VELSIPITY 28CPR RIV 2MG
947,34 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 19/11/2024
Velsipity è indicato per il trattamento di pazienti di età pari o superiore a 16 anni affetti da colite ulcerosa (CU) da moderatamente a gravemente attiva che hanno avuto una risposta inadeguata, hanno perso la risposta o sono risultati intolleranti alla terapia convenzionale o a un agente biologico.
Ogni compressa rivestita con film contiene etrasimod arginina equivalente a 2 mg di etrasimod. Eccipiente con effetti noti Ogni compressa rivestita con film contiene 0,0156 mg del colorante tartrazina (E102). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; • Stato di immunodeficienza (vedere paragrafo 4.4); • Pazienti che negli ultimi 6 mesi hanno avuto infarto miocardico, angina pectoris instabile, ictus, attacco ischemico transitorio (TIA), insufficienza cardiaca scompensata che ha richiesto ospedalizzazione o insufficienza cardiaca di classe III/IV secondo la classificazione della New York Heart Association (NYHA); • Pazienti con anamnesi o presenza di blocco atrio-ventricolare (AV) di secondo o terzo grado di tipo Mobitz II, sindrome del seno malato o blocco seno-atriale, a meno che il paziente non abbia un pacemaker funzionante; • Infezioni attive gravi, infezioni croniche attive come epatite o tubercolosi (vedere paragrafo 4.4); • Tumori maligni attivi; • Grave compromissione epatica; • Durante la gravidanza e nelle donne in età fertile che non utilizzano misure contraccettive efficaci (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
Posologia
- Il trattamento deve essere iniziato sotto la supervisione di un medico con esperienza nella gestione della colite ulcerosa.
Posologia La dose raccomandata è di 2 mg di etrasimod una volta al giorno.
Dose saltata Se si salta una dose, la dose prescritta deve essere assunta all’orario successivo programmato; la dose successiva non deve essere raddoppiata.
Sospensione della dose Se il trattamento viene interrotto per 7 o più giorni consecutivi, si raccomanda di riprendere il trattamento assumendo il medicinale con del cibo per le prime 3 dosi.
Popolazioni particolari Anziani Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti di età superiore a 65 anni (vedere paragrafo 5.2).
Etrasimod deve essere usato con cautela nei pazienti anziani di età superiore a 65 anni, considerati i dati limitati disponibili e il potenziale aumento del rischio di reazioni avverse in questa popolazione.
Compromissione renale Non è necessario alcun aggiustamento della dose per i pazienti con compromissione renale (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica Non è necessario alcun aggiustamento della dose per i pazienti con compromissione epatica lieve o moderata.
Etrasimod non deve essere usato in pazienti con compromissione epatica grave (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di etrasimod nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 16 anni non sono state ancora stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Considerati i dati limitati negli adolescenti di età pari o superiore a 16 anni, etrasimod deve essere usato con cautela soprattutto quando il peso corporeo è inferiore a 40 kg a causa del potenziale aumento dell’esposizione (vedere paragrafo 5.2).
Modo di somministrazione Uso orale.
Si raccomanda di somministrare etrasimod con del cibo per i primi 3 giorni per attenuare i potenziali effetti transitori di riduzione della frequenza cardiaca correlati all’inizio del trattamento (vedere paragrafo 4.4).
Etrasimod può quindi essere assunto con o senza cibo (vedere paragrafo 5.2).
Le compresse devono essere deglutite intere con acqua e non devono essere divise, frantumate o masticate poiché questi metodi non sono stati studiati nelle sperimentazioni cliniche. Avvertenze e precauzioni
- Bradiaritmia e ritardi di conduzione atrio-ventricolare Inizio del trattamento con etrasimod Prima dell’inizio del trattamento con etrasimod, deve essere eseguito un elettrocardiogramma (ECG) in tutti i pazienti per valutare eventuali anomalie cardiache preesistenti.
Nei pazienti con determinate condizioni preesistenti, si raccomanda il monitoraggio della prima dose (vedere di seguito).
Quando si riprende il trattamento a seguito di un’interruzione di 7 o più giorni consecutivi, si può prendere in considerazione di ripetere l’ECG basale e/o il monitoraggio in base ai risultati della prima valutazione, al cambiamento delle caratteristiche del paziente e alla durata dell’interruzione.
L’inizio del trattamento con etrasimod può comportare una diminuzione transitoria della frequenza cardiaca e ritardi della conduzione AV (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).
Si deve prestare cautela quando si inizia la terapia con etrasimod in pazienti in trattamento con un beta-bloccante a causa dei potenziali effetti additivi sulla riduzione della frequenza cardiaca.
Analoga cautela deve essere adottata se i pazienti ricevono bloccanti dei canali del calcio, medicinali che prolungano l’intervallo QT, sostanze antiaritmiche di classe Ia e di classe III (vedere paragrafo 4.5), poiché la co-somministrazione di queste sostanze con etrasimod può portare ad effetti additivi.
Potrebbe essere necessaria l’interruzione temporanea del trattamento con beta-bloccanti prima di iniziare ad assumere etrasimod, a seconda della frequenza cardiaca a riposo prima dell’inizio del trattamento con etrasimod (vedere anche il paragrafo seguente e il paragrafo 4.5).
Se si ritiene necessaria un’interruzione, il trattamento con un beta-bloccante può essere ripreso a seconda del tempo impiegato a raggiungere la frequenza cardiaca basale.
Il trattamento con beta-bloccanti può essere iniziato nei pazienti che ricevono dosi stabili di etrasimod.
Prima di iniziare il trattamento con etrasimod è necessario consultare un cardiologo per determinare il rapporto rischio-beneficio complessivo e la strategia di monitoraggio più appropriata nei pazienti con le seguenti condizioni: • Prolungamento significativo dell’intervallo QT (QTcF ≥ 450 msec negli uomini, ≥ 470 msec nelle donne); • Aritmie che richiedono un trattamento con medicinali antiaritmici di classe Ia o di classe III; • Cardiopatia ischemica instabile, anamnesi di arresto cardiaco, malattia cerebrovascolare (verificatasi più di 6 mesi prima dell’inizio del trattamento) o ipertensione non controllata; • Anamnesi di bradicardia sintomatica, sincope cardiogena ricorrente o apnea del sonno grave non trattata.
Monitoraggio della prima dose in pazienti con determinate condizioni cardiache preesistenti A causa del rischio di diminuzioni transitorie della frequenza cardiaca all’inizio del trattamento con etrasimod, dopo la prima dose si raccomanda un monitoraggio di 4 ore per segni e sintomi di bradicardia sintomatica nei pazienti con frequenza cardiaca a riposo < 50 bpm, blocco AV di secondo grado [tipo Mobitz I] o anamnesi di infarto miocardico o insufficienza cardiaca (vedere paragrafo 4.3).
I pazienti devono essere monitorati durante questo periodo di 4 ore mediante misurazione oraria della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa.
Si raccomanda di eseguire un ECG prima e alla fine di questo periodo di 4 ore.
Si raccomanda un monitoraggio aggiuntivo nei pazienti se al termine del periodo di 4 ore: • la frequenza cardiaca è < 45 bpm; • la frequenza cardiaca è al valore più basso dopo la somministrazione della dose, suggerendo che la diminuzione massima della frequenza cardiaca potrebbe non essere stata ancora raggiunta; • l’ECG mostra evidenza di una nuova insorgenza di blocco AV di secondo grado o superiore; • l’intervallo QTc è ≥ 500 msec.
In questi casi, deve essere avviata una gestione appropriata e l’osservazione deve continuare fino alla risoluzione dei sintomi/degli esiti.
Se è necessario un trattamento medico, il monitoraggio deve essere continuato durante la notte e deve essere ripetuto un periodo di monitoraggio di 4 ore dopo la seconda dose di etrasimod.
Infezioni Rischio di infezioni Etrasimod provoca una riduzione media della conta linfocitaria nel sangue periferico dal 43 al 55% dei valori basali nell’arco di 52 settimane a causa del sequestro reversibile dei linfociti nei tessuti linfoidi (vedere paragrafo 5.1).
Pertanto, etrasimod potrebbe aumentare la suscettibilità alle infezioni (vedere paragrafo 4.8).
Prima di iniziare il trattamento, è necessario ottenere un emocromo completo (CBC) recente, inclusa la conta dei linfociti (ovvero, negli ultimi 6 mesi o dopo l’interruzione della precedente terapia per CU).
Si raccomanda inoltre la valutazione periodica del CBC durante il trattamento.
Una conta assoluta dei linfociti < 0,2 x 109/L, se confermata, deve portare all’interruzione della terapia con etrasimod fino al raggiungimento di un valore > 0,5 x 109/L, quando si potrà prendere in considerazione la ripresa del trattamento con etrasimod (vedere paragrafo 4.2).
L’inizio del trattamento con etrasimod nei pazienti con qualsiasi infezione attiva deve essere ritardato fino alla risoluzione dell’infezione (vedere paragrafo 4.3).
Ai pazienti deve essere indicato di segnalare tempestivamente eventuali sintomi di infezione al proprio medico.
Nei pazienti che presentano sintomi di infezione durante la terapia devono essere impiegate strategie diagnostiche e terapeutiche efficaci.
Se un paziente sviluppa un’infezione grave, si deve prendere in considerazione l’interruzione del trattamento con etrasimod.
Poiché gli effetti farmacodinamici residui, come la riduzione degli effetti sulla conta dei linfociti periferici, possono persistere fino a 2 settimane dopo l’interruzione del trattamento di etrasimod, il monitoraggio per le infezioni deve essere continuato durante questo periodo (vedere paragrafo 5.1).
Leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML) La PML è un’infezione virale opportunistica del cervello causata dal virus John Cunningham (JCV), che si verifica tipicamente in pazienti immunocompromessi e che può portare alla morte o a grave disabilità.
I sintomi tipici associati alla PML sono diversi, progrediscono nell’arco di giorni o settimane e comprendono debolezza progressiva su un lato del corpo o goffaggine nei movimenti degli arti, disturbi della vista e alterazioni nel pensiero, nella memoria e nell’orientamento che portano a confusione e cambiamenti della personalità.
La PML è stata segnalata in pazienti con sclerosi multipla trattati con modulatori del recettore della sfingosina-1-fosfato (S1P) ed è stata associata ad alcuni fattori di rischio (ad es.
pazienti immunocompromessi, politerapia con immunosoppressori).
I medici devono prestare attenzione ai sintomi clinici o a esiti neurologici inspiegabili che potrebbero suggerire la PML.
Se si sospetta la PML, il trattamento con etrasimod deve essere sospeso finché la PML non venga esclusa mediante un’appropriata valutazione diagnostica.
Se la PML viene confermata, il trattamento con etrasimod deve essere interrotto.
Trattamento precedente e concomitante con terapie antineoplastiche, immunomodulanti o immunosoppressive non corticosteroidee Negli studi clinici, i pazienti che hanno ricevuto etrasimod non dovevano assumere un trattamento concomitante con terapie antineoplastiche, immunomodulanti o immunosoppressive non corticosteroidee utilizzate per il trattamento della CU.
Negli studi clinici, l’uso concomitante di corticosteroidi era consentito; tuttavia, i dati a lungo termine sull’uso concomitante di etrasimod e corticosteroidi sono limitati (vedere paragrafo 5.1).Le terapie antineoplastiche, immunomodulanti o immunosoppressive (compresi i corticosteroidi) devono essere co-somministrate con cautela a causa del rischio di effetti additivi sul sistema immunitario durante tali terapie (vedere paragrafo 4.5).
Quando si passa a etrasimod da terapie immunosoppressive, devono essere considerati la durata degli effetti e il meccanismo d’azione per evitare effetti additivi indesiderati sul sistema immunitario.
Potrebbe essere necessario applicare un periodo di washout adeguato.
Vaccinazioni Non sono disponibili dati clinici sulla sicurezza e sull’efficacia delle vaccinazioni nei pazienti che assumono etrasimod.
Le vaccinazioni potrebbero essere meno efficaci se somministrate durante il trattamento con etrasimod.
Se sono necessarie vaccinazioni con vaccini vivi attenuati, queste devono essere somministrate almeno 4 settimane prima dell’inizio del trattamento con etrasimod.
L’uso di vaccini vivi attenuati durante il trattamento con etrasimod e per almeno 2 settimane dopo il trattamento deve essere evitato (vedere paragrafo 5.1).
Si raccomanda di aggiornare le vaccinazioni in accordo con le attuali linee guida sull’immunizzazione prima di iniziare la terapia con etrasimod.
Danno epatico Nei pazienti in trattamento con etrasimod possono verificarsi aumenti delle aminotransferasi (vedere paragrafo 4.8).
Prima dell’inizio del trattamento con etrasimod devono essere disponibili analisi con livelli recenti di transaminasi e bilirubina (ovvero, eseguite negli ultimi 6 mesi).
In assenza di sintomi clinici, le transaminasi epatiche e i livelli di bilirubina devono essere monitorati ai mesi 1, 3, 6, 9 e 12 di terapia e successivamente periodicamente.
I pazienti che sviluppano sintomi indicativi di disfunzione epatica, come nausea, vomito, dolore addominale, stanchezza, anoressia o ittero e/o urine scure inspiegabili, devono sottoporsi a un controllo degli enzimi epatici.
Etrasimod deve essere interrotto se viene confermato un danno epatico significativo (ad esempio, l’alanina aminotransferasi (ALT) supera di 3 volte il limite superiore della norma (ULN) e la bilirubina totale supera di 2 volte l’ULN).
La ripresa della terapia dipenderà dall’eventuale accertamento di un’altra causa di danno epatico e dai benefici per il paziente derivanti dalla ripresa della terapia con etrasimod rispetto ai rischi di recidiva della disfunzione epatica.
Sebbene non siano disponibili dati per stabilire se i pazienti con malattia epatica preesistente corrano un rischio maggiore di mostrare valori elevati nelle prove di funzionalità epatica durante l’assunzione di etrasimod, è necessario prestare cautela nei pazienti con un’anamnesi di malattia epatica significativa.
Pressione arteriosa aumentata Negli studi clinici, l’ipertensione è stata segnalata più frequentemente nei pazienti trattati con etrasimod rispetto ai pazienti trattati con placebo (vedere paragrafo 4.8).
La pressione arteriosa deve essere monitorata durante il trattamento con etrasimod e gestita in modo appropriato.
Donne in età fertile Sulla base di studi sugli animali, etrasimod può causare danni al feto (vedere paragrafi 4.6 e 5.3).
A causa del rischio per il feto, etrasimod è controindicato durante la gravidanza e nelle donne in età fertile che non utilizzano misure contraccettive efficaci (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
Prima dell’inizio del trattamento, le donne in età fertile devono essere informate di questo rischio per il feto, devono avere un test di gravidanza negativo e devono utilizzare un metodo contraccettivo efficace durante il trattamento e per almeno 14 giorni dopo la sua interruzione (vedere paragrafo 4.6).
Edema maculare I modulatori dei recettori S1P, incluso etrasimod, sono stati associati a un aumento del rischio di edema maculare.
Edema maculare con o senza sintomi visivi è stato riportato nello 0,3% dei pazienti trattati con Velsipity.
I pazienti con anamnesi di diabete mellito, uveite e/o malattia retinica sottostante/concomitante presentano un rischio maggiore di edema maculare durante la terapia con etrasimod (vedere paragrafo 4.8).
Si raccomanda che questi pazienti effettuino una valutazione oftalmica prima di iniziare il trattamento con etrasimod e valutazioni di follow-up durante la terapia.
Nei pazienti che non presentano i fattori di rischio sopra indicati, si raccomanda di effettuare una valutazione oftalmica del fondo oculare, inclusa la macula, entro 3-4 mesi dall’inizio del trattamento con etrasimod (i casi riportati con etrasimod si sono manifestati in questo intervallo di tempo) e in qualsiasi momento se si verifica un cambiamento nella vista durante l’assunzione di etrasimod.
I pazienti che presentano sintomi visivi di edema maculare devono essere valutati e, qualora la condizione dovesse essere confermata, il trattamento con etrasimod deve essere interrotto.
La decisione se riprendere o meno il trattamento con etrasimod dopo la risoluzione della condizione deve tenere conto dei potenziali benefici e rischi per il singolo paziente.
Tumori maligni Sono stati segnalati casi di tumori maligni (inclusi tumori maligni cutanei) in pazienti trattati con modulatori dei recettori S1P.
Se si osserva una lesione cutanea sospetta, è necessario valutarla tempestivamente.
Poiché esiste un rischio potenziale di escrescenze cutanee maligne, i pazienti trattati con etrasimod devono essere avvertiti di non esporsi alla luce solare senza protezione.
Questi pazienti non devono essere sottoposti a fototerapia concomitante con radiazioni UV-B o fotochemioterapia-PUVA.
Sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (PRES) Sono stati segnalati rari casi di PRES in pazienti trattati con modulatori dei recettori S1P.
Qualora un paziente trattato con etrasimod dovesse sviluppare qualsiasi sintomo/segno neurologico o psichiatrico (ad es.
deficit cognitivi, cambiamenti comportamentali, disturbi visivi corticali o qualsiasi altro sintomo/segno neurologico corticale), qualsiasi sintomo/segno indicativo di un aumento della pressione intracranica o un deterioramento neurologico accelerato, il medico deve programmare tempestivamente un esame obiettivo e neurologico completo e deve prendere in considerazione l’esecuzione di una RM.
I sintomi della PRES sono generalmente reversibili, ma possono evolvere in ictus ischemico o emorragia cerebrale.
Un ritardo nella diagnosi e nel trattamento può portare a sequele neurologiche permanenti.
Se si sospetta la PRES, il trattamento con etrasimod deve essere interrotto.
Interazione con altri medicinali, polimorfismo di CYP2C9 Etrasimod non deve essere co-somministrato con un agente terapeutico o una combinazione di agenti che sono inibitori da moderati a forti di due o più dei seguenti enzimi CYP (CYP2C8, CYP2C9 e CYP3A4) a causa del rischio di aumento dell’esposizione a etrasimod (vedere paragrafo 4.5).
L’uso di etrasimod non è raccomandato quando co-somministrato con un agente terapeutico o una combinazione di agenti che sono induttori da moderati a forti di due o più dei seguenti enzimi CYP (CYP2C8, CYP2C9 e CYP3A4) a causa del rischio di ridotta esposizione a etrasimod (vedere paragrafo 4.5).
L’uso di etrasimod non è raccomandato a pazienti che sono accertati o sospetti metabolizzatori scarsi del CYP2C9 (< 5% della popolazione) e che assumono medicinali che sono inibitori moderati o forti del CYP2C8 e/o CYP3A4 a causa del rischio di aumento dell’esposizione di etrasimod (vedere paragrafo 4.5).
Effetti respiratori Riduzioni del volume espiratorio forzato assoluto in 1 secondo (FEV1) e della capacità vitale forzata (FVC) sono state osservate in pazienti trattati con modulatori dei recettori S1P, incluso etrasimod.
Etrasimod deve essere usato con cautela nei pazienti con gravi malattie respiratorie (ad esempio fibrosi polmonare, asma e malattia polmonare cronica ostruttiva).
Eccipienti Tartrazina Questo medicinale contiene tartrazina (E102), che può causare reazioni allergiche.
Contenuto di sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè è essenzialmente “senza sodio”. Interazioni
- Effetto degli inibitori di CYP2C8, CYP2C9 e CYP3A4 su etrasimod La co-somministrazione di etrasimod con fluconazolo allo stato stazionario (inibitore moderato di CYP2C9 e CYP3A4) ha aumentato l’esposizione (AUC) a etrasimod dell’84%.
La co-somministrazione di etrasimod con un agente terapeutico o una combinazione di agenti inibitori da moderati a forti di due o più dei seguenti enzimi CYP (CYP2C8, CYP2C9 e CYP3A4) (ad es., fluconazolo) aumenta l’esposizione a etrasimod e non è raccomandata (vedere paragrafo 4.4).
Effetto degli induttori di CYP2C8, CYP2C9 e CYP3A4 su etrasimod La co-somministrazione di etrasimod con rifampicina (induttore forte di CYP3A4 e moderato di CYP2C8 e CYP2C9) ha ridotto l’esposizione (AUC) a etrasimod del 49%.
La co-somministrazione di etrasimod con un agente terapeutico o una combinazione di agenti induttori da moderati a forti di due o più dei seguenti enzimi CYP (CYP2C8, CYP2C9 e CYP3A4) (ad es., rifampicina, enzalutamide) diminuisce l’esposizione a etrasimod e non è raccomandata (vedere paragrafo 4.4).
Effetto del polimorfismo del CYP2C9 A causa del potenziale aumento dell’esposizione a etrasimod, la co-somministrazione di etrasimod in pazienti che sono accertati o sospetti metabolizzatori scarsi del CYP2C9 (< 5% della popolazione) e che assumono medicinali inibitori moderati o forti di CYP2C8 e/o CYP3A4 non è raccomandata (vedere paragrafo 4.4).
Beta-bloccanti e calcioantagonisti L’inizio dell’assunzione di un beta-bloccante con un trattamento stabile con etrasimod non è stato studiato.
L’effetto della co-somministrazione di etrasimod e di un calcioantagonista non è stato studiato.
Si raccomanda cautela nei pazienti che assumono medicinali che rallentano la frequenza cardiaca o la conduzione atrio-ventricolare a causa dei potenziali effetti additivi sulla riduzione della frequenza cardiaca (vedere paragrafo 4.4).
Medicinali antiaritmici, medicinali che prolungano l’intervallo QT, medicinali che potrebbero ridurre la frequenza cardiaca Etrasimod non è stato studiato in pazienti che assumevano medicinali che prolungano l’intervallo QT.
I medicinali antiaritmici di classe Ia (ad esempio, chinidina, procainamide) e di classe III (ad esempio, amiodarone, sotalolo) sono stati associati a casi di torsione di punta in pazienti con bradicardia.
Se si prende in considerazione il trattamento con etrasimod in pazienti che assumono medicinali antiaritmici di classe Ia o di classe III, si deve chiedere il parere di un cardiologo (vedere paragrafo 4.4).
A causa dei potenziali effetti additivi sulla frequenza cardiaca, se si considera l’inizio del trattamento con etrasimod in pazienti in trattamento con medicinali che prolungano l’intervallo QT, si deve chiedere il parere di un cardiologo (vedere paragrafo 4.4).
Terapie antineoplastiche, immunomodulanti o immunosoppressive non corticosteroidee Etrasimod non è stato studiato in combinazione con terapie antineoplastiche, immunomodulanti o immunosoppressive non corticosteroidee.
È necessario prestare cautela durante la somministrazione concomitante a causa del rischio di effetti additivi sul sistema immunitario durante tale terapia e nelle settimane successive alla somministrazione (vedere paragrafo 4.4).
Vaccinazione Le vaccinazioni possono essere meno efficaci se somministrate durante il trattamento e fino a 2 settimane dopo l’interruzione del trattamento con etrasimod.
L’uso di vaccini vivi attenuati potrebbe comportare il rischio di infezione e deve pertanto essere evitato durante il trattamento con etrasimod e per almeno 2 settimane dopo l’interruzione del trattamento con tale medicinale (vedere paragrafo 4.4).
Contraccettivi orali Non sono state osservate differenze clinicamente significative nella farmacocinetica e nella farmacodinamica di un contraccettivo orale contenente 30 mcg di etinilestradiolo e 150 mcg di levonorgestrel quando co-somministrato con etrasimod.
La co-somministrazione di etrasimod e un contraccettivo orale contenente etinilestradiolo e levonorgestrel aumenta i valori di AUC dell’etinilestradiolo e del levonorgestrel rispettivamente di circa il 24% e il 32%.
Popolazione pediatrica Sono stati effettuati studi d’interazione solo negli adulti. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse più comuni sono linfopenia (11%) e cefalea (7%).
Tabella delle reazioni avverse Di seguito sono riportate le reazioni avverse osservate nei pazienti trattati con etrasimod, in base alla classificazione per sistemi e organi (SOC) e alla categoria di frequenza.
All’interno di ciascuna SOC e classe di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravità.
Le frequenze sono definite come: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1 000, < 1/100); raro (≥ 1/10 000, < 1/1 000).
Tabella 1: Reazioni avverse
a Infezione delle vie urinare comprende infezione del tratto urinario e cistite.Classificazione per sistemi e organi (SOC) Molto comune Comune Non comune Infezioni ed infestazioni infezione delle vie urinariea, infezione delle vie respiratorie inferiorib Patologie del sistema emolinfopoietico linfopeniac neutropenia Disturbi del metabolismo e della nutrizione ipercolesterolemiad Patologie del sistema nervoso cefalea, capogiro Patologie dell’occhio compromissione della visione edema maculare Patologie cardiache bradicardiae blocco atrio-ventricolaref Patologie vascolari Ipertensione Patologie epatobiliari enzima epatico aumentato
b infezione del tratto respiratorio inferiore, inclusa bronchite e polmonite.
c Linfopenia comprende linfopenia, conta linfocitaria diminuita e percentuale di linfociti diminuita.
d Ipercolesterolemia comprende ipercolesterolemia e colesterolo ematico aumentato.
e Bradicardia comprende bradicardia e bradicardia sinusale.
Vedere “Descrizione di reazioni avverse selezionate” di seguito.
f Blocco atrio-ventricolare comprende blocco di primo o secondo grado tipo Mobitz I.
Vedere “Descrizione di reazioni avverse selezionate” di seguito.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Bradiaritmia Negli studi ELEVATE UC 52 ed ELEVATE UC 12, è stata riportata bradicardia come evento avverso il giorno di inizio del trattamento nell’1,5% dei pazienti trattati con etrasimod.
Il Giorno 2 è stata riportata bradicardia come evento avverso nello 0,4% dei pazienti trattati con etrasimod.
Bradicardia è stata registrata più frequentemente durante il monitoraggio dell'ECG (vedere paragrafo 5.1).
Negli studi ELEVATE UC 52 ed ELEVATE UC 12, il giorno dell’inizio del trattamento sono stati riportati come evento avverso eventi di blocco AV di primo o secondo grado di tipo Mobitz I nello 0,6% dei pazienti trattati con etrasimod.
Gli eventi di blocco AV sono stati per lo più transitori e asintomatici.
Il prolungamento dell'intervallo PR è stato registrato più frequentemente durante il monitoraggio dell'ECG (vedere paragrafo 5.1).
Infezioni Negli studi ELEVATE UC 52 ed ELEVATE UC 12, il tasso complessivo di infezioni e il tasso di infezioni gravi nei pazienti trattati con etrasimod è risultato paragonabile a quello dei pazienti che avevano ricevuto placebo (rispettivamente 18,8% vs 17,7% e 0,6% vs 1,9%).
Etrasimod ha aumentato il rischio di infezioni del tratto urinario e di infezioni del tratto respiratorio inferiore (vedere Tabella 1).
Riduzione della conta dei linfociti e dei neutrofili nel sangue Etrasimod blocca parzialmente e in modo reversibile la capacità dei linfociti di fuoriuscire dagli organi linfoidi, riducendo il numero di linfociti nel sangue periferico (vedere paragrafo 5.1).
Negli studi ELEVATE UC 52 ed ELEVATE UC 12, la percentuale di pazienti trattati con etrasimod che hanno manifestato una conta linfocitaria inferiore a 0,2 x 109/L è stata pari al 3,5%.
Questi eventi non hanno portato all’interruzione del trattamento.
Etrasimod ha causato una diminuzione reversibile della conta dei neutrofili; la percentuale di pazienti trattati con etrasimod che hanno manifestato una conta dei neutrofili inferiore a 0,5 x 109/L è stata dello 0,2% negli studi ELEVATE UC 52 ed ELEVATE UC 12.
Questi eventi non hanno portato all'interruzione del trattamento.
Aumento degli enzimi epatici Negli studi ELEVATE UC 52 ed ELEVATE UC 12, aumenti dell’ALT fino a 5 volte e 3 volte l’ULN o superiori si sono verificati rispettivamente nello 0,9% e nel 4,0% dei pazienti trattati con etrasimod.
La maggior parte (75%) dei pazienti con ALT superiore a 3 volte l’ULN ha continuato il trattamento con etrasimod e i valori sono tornati a meno di 3 volte l’ULN durante il trattamento.
Nel complesso, la percentuale di interruzione a causa dell’aumento degli enzimi epatici è stata dello 0,4% nei pazienti trattati con etrasimod.
L'aumento degli enzimi epatici comprende eventi di aumento della gamma glutamil transferasi, aumento dell'alanina aminotransferasi, aumento dell'aspartato aminotransferasi, aumento degli enzimi epatici, funzionalità epatica anormale, disturbi epatici, test di funzionalità epatica anormali e aumento delle transaminasi (vedere Tabella 1).
Pressione arteriosa aumentata Negli studi ELEVATE UC 52 ed ELEVATE UC 12, i pazienti trattati con etrasimod hanno manifestato un aumento medio all’incirca da 1 a 4 mmHg della pressione arteriosa sistolica e all’incirca da 1 a 2 mmHg della pressione arteriosa diastolica.
L’aumento è stato rilevato per la prima volta dopo 2 settimane di trattamento ed è rimasto entro l’intervallo medio specificato per gli aumenti della pressione arteriosa durante il trattamento.
L’ipertensione è stata segnalata come reazione avversa nel 2,1% dei pazienti trattati con etrasimod.
Tutti gli eventi sono risultati di gravità da lieve a moderata.
Edema maculare Negli studi ELEVATE UC 52 ed ELEVATE UC 12, l’edema maculare è stato riportato nello 0,4% dei pazienti trattati con etrasimod.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco Sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Donne in età fertile/Contraccezione nelle donne Velsipity è controindicato nelle donne in età fertile che non utilizzano misure contraccettive efficaci (vedere paragrafo 4.3).
Pertanto, prima di iniziare il trattamento in donne in età fertile, deve essere disponibile un risultato negativo del test di gravidanza e deve essere illustrato il grave rischio per il feto.
A causa del tempo necessario per eliminare etrasimod dall’organismo dopo l’interruzione del trattamento, il rischio potenziale per il feto può persistere e le donne in età fertile devono utilizzare un metodo contraccettivo efficace durante il trattamento con etrasimod e per almeno 14 giorni dopo l’interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.4).
Nella checklist degli operatori sanitari sono incluse anche misure specifiche.
Queste misure devono essere attuate prima della prescrizione di etrasimod a pazienti di sesso femminile e durante il trattamento.
Gravidanza I dati relativi all’uso di etrasimod in donne in gravidanza sono in numero limitato.
Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
L’esperienza clinica con un altro modulatore dei recettori della sfingosina-1-fosfato ha indicato un rischio 2 volte più elevato di malformazioni congenite maggiori quando somministrato durante la gravidanza rispetto al tasso osservato nella popolazione generale.
In base all’esperienza nell’uomo, etrasimod può causare malformazioni congenite se somministrato durante il primo trimestre di gravidanza.
I dati limitati nell’uomo disponibili per etrasimod suggeriscono anche un aumento del rischio di esiti anomali in gravidanza.
Pertanto, Velsipity è controindicato durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
Etrasimod deve essere sospeso almeno 14 giorni prima di pianificare una gravidanza (vedere paragrafo 4.4).
Se una donna rimane incinta durante il trattamento, la somministrazione di etrasimod deve essere immediatamente interrotta.
Deve essere fornita consulenza medica riguardo al rischio di effetti dannosi per il feto associati al trattamento e devono essere eseguiti esami di follow-up.
Allattamento Non è noto se etrasimod sia escreto nel latte materno.
Uno studio su ratti in allattamento ha indicato l’escrezione di etrasimod nel latte (vedere paragrafo 5.3).
Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso.
Etrasimod non deve essere usato durante l’allattamento.
Fertilità L’effetto di etrasimod sulla fertilità umana non è stato valutato.
Negli studi sugli animali non sono stati osservati effetti avversi sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3). Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.
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