmatiche di progestinici.
L’effetto netto di questi cambiamenti in alcuni casi può essere clinicamente rilevante.
Sostanze che riducono la clearance degli ormoni sessuali (inibitori enzimatici) Il dienogest è un substrato del citocromo P450 (CYP) 3A4.La rilevanza clinica di interazioni potenziali con gli inibitori enzimatici rimane sconosciuta.
La somministrazione concomitante di potenti inibitori enzimatici del CYP3A4 può aumentare le concentrazioni plasmatiche di dienogest.
La somministrazione concomitante al potente inibitore del CYP3A4 ketoconazolo, ha determinato un aumento dell’AUC (0-24 ore) del dienogest allo stato stazionario pari a 2,9 volte.
La somministrazione concomitante con l’inibitore moderato del CYP3A4 eritromicina, ha determinato un aumento dell’AUC (0-24 ore) del dienogest allo stato stazionario pari a 1,6 volte.
Effetti di Zafrilla su altri medicinali Sulla base degli studi d’inibizione in vitro, un’interazione clinicamente rilevante del dienogest con il metabolismo di altri medicinali mediato dal sistema citocromo P450 appare improbabile.
Interazioni con il cibo Un pasto standard con alto contenuto di grassi non ha influito sulla biodisponibilità di Zafrilla.
Esami di laboratorio L’uso di progestinici può influenzare i risultati di alcuni esami di laboratorio, fra cui i parametri biochimici relativi alla funzionalità epatica, tiroidea, surrenalica e renale, i livelli plasmatici di proteine (trasportatrici) (ad es., la globulina legante i corticosteroidi e le frazioni lipidiche/lipoproteiche), i parametri del metabolismo glucidico ed i parametri della coagulazione e della fibrinolisi.
Le variazioni generalmente rimangono entro i valori di riferimento di laboratorio.

Effetti indesiderati

La presentazione degli effetti indesiderati è basata su MedDRA.
Si è utilizzato il termine più appropriato MedDRA per descrivere una specifica reazione, i suoi sinonimi e le condizioni correlate.
Gli effetti indesiderati si manifestano più comunemente durante i primi mesi di trattamento con dienogest 2 mg compresse, e tendono a diminuire con la prosecuzione del trattamento.
Possono verificarsi cambiamenti delle caratteristiche del sanguinamento, come spotting, sanguinamenti irregolari o amenorrea.
Nelle utilizzatrici di dienogest 2 mg compresse sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati.
Gli effetti indesiderati più frequentemente riportati durante il trattamento con dienogest 2 mg compresse sono cefalea (9,0%), fastidio al seno (5,4%), umore depresso (5,1%) e acne (5,1%).
Inoltre, nella maggior parte delle pazienti trattate con dienogest 2 mg compresse si verificano modificazioni nel profilo del sanguinamento mestruale.
I profili del sanguinamento mestruale sono stati valutati sistematicamente attraverso i diari delle pazienti e sono stati analizzati utilizzando ilWHO 90 days reference period method.
Durante i primi 90 giorni di trattamento con dienogest 2 mg compresse sono stati osservati i seguenti profili di sanguinamento (n=290; 100%): amenorrea (1,7%), sanguinamento infrequente (27,2%), sanguinamento frequente (13,4%), sanguinamento irregolare (35,2%), sanguinamento prolungato (38.3%), sanguinamento normale, cioè nessuna delle categorie precedenti (19,7%).
Durante il quarto periodo di riferimento sono stati osservati i seguenti profili di sanguinamento (n=149; 100%): amenorrea (28,2%), sanguinamento infrequente (24,2%), sanguinamento frequente (2,7%), sanguinamento irregolare (21,5%), sanguinamento prolungato (4,0%), sanguinamento normale, cioè nessuna delle categorie precedenti (22,8%).
Cambiamenti nei profili del sanguinamento mestruale sono stati riportati solo occasionalmente come evento avverso dalle pazienti (vedere la tabella degli eventi avversi).
Le frequenze delle reazioni avverse da farmaco (ADRs) secondo la classificazione MedDRA per sistemi e organi (MedDRA SOCs) riportate con dienogest 2 mg compresse sono riassunte nella tabella sottostante.
All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di frequenza.
Le frequenze sono definite come comune (≥1/100, <1/10), e non comune (≥1/1.000, <1/100).
Le frequenze derivano dai dati ottenuti da 4 studi clinici, che hanno coinvolto 332 pazienti (100%).
Tabella 1, Tabella delle reazioni avverse, Studi clinici di fase III, N=332
Classificazione per sistemi e organi (MedDRA) Comune Non comune
Patologie del sistema emolinfopoietico  anemia
Disturbi del metabolismo e della nutrizione peso aumentato peso diminuito, appetito aumentato
Disturbi psichiatrici umore depresso, disturbo del sonno, nervosismo, perdita della libido, alterazione dell’umore ansia, depressione, sbalzi d’umore
Patologie del sistema nervoso cefalea, emicrania squilibrio del sistema nervoso autonomo, disturbo dell’attenzione
Patologie dell'occhio  occhio secco
Patologie dell'orecchio e del labirinto  tinnito
Patologie cardiache  disturbo non specificato dell’apparato circolatorio, palpitazioni
Patologie vascolari  ipotensione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche  dispnea
Patologie gastrointestinali nausea, dolore addominale, flatulenza, distensione addominale, vomito diarrea, stipsi, fastidio addominale, infiammazione gastrointestinale, gengivite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo acne, alopecia cute secca, iperidrosi, prurito, irsutismo, onicoclasi, forfora, dermatite, crescita anomala dei capelli, reazione di fotosensibilità, disturbi della pigmentazione
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo dolore dorsale dolore osseo, spasmi muscolari, dolore a un arto, pesantezza agli arti
Patologie renali e urinarie  infezione delle vie urinarie
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella fastidio mammario, ciste ovarica, vampate di calore, sanguinamento uterino/vaginale compreso lo spotting candidiasi vaginale, secchezza vulvovaginale, secrezione genitale, dolore pelvico, vulvovaginite atrofica, massa in sede mammaria, mastopatia fibrocistica, indurimento mammario
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione condizioni asteniche, irritabilità edema
Riduzione della densità minerale ossea In uno studio clinico non controllato su 111 donne adolescenti (12-<18 anni) che venivano trattate con dienogest 2 mg compresse, 103 sono state sottoposte a misurazioni della BMD.
Approssimativamente il 72% delle partecipanti a questo studio hanno avuto una riduzione della BMD a livello delle vertebre lombari (L2-L4) dopo 12 mesi di utilizzo (vedere paragrafo 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Vi sono dati limitati riguardanti l’uso del dienogest in donne in gravidanza.
Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti per quanto riguarda la tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Zafrilla non deve essere somministrato a donne in gravidanza perché non c’è necessità di trattare l’endometriosi durante la gravidanza.
Allattamento Il trattamento con Zafrilla durante l’allattamento non è raccomandato.
Non è noto se il dienogest sia escreto nel latte umano.
I dati nell’animale dimostrano che il dienogest viene escreto nel latte di ratto.
La decisione se interrompere l’allattamento o astenersi dalla terapia con Zafrilla deve tenere conto del beneficio dell’allattamento per il bambino e del beneficio della terapia per la donna.
Fertilità Sulla base dei dati disponibili, durante il trattamento con Zafrilla l’ovulazione è inibita nella maggior parte delle pazienti.
Tuttavia, Zafrilla non è un contraccettivo.
Se è richiesta la contraccezione, deve essere usato un metodo non ormonale (vedere paragrafo 4.2).
Sulla base dei dati disponibili, il ciclo mestruale ritorna alla normalità entro due mesi dalla cessazione del trattamento con Zafrilla.

Conservazione

Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.