WILFACTIN 1000UI+FL 10ML
1.798,50 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 23/08/2010
WILFACTIN è indicato per la prevenzione e il trattamento dell’emorragia o del sanguinamento chirurgico in pazienti con malattia di von Willebrand (VWD) quando il solo trattamento con desmopressina (DDAVP) sia inefficace o controindicato. WILFACTIN può essere utilizzato per tutte le fasce di età. WILFACTIN non deve essere usato nel trattamento dell’emofilia A.
WILFACTIN si presenta come polvere e solvente per soluzione iniettabile che contiene nominalmente 500 UI, 1 000 UI o 2 000 UI del fattore di von Willebrand umano (VWF) per flaconcino. Il prodotto contiene circa 100 UI/mLdi fattore di von Willebrand umano quando ricostituito con 5 mL (500 UI), 10 mL (1 000 UI) o 20 mL (2 000 UI) di acqua per preparazioni iniettabili. Prima dell’aggiunta di albumina, l’attività specifica di WILFACTIN è maggiore o uguale a 60 UI di VWF:RCo/mg di proteina. **La potenza del VWF (UI) è misurata in base all’attività del cofattore ristocetina (VWF:RCo) con riferimento allo Standard Internazionale per i concentrati di fattore von Willebrand (WHO). La quantità di fattore VIII (FVIII) umano in WILFACTIN è ≤ 10 UI/100 UI di VWF:RCo. L’attività del fattore VIII (UI) viene determinata utilizzando il saggio cromogenico della Farmacopea Europea. Eccipienti con effetti noti Questo medicinale contiene sodio: - Un flaconcino da 5 mL (500 UI) contiene 0.15 mmol (3.4 mg) di sodio - Un flaconcino da 10 mL (1 000 UI) contiene 0.3 mmol (6.9 mg) di sodio - Un flaconcino da 20 mL (2 000 UI) contiene 0.6 mmol (13.8 mg) di sodio Per l’elenco completo degli eccipienti vedere il paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1
Posologia
- Per il trattamento della malattia di von Willebrand è necessaria la supervisione di un medico esperto nel trattamento dei disordini dell’emostasi.
Posologia Generalmente, 1 UI/kg di fattore von Willebrand aumenta di 0,02 UI/mL (2%) il livello di VWF:RCo circolante.
Si devono raggiungere livelli di VWF:RCo > 0,6 UI/mL (60%) e livelli di FVIII:C > 0,4 UI/mL (40%).
L’emostasi non può essere garantita fintanto che l’attività coagulante del fattore VIII (FVIII:C) non abbia raggiunto 0,4 UI/mL (40%).
Una singola iniezione di solo fattore di von Willebrad non induce l’aumento massimo di FVIII:C per almeno 6-12 ore.
Il livello di FVIII:C non può essere corretto immediatamente.
Pertanto, se il livello plasmatico basale di FVIII:C del paziente è al di sotto di questa soglia critica, in tutte le situazioni nelle quali deve essere ottenuta una rapida correzione dell’emostasi, come nel trattamento di emorragie, traumi gravi o nella chirurgia d’emergenza, bisogna associare un prodotto a base di fattore VIII alla prima iniezione di fattore von Willebrand affinché si raggiungano livelli plasmatici di FVIII:C tali da assicurare l’emostasi.
Tuttavia, se non è necessario un immediato aumento di FVIII:C, come ad esempio in caso di un intervento chirurgico pianificato, o se il livello basale di FVIII:C è sufficiente a garantire l’emostasi, il medico può decidere di omettere la co-somministrazione del fattore VIII con la prima iniezione di VWF.
• Inizio del trattamento: La prima dose di WILFACTIN va da 40 a 80 UI/kg, per il trattamento di emorragia o trauma in associazione con la quantità necessaria di concentrato di fattore VIII, calcolata in base al livello plasmatico basale di FVIII:C del paziente, in modo da raggiungere un appropriato livello plasmatico di FVIII:C, subito prima dell’intervento o appena possibile dopo l’esordio dell’episodio di sanguinamento o il trauma grave.
In caso di intervento chirurgico, somministrare WILFACTIN 1 ora prima della procedura.
Può essere necessaria la somministrazione di una dose iniziale di 80 U.I/kg di WILFACTIN, in particolare nei pazienti affetti dalla malattia di von Willebrand di tipo 3, nei quali il mantenimento di livelli adeguati può richiedere dosi superiori rispetto agli altri tipi di VWD.
Per la chirurgia elettiva, il trattamento con WILFACTIN deve iniziare 12-24 ore prima dell’intervento ed essere ripetuto 1 ora prima della procedura.
In tal caso, non è necessaria la co-somministrazione di un concentrato di fattore VIII, dal momento che normalmente il FVIII:C endogeno raggiunge la soglia critica di 0,4 UI/mL (40%) prima dell’intervento.
È comunque necessario accertarsene caso per caso.
• Iniezioni successive: Se necessario, il trattamento deve essere protratto somministrando una dose adeguata di WILFACTIN, 40-80 UI/kg al giorno, in 1 o 2 iniezioni al giorno per uno o più giorni.
La dose e la durata del trattamento dipendono dalle condizioni cliniche del paziente, dalla natura e dalla gravità del sanguinamento e dai livelli di VWF:RCo e di FVIII:C.
• Profilassi a lungo termine WILFACTIN può essere somministrato per la profilassi a lungo termine, con un dosaggio che viene definito individualmente caso per caso.
Dosi di WILFACTIN comprese fra le 40 e le 60 UI/kg, somministrate due o tre volte a settimana, riducono il numero di episodi emorragici.
• Trattamento ambulatoriale: Il trattamento domiciliare può essere iniziato, con l'approvazione del medico curante, soprattutto nei casi di sanguinamento minore o moderato o durante la profilassi a lungo termine per prevenire il sanguinamento.
Il medico deve garantire che venga fornita una formazione adeguata e che il trattamento venga rivisto a intervalli predefiniti.
Popolazione pediatrica Per ogni indicazione, il dosaggio si basa sul peso corporeo.
La dose e la durata del trattamento devono essere regolate in base alle condizioni cliniche del paziente e ai suoi livelli plasmatici di VWF:RCo e FVIII:C • Inizio del trattamento: • Per i bambini di età inferiore ai 6 anni, la dose iniziale può essere guidata dal recupero incrementale (RI) del paziente oppure, se non sono disponibili i dati del RI, può essere necessaria una dose iniziale compresa tra 60 e 100 UI/kg, con l’obiettivo di aumentare i livelli di VWF:RCo dei pazienti fino a 100 UI/dL • Per i bambini di età superiore a 6 anni e gli adolescenti, la posologia è la stessa dei pazienti adulti.
• Iniezioni successive: Per i bambini e gli adolescenti, le dosi successive devono essere individualizzate in base alle condizioni cliniche e ai livelli di VWF:RCo e regolate in base alla riposta clinica.
Per la chirurgia elettiva: • nei bambini di età inferiore a 6 anni, dopo una prima dose somministrata da 12 a 24 ore prima della procedura, la ripetizione della dose potrà essere effettuata 30 minuti prima della procedura.
• per i bambini di età superiore a 6 anni e gli adolescenti, la posologia è la stessa dei pazienti adulti.
• Profilassi: Per i bambini e gli adolescenti, la dose e la frequenza di ri-somministrazione devono essere individualizzate in base al recupero incrementale del paziente e ai livelli di VWF:RCo e regolate in base alla risposta clinica.
Modo di somministrazione Dissolvere la preparazione come descritto nel paragrafo 6.6.
WILFACTIN deve essere somministrato per via intravenosa ad una velocità massima di 4 mL/minuto. Avvertenze e precauzioni
- Nei pazienti con sanguinamento in atto, si raccomanda di somministrare in associazione un prodotto a base di fattore VIII con un prodotto a base di fattore von Willebrand a basso contenuto di FVIII in una siringa separata come trattamento di prima linea.
Ipersensibilità Come con tutte le somministrazioni endovenose di proteine derivate da plasma, sono possibili reazioni di ipersensibilità.
I pazienti devono essere tenuti sotto stretto controllo ed osservati attentamente per l’intera durata dell’iniezione in modo da evidenziare eventuali sintomi.
È necessario informare i pazienti riguardo ai segni precoci di reazioni di ipersensibilità quali orticaria, orticaria generalizzata, senso di costrizione toracica, respiro sibilante, ipotensione e anafilassi.
Se si presentano tali sintomi, bisogna immediatamente interrompere la somministrazione.
In caso di shock anafilattico, bisogna praticare il trattamento medico standard.
Agenti trasmissibili Le comuni misure messe in atto per prevenire le infezioni dovute all’uso di specialità medicinali ottenute da sangue o plasma umano comprendono la selezione dei donatori, l’analisi delle singole donazioni e dei pool di plasma per la ricerca di specifici marcatori di infezione, e l’introduzione di metodi efficaci di rimozione/inattivazione virale nel processo produttivo.
Malgrado ciò, quando si somministrano specialità medicinali ottenute da sangue o plasma umano, non è possibile escludere completamente la possibilità di trasmissione di agenti infettivi.
Questa affermazione è valida anche per virus emergenti o di natura ignota e per altri agenti patogeni.
Le misure adottate sono considerate efficaci per i virus con involucro quali virus immunodeficienza umana (HIV) virus dell’epatite B (HBV) e virus dell’epatite C (HCV), mentre possono avere valore limitato contro i virus privi di involucro quali virus dell’epatite e il parvovirus B19.
L’infezione da parvovirus B19 può avere conseguenze gravi per le donne in stato di gravidanza (infezione fetale) e per i soggetti con immunodeficienza o aumentata eritropoiesi (per esempio anemia emolitica).
Per i pazienti che ricevano con regolarità fattore von Willebrand ottenuto dal plasma umano, va considerata la possibilità di vaccinare opportunamente il paziente (contro l’epatite A e l’epatite B).
Si raccomanda fortemente di prendere nota della denominazione e del numero di lotto del prodotto ogni qualvolta si somministra WILFACTIN ad un paziente, in modo da poter risalire al lotto di produzione somministrato a ciascun paziente.
Tromboembolismo WILFACTIN è un prodotto a base di fattore di von Willebrand con un basso contenuto di FVIII.
Tuttavia, vi è il rischio di insorgenza di eventi tromboembolici, in particolare nei pazienti che presentano noti fattori di rischio clinici o di laboratorio.
I pazienti a rischio devono pertanto essere tenuti sotto controllo per evidenziare segni precoci di trombosi.
Istituire la profilassi contro la tromboembolia venosa, seguendo le attuali linee guida.
Quando si utilizza WILFACTIN, il medico curante deve essere consapevole che un trattamento continuato può causare un eccessivo aumento del FVIII:C.
Pertanto nei pazienti che richiedono dosi frequenti di WILFACTIN, specialmente se in combinazione con un prodotto a base di fattore VIII, devono essere monitorati i livelli plasmatici di FVIII:C al fine di evitare il protrarsi di eccessivi livelli plasmatici di FVIII:C, che possono aumentare il rischio di eventi tromboembolici.
Immunogenicità I pazienti con malattia di von Willebrand, in particolare quelli con malattia di von Willebrand di tipo 3, possono sviluppare anticorpi neutralizzanti (inibitori) nei confronti del fattore di von Willebrand.
Se non vengono raggiunti i livelli plasmatici attesi di attività del VWF:RCo, o se non si riesce a controllare il sanguinamento con una dose adeguata, si raccomanda di eseguire un test appropriato per valutare la presenza di inibitore del fattore di von Willebrand Nei pazienti che presentano livelli elevati di inibitore, il trattamento con il fattore di von Willebrand può risultare inefficace e si devono considerare opzioni terapeutiche alternative.
Considerazioni relative all’eccipiente (contenuto di sodio) Questo medicinale contiene sodio.
Se vengono iniettate più di 3 300 UI (più di 1 mmol di sodio), questo deve essere preso in considerazione dai pazienti che seguono un regime dietetico iposodico.
(vedere paragrafo 2 per la quantità per flaconcino). Interazioni
- Non sono note interazioni fra i prodotti a base di fattore von Willebrand umano ed altri medicinali.
Effetti indesiderati
- Sintesi del profilo di sicurezza Durante il trattamento con WILFACTIN possono verificarsi le seguenti reazioni avverse: Reazioni allergiche e reazioni anafilattiche (compreso lo shock in rari casi), eventi tromboembolici (principalmente in pazienti con fattori di rischio), formazione di inibitori contro VWF e reazioni al sito di somministrazione.
Elenco tabulare delle reazioni avverse La tabella seguente fornisce una panoramica delle reazioni avverse al farmaco osservate in 6 studi clinici e in uno studio post-commercializzazione non interventistico e da altre fonti post commercializzazione.
Durante gli studi, 226 pazienti sono stati esposti a WILFACTIN per un totale di 16 640 giorni di esposizione.Le reazioni avverse al farmaco sono state classificate in base MedDRA System Organ Class (SOC), al livello di termine preferito (PT) e alla frequenza.
La frequenza degli eventi avversi è stata stimata secondo la seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (da ≥1/100 a <1/10); non comune (da ≥1/1 000 a <1/100); raro (da ≥ 1/10 000 a <1/1 000); molto raro (<1/10 000); non noto (non può essere stimata sulla base dei dati disponibili).
Per le reazioni avverse segnalate spontaneamente dopo la commercializzazione, la frequenza di segnalazione è stata classificata come non nota.
* Riferito durante l'esperienza/sorveglianza post-commercializzazione con una frequenza "non nota", per convenzione.Classe di organo del sistema standard MedDRA Eventi avversi (termine preferito) Frequenza per numero di pazienti Malattie del sangue e del sistema linfatico Inibizione del Fattore Von Willebrand* Non nota Malattie dei Sistema immunitario Ipersensibilità Non comune Shock anafilattico* Non nota Malattie del Sistema nervoso Capogiro Non comune Parestesia, Ipoestesia Non comune Malattie vascolari Vampata di calore Non comune Eventi tromboembolici * Non nota Disturbi della pelle e dei tessuti sottocutanei Prurito Non comune Disturbi generali e condizioni del sito di somministrazione Reazioni al sito di somministrazione ** (incluse reazioni del sito di infusione, infiammazione nel sito di infusione e infiammazione del sito di puntura del vaso) Comune Senso di oppressione Non comune Brividi, sensazione di freddo Non comune Febbre* Non nota
** MedDRA High Level Group Terms.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Ipersensibilità o reazioni allergiche (che possono includere angioedema, bruciore o dolore acuto nella sede di infusione, brividi, vampate, orticaria generalizzata, cefalea, orticaria, ipotensione, lipotimia/malessere, letargia, nausea, irrequietezza, tachicardia, senso di costrizione toracica, formicolio, vomito, respiro sibilante) sono state osservate raramente e possono in taluni casi evolvere fino all’anafilassi grave (shock compreso).
I pazienti con malattia di von Willebrand, in particolare quelli affetti da malattia di tipo 3, possono molto raramente sviluppare anticorpi neutralizzanti (inibitori) nei confronti del fattore von Willebrand.
Se tali inibitori si sviluppano, tale condizione si manifesterà come un’inadeguata risposta clinica.
Questi anticorpi possono manifestarsi in stretta associazione con reazioni anafilattiche.
Pertanto, nei pazienti che manifestano una reazione anafilattica, deve essere valutata la presenza di inibitori.
In tutti questi casi si raccomanda di contattare un centro specializzato nel trattamento dell’emofilia.
WILFACTIN è un prodotto del fattore von Willebrand a basso contenuto di FVIII.
Tuttavia, c’è un rischio di insorgenza di eventi tromboembolici, in particolare nei pazienti con fattori di rischio clinici o di laboratorio noti.
Pertanto, i pazienti a rischio devono essere monitorati.
Per informazioni sulla sicurezza rispetto agli agenti trasmissibili, vedere il paragrafo 4.4.
Popolazione pediatrica WILFACTIN è stato valutato in 56 pazienti di età inferiore ai 18 anni, tra i quali 23 avevano meno di 6 anni, 21 avevano un'età compresa tra 6 e 11 anni e 12 avevano più di 11 anni.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramiteil sistema nazionale di segnalazione: Agenzia Italiana del Farmaco sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioniavverse. Gravidanza e allattamento
- Gli studi condotti sull’animale non sono sufficienti a valutare la sicurezza di WILFACTIN relativamente alla fertilità, alla riproduzione, alla gravidanza, allo sviluppo embrio/fetale o allo sviluppo peri- e postnatale.
La sicurezza di WILFACTIN durante la gravidanza e l’allattamento non è stata valutata in studi clinici.
WILFACTIN deve essere somministrato a donne carenti del fattore von Willebrand in gravidanza o che allattano solo se chiaramente indicato. Conservazione
- Non conservare al di sopra dei 25°C.
Conservare nella confezione originale per tenere al riparo dalla luce.
Non congelare.
Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.