VENOFER EV 5F 5ML 20MG/ML
191,53 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 01/03/2017
Venofer è indicato per il trattamento della carenza di ferro nelle seguenti indicazioni: • Nei casi in cui vi sia una esigenza clinica di un rapido apporto di ferro; • Nei pazienti non in grado di tollerare una terapia marziale orale o non collaboranti; • Nelle malattie intestinali infiammatorie in fase attiva nelle quali le preparazioni orali di ferro sono inefficaci; • Nella malattia renale cronica, quando le preparazioni di ferro per via orale sono meno efficaci. La diagnosi della carenza di ferro deve essere basata su adeguati test di laboratorio (ad esempio Hb, ferritina serica, TSAT, ferro serico, ecc.). (Hb emoglobina,TSAT saturazione della transferrina)
Ogni millilitro di soluzione contiene 20 mg di ferro sotto forma di ferro saccarato (complesso di ferro(III) idrossido e saccarosio). Ogni fiala da 5 mL di Venofer contiene 100 mg di ferro sotto forma di ferro saccarato (complesso di ferro(III) idrossido e saccarosio). Ogni flaconcino da 5 mL di Venofer contiene 100 mg di ferro sotto forma di ferro saccarato (complesso di ferro(III) idrossido e saccarosio). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. Eccipiente con effetto noto Venofer contiene fino a un massimo di 7 mg di sodio per mL.
Controindicazioni
- L’uso di Venofer è controindicato nelle seguenti condizioni: • Ipersensibilità al principio attivo, a Venofer o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 • Nota ipersensibilità grave ad altri prodotti a base di ferro per uso parenterale • Anemia non causata dalla carenza di ferro • Evidenza di sovraccarico di ferro o disturbi ereditari nell'utilizzo del ferro.
Posologia
- Monitorare attentamente i pazienti per segnali e sintomi di reazioni di ipersensibilità durante e dopo ogni somministrazione di Venofer.
Venofer deve essere somministrato solamente nel caso in cui sia immediatamente disponibile del personale addestrato a valutare e gestire reazioni anafilattiche, in una struttura dove possono essere garantite delle complete apparecchiature per la rianimazione.
Il paziente deve essere tenuto sotto osservazione in relazione alle reazioni avverse per almeno 30 minuti dopo ogni somministrazione di Venofer (vedere paragrafo 4.4).
Posologia La dose cumulativa di Venofer deve essere calcolata individualmente per ciascun paziente e non deve essere superata.
Calcolo della dose La dose cumulativa totale di Venofer, equivalente alla carenza totale di ferro (in mg), viene stabilita in base ai livelli di emoglobina (Hb) e al peso corporeo (PC).
La dose di Venofer deve essere calcolata individualmente per ciascun paziente, in funzione della carenza di ferro totale calcolata con la seguente formula di Ganzoni, ad esempio: Carenza complessiva di ferro [mg] = PC [kg] x (Hb target - Hb attuale) [g/dL] x 2,4* + ferro di deposito [mg] • Sotto i 35 kg di PC: Hb target = 13 g/dL e ferro di deposito = 15 mg/kg di PC • Dai 35 kg di PC: Hb target = 15 g/dL e ferro di deposito = 500 mg * Fattore 2,4 = 0,0034 (contenuto di ferro nell'Hb = 0,34%) x 0,07 (volume ematico = 7% di PC) x 1000 (fattore di conversione da [g] in [mg]) x 10
Quantità complessiva di Venofer (mL) da somministrare in base al peso corporeo, al livello di emoglobina attuale e al livello di emoglobina target*:Quantità complessiva di Venofer da somministrare (in mL)= Carenza di ferro totale [mg] 20 mg di ferro/mL
* Sotto i 35 kg di PC: Hb target = 13 g/dL Dai 35 kg di PC: Hb target = 15 g/dL Per convertire Hb (mM) a Hb (g/dL), moltiplicare il valore della prima per 1,6.PC Quantità complessiva di Venofer (20 mg di ferro per mL) da somministrare Hb 6,0 g/dL Hb 7,5 g/dL Hb 9,0 g/dL Hb 10,5 g/dL 30 kg 47,5 mL 42,5 mL 37,5 mL 32,5 mL 35 kg 62,5 mL 57,5 mL 50 mL 45 mL 40 kg 67,5 mL 60 mL 55 mL 47,5 mL 45 kg 75 mL 65 mL 57,5 mL 50 mL 50 kg 80 mL 70 mL 60 mL 52,5 mL 55 kg 85 mL 75 mL 65 mL 55 mL 60 kg 90 mL 80 mL 67,5 mL 57,5 mL 65 kg 95 mL 82,5 mL 72,5 mL 60 mL 70 kg 100 mL 87,5 mL 75 mL 62,5 mL 75 kg 105 mL 92,5 mL 80 mL 65 mL 80 kg 112,5 mL 97,5 mL 82,5 mL 67,5 mL 85 kg 117,5 mL 102,5 mL 85 mL 70 mL 90 kg 122,5 mL 107,5 mL 90 mL 72,5 mL
Se la dose totale necessaria supera la dose singola massima consentita, la somministrazione deve essere ripartita.
Posologia Adulti 5-10 mL di Venofer (100-200 mg di ferro) da 1 a 3 volte a settimana.
Per il tempo di somministrazione e il rapporto di diluizione vedere il paragrafo "Modo di somministrazione".
Popolazione pediatrica L’impiego di Venofer non è stato ancora adeguatamente studiato nei bambini, e pertanto, l’uso di Venofer nei bambini non è raccomandato.
Modo di somministrazione Venofer deve essere somministrato esclusivamente per via endovenosa, che può consistere in una iniezione endovenosa lenta, una infusione endovenosa goccia a goccia o direttamente nella linea venosa della macchina per dialisi.
Infusione endovenosa goccia a goccia Venofer deve essere diluito esclusivamente in una soluzione sterile di sodio cloruro (NaCl) allo 0,9% m/V.
La diluizione deve avvenire immediatamente prima dell’infusione e la soluzione deve essere somministrata nel modo seguente:
Per ragioni di stabilità, non sono ammissibili diluizioni a concentrazioni più basse di Venofer.Dose di Venofer (mg di ferro) Dose di Venofer (mL di Venofer) Volume di diluizione massimo della soluzione sterile di NaCl allo 0,9% m/V Tempo di infusione minimo 50 mg 2,5 mL 50 mL 8 minuti 100 mg 5 mL 100 mL 15 minuti 200 mg 10 mL 200 mL 30 minuti
Iniezione endovenosa Venofer può essere somministrato mediante iniezione endovenosa lenta ad una velocità di 1 mL di soluzione non diluita al minuto, non somministrando più di 10 mL di Venofer (200 mg di ferro) per iniezione.
Iniezione nella linea venosa della macchina per dialisi Venofer può essere somministrato in una sessione di emodialisi direttamente nella linea venosa della macchina per dialisi nelle stesse condizioni descritte per l'iniezione endovenosa. Avvertenze e precauzioni
- Preparazioni a base di ferro somministrate per via parenterale possono causare reazioni di ipersensibilità che includono reazioni anafilattiche/anafilattoidi gravi e potenzialmente fatali.
Sono state anche segnalate reazioni di ipersensibilità dopo dosi di complessi a base di ferro per uso parenterale già somministrate in precedenza e senza incidenti, incluso il ferro saccarato.
Sono stati segnalati casi di reazioni di ipersensibilità che sono progrediti fino alla sindrome di Kounis (arteriospasmo coronarico allergico acuto che può provocare infarto miocardico, vedere paragrafo 4.8).
In numerosi studi condotti su pazienti con anamnesi di reazione di ipersensibilità al ferro destrano o al gluconato ferrico, Venofer è risultato ben tollerato.
Per l'ipersensibilità grave nota ad altri prodotti a base di ferro per uso parenterale vedere il paragrafo 4.3.
Il rischio di reazioni di ipersensibilità aumenta per i pazienti con allergie note che includono allergie ai farmaci, compresi i pazienti con anamnesi di asma grave, eczema o altre allergie atopiche.
Esiste anche un aumento del rischio di reazioni di ipersensibilità ai complessi a base di ferro per uso parenterale in pazienti in condizioni infiammatorie o di natura immunitaria (per.
es.
lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide).
Venofer deve essere somministrato solamente nel caso in cui sia immediatamente disponibile del personale addestrato a valutare e gestire reazioni anafilattiche, in una struttura dove possono essere garantite delle complete apparecchiature per la rianimazione.
Ogni paziente deve essere tenuto sotto osservazione in relazione alle reazioni avverse per almeno 30 minuti dopo ogni iniezione di Venofer.
Se durante la somministrazione si presentano reazioni di ipersensibilità o segnali di intolleranza, si deve interrompere il trattamento immediatamente.
Devono essere disponibili apparecchiature per la rianimazione cardiorespiratoria e attrezzature per gestire reazioni acute anafilattiche/anafilattoidi, che comprendono una soluzione iniettabile di adrenalina 1:1000.
Deve essere somministrato in modo appropriato un trattamento ulteriore di antistaminici e/o corticosteroidi.
Nei pazienti con disfunzione epatica, somministrare ferro per via parenterale solo dopo un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio.
Si deve evitare la somministrazione parenterale di ferro nei pazienti con disfunzione epatica per i quali un sovraccarico di ferro rappresenta un fattore precipitante, in particolare nel caso di porfiria cutanea tarda (PCT).
Per impedire il sovraccarico, si raccomanda un attento monitoraggio dei livelli di ferro.
Si deve somministrare con cautela ferro per via parenterale in presenza di infezione acuta o cronica.
Si raccomanda di sospendere la somministrazione di Venofer nei pazienti con batteriemia.
Nel caso di pazienti con infezione cronica, occorre valutare il rapporto rischio/beneficio.
La perdita paravenosa deve essere evitata perché la perdita di Venofer in prossimità del sito di iniezione può provocare dolore, infiammazione e scolorimento marrone della pelle.
Venofer contiene fino a un massimo di 7 mg di sodio per mL, equivalente allo 0,4% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto. Interazioni
- Come per tutti i preparati a base di ferro somministrati per via parenterale, Venofer non deve essere somministrato in concomitanza con preparati a base di ferro per via orale poiché l’assorbimento di ferro per via orale è ridotto.
La terapia a base di ferro per via orale deve essere quindi iniziata almeno 5 giorni dopo l’ultima iniezione di Venofer. Effetti indesiderati
- La reazione avversa al farmaco più comunemente riportata negli studi clinici con Venofer è la disgeusia, insorta con una frequenza di 4,5 eventi per 100 soggetti.
Le reazioni avverse al farmaco gravi più importanti associate a Venofer sono le reazioni di ipersensibilità, che negli studi clinici si sono verificate con una frequenza pari a 0,25 eventi per 100 soggetti.
Reazioni anafilattoidi/anafilattiche sono state segnalate solo dopo l'immissione in commercio (stimate come rare); sono stati riportati decessi.
Vedere paragrafo 4.4.
Le reazioni avverse riportate dopo la somministrazione di Venofer in 4.064 soggetti nell'ambito di studi clinici, così come quelli segnalati dopo l'immissione in commercio, sono mostrate nella seguente tabella.
¹ Segnalazioni spontanee dopo l'immissione in commercio, stimate come rare ² Le reazioni riportate più frequentemente sono: dolore nella sede di iniezione/infusione, stravaso, irritazione, reazione, scolorimento, ematoma, prurito.Classificazione per sistemi e organi Comune (≥1/100, <1/10) Non comune (≥1/1.000, <1/100) Raro (≥1/10.000, <1/1.000) Frequenza non nota¹ Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità Reazioni anafilattoidi/anafilattiche, angioedema Patologie del sistema nervoso Disgeusia Cefalea, vertigini, parestesia, ipoestesia Sincope, sonnolenza Riduzione del livello di coscienza, stato confusionale, perdita di coscienza, ansia, tremori Patologie cardiache Palpitazioni Bradicardia, tachicardia, sindrome di Kounis Patologie vascolari Ipotensione, ipertensione Rossore, flebite Collasso circolatorio, tromboflebite Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dispnea Broncospasmo Patologie renali e urinarie Cromaturia Patologie gastrointestinali Nausea Vomito, dolore addominale, diarrea, stipsi Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Prurito, rash Orticaria, eritema Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Spasmi muscolari, mialgia, artralgia, dolore agli arti, mal di schiena Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Reazioni nella sede di iniezione/infusione² Brividi, astenia, affaticamento, edema periferico, dolore. Dolore toracico, iperidrosi, febbre Sudore freddo, malessere, pallore, malattia simil-influenzale³ Esami diagnostici Aumento dell'alanina amino transferasi, aumento dell'aspartato aminotransferasi, aumento della gamma glutamiltransferasi, aumento della ferritina sierica. Aumento della lattato deidrogenasi nel sangue
³ Insorgenza può variare da alcune ore a diversi giorni.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Non esistono dati sull'uso del ferro saccarato nelle donne nel primo trimestre di gravidanza.
Dai dati (303 esiti della gravidanza) raccolti sull'uso di Venofer in donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza non è emersa alcuna preoccupazione dal punto di vista della sicurezza per la madre o il neonato.
Prima dell’uso in gravidanza si richiede un’attenta valutazione del rischio/beneficio e Venofer non deve essere usato in gravidanza se non chiaramente necessario (vedere paragrafo 4.4).
Un’anemia da carenza di ferro che si presenta nel primo trimestre di gravidanza può in molti casi essere trattata con ferro per via orale.
Il trattamento con Venofer deve essere limitato al secondo e al terzo trimestre se si giudica che il beneficio superi il rischio potenziale sia per la madre che per il feto.
La bradicardia fetale può verificarsi in seguito alla somministrazione di ferro parenterale.
Di solito è transitoria e conseguenza di una reazione di ipersensibilità nella madre.
Il feto deve essere attentamente monitorato durante la somministrazione endovenosa di ferro parenterale alle donne in gravidanza.
Gli studi animali non indicano alcun effetto nocivo diretto o indiretto relativamente alla tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Allattamento Sono disponibili informazioni limitate sull'escrezione del ferro nel latte materno in seguito alla somministrazione di ferro saccarato per via endovenosa.
In uno studio clinico, 10 madri sane in allattamento affette da carenza di ferro hanno ricevuto 100 mg di ferro sotto forma di ferro saccarato.
Quattro giorni dopo il trattamento, il contenuto di ferro nel latte materno non era aumentato e non è stata osservata alcuna differenza rispetto al gruppo di controllo (n=5).
Non è possibile escludere che i neonati/lattanti possano essere esposti al ferro derivato da Venofer attraverso il latte materno, per cui occorre valutare il rapporto rischio/beneficio.
I dati preclinici non indicano effetti dannosi diretti o indiretti per il lattante.
In ratti in allattamento trattati con ferro saccarato marcato con 59Fe sono stati osservati una ridotta secrezione di ferro nel latte e un passaggio di ferro nella prole.
È improbabile che il ferro saccarato non metabolizzato passi nel latte materno.
Fertilità Nessun effetto del trattamento con ferro saccarato è stato osservato sulla fertilità e sull’accoppiamento nei ratti. Conservazione
- Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.
Non congelare.
Conservare nella confezione originale.
Per le condizioni di conservazione dopo la diluizione o dopo la prima apertura del medicinale, vedere paragrafo 6.3.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.