VALGANCICLOVIR MY 60CPR 450MG

929,44 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: VALGANCICLOVIR CLORIDRATO
  • ATC: J05AB14
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 21/03/2017

Valganciclovir Mylan è indicato nell’induzione e nel trattamento di mantenimento della retinite da citomegalovirus (CMV) nei pazienti adulti con sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS). Valganciclovir Mylan è indicato nella prevenzione della malattia da CMV negli adulti e nei bambini (dalla nascita a 18 anni) negativi a CMV che abbiano ricevuto un trapianto d’organo solido da un donatore positivo a CMV.
Ogni compressa contiene 450 mg di valganciclovir (come valganciclovir cloridrato). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo, a ganciclovir o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Valganciclovir è controindicato durante l’allattamento al seno (vedere paragrafo 4.6).

Posologia

Attenzione - Il rigido rispetto delle raccomandazioni sul dosaggio è essenziale per evitare casi di sovradosaggio (vedere paragrafo 4.4 e 4.9). Dopo somministrazione orale Valganciclovir Mylan viene rapidamente ed ampiamente metabolizzato a ganciclovir.
Da un punto di vista terapeutico, la somministrazione orale di valganciclovir 900 mg due volte al giorno equivale alla somministrazione endovenosa di ganciclovir 5 mg/kg due volte al giorno.
Posologia.
Trattamento della retinite da citomegalovirus (CMV). Pazienti adulti.
Trattamento di induzione nella retinite da CMV: Nei pazienti con retinite da CMV in fase attiva, il dosaggio raccomandato è di 900 mg valganciclovir (due compresse di Valganciclovir Mylan) due volte al giorno per 21 giorni, possibilmente assunti con il cibo.
Il trattamento di induzione prolungato può aumentare il rischio di tossicità midollare (vedere paragrafo 4.4).
Trattamento di mantenimento nella retinite da CMV: Dopo il trattamento di induzione o in pazienti con retinite da CMV inattivo, la dose raccomandata è di 900 mg valganciclovir (due compresse di Valganciclovir Mylan) una volta al giorno, possibilmente assunti con il cibo.
Nei pazienti con peggioramento della retinite è possibile ripetere il trattamento di induzione.
Prendere in considerazione, tuttavia, la possibilità di una resistenza del virus al farmaco.
La durata del trattamento di mantenimento deve essere stabilita su base individuale.
Popolazione pediatrica: La sicurezza e l’efficacia di valganciclovir nel trattamento della retinite da CMV non sono state stabilite in studi clinici adeguati e ben controllati nei pazienti pediatrici.
Prevenzione della malattia da CMV nel trapianto di organi solidi.
Pazienti adulti: Nei pazienti sottoposti a trapianto renale, la dose raccomandata è di 900 mg di valganciclovir (due compresse di Valganciclovir Mylan) una volta al giorno.
Il trattamento deve iniziare entro 10 giorni dopo il trapianto e continuare fino a 100 giorni dopo il trapianto.
La profilassi può essere continuata fino a 200 giorni dopo il trapianto (vedere paragrafo 4.4, 4.8 e 5.1).
Nei pazienti che hanno ricevuto un trapianto di organo solido diverso dal rene, la dose raccomandata è di 900 mg valganciclovir (due compresse di Valganciclovir Mylan) una volta al giorno.
Il trattamento deve iniziare entro 10 giorni dal trapianto e continuare fino a 100 giorni dal trapianto.
Popolazione pediatrica: Nei pazienti pediatrici da 0 mesi di età sottoposti a trapianto d’organo solido e a rischio di sviluppare la malattia da CMV, la dose singola giornaliera raccomandata di valganciclovir viene calcolata in base alla superficie corporea (BSA, body surface area) e alla clearance della creatinina (Clcr) derivata dalla formula di Schwartz (ClcrS) ed è calcolata secondo la seguente equazione: Dose pediatrica (mg) = 7 x BSA x ClcrS (vedere formula della BSA di Mosteller e formula della clearance della creatinina di Schwartz, riportate nel seguito).
Se la clearance della creatinina calcolata secondo Schwartz supera 150 ml/min/1,73m², il valore massimo di 150 ml/min/1,73m² dovrà essere applicato nell’equazione
Mosteller BSA (m²) = Altezza (cm) X Peso (kg)
3600
 
Clearance della creatinina secondo Schwartz (ml/min/1,73m²) = k x Altezza (cm)
Creatinina sierica (mg/dl)
dove k = 0,45* per i pazienti di età < 2 anni, 0,55 per i maschi da 2 a< 13 anni e le femmine da 2 a 16 anni, e 0,7 per i maschi di età tra 13 e 16 anni.
Nei pazienti di età superiore a 16 anni, somministrare la dose per adulti.
I valori di k si basano sul metodo di Jaffe per la misurazione della creatinina nel siero e possono richiedere un aggiustamento qualora venissero utilizzati i metodi enzimatici.
*In alcune sottopopolazioni di pazienti sarà necessario ridurre il valore di k (ad esempio nei pazienti pediatrici con basso peso alla nascita).
Nei pazienti pediatrici sottoposti a trapianto renale, la somministrazione unica giornaliera raccomandata in mg (7 x BSA x ClcrS) dovrà iniziare entro 10 giorni dal trapianto e continuare fino a 200 giorni dal trapianto.
Nei pazienti pediatrici che hanno ricevuto un trapianto d’organo diverso dal rene, la somministrazione unica giornaliera raccomandata in mg (7x BSA x ClcrS) dovrà iniziare entro 10 giorni dal trapianto e continuare fino a 100 giorni dal trapianto.
Tutte le dosi calcolate dovranno essere arrotondate per eccesso ai 25 mg della dose effettivamente somministrabile.
Qualora la dose calcolata superasse 900 mg, somministrare una dose massima di 900 mg.
La formulazione in soluzione orale è preferibile in quanto offre la possibilità di somministrare una dose calcolata in base alla formula sopra riportata.
Tuttavia si potranno somministrare le compresse di Valganciclovir Mylan se le dosi calcolate sono comprese nel 10% delle dosi disponibili in compresse e se il paziente è in grado di ingerire le compresse.
Ad esempio, se la dose calcolata è compresa tra 405 mg e 495, si dovrà assumere una compressa da 450 mg.
Si raccomanda di controllare regolarmente i livelli di creatinina sierica e prendere in considerazione i cambiamenti nell’altezza e nel peso del paziente; adattare la dose in base alla necessità durante il periodo di profilassi.
Istruzioni per dosaggi speciali. Popolazione pediatrica: Il dosaggio nei pazienti pediatrici sottoposti a trapianto di organo solido deve essere personalizzato sulla base della funzionalità renale e della superficie corporea del soggetto.
Pazienti anziani: La sicurezza e l’efficacia non sono state determinate in questa popolazione di pazienti e non sono stati condotti studi in soggetti adulti di età superiore ai 65 anni.
Poiché l’avanzamento dell’età comporta una riduzione della clearance renale, Valganciclovir Mylan deve essere somministrato a pazienti anziani sotto stretto controllo dello stato funzionale dei reni (vedere tabella sottostante e paragrafo 5.2).
Danno renale: Controllare attentamente i livelli di creatinina nel siero o la clearance della creatinina stimata.
In base alla clearance della creatinina sono richiesti aggiustamenti del dosaggio, come indicato nella tabella seguente (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Una stima della clearance della creatinina (ml/min) può essere correlata a valori di creatinina sierica utilizzando le formule seguenti:
Maschi = (140 - età [anni]) x (peso corporeo [kg])
  (72) x (0,011 x creatinina sierica [micromol/l])
Femmine = 0,85 x valore dei maschi
Clcr (ml/min) Dose di induzione di valganciclovir Dose di mantenimento/prevenzione di valganciclovir
≥ 60 900 mg (2 compresse) due volte al giorno 900 mg (2 compresse) una volta al giorno
40 - 59 450 mg (1 compressa) due volte al giorno 450 mg (1 compressa) una volta al giorno
25 - 39 450 mg (1 compressa) una volta al giorno 450 mg (1 compressa) ogni 2 giorni
10 - 24 450 mg (1 compressa) ogni 2 giorni 450 mg (1 compressa) due volte alla settimana
< 10 Non raccomandato Non raccomandato
Pazienti sottoposti a emodialisi: Nei pazienti in emodialisi (Clcr< 10 ml/min) non è possibile formulare una raccomandazione relativa alla dose da somministrare.
Valganciclovir non dovrebbe essere somministrato a questi pazienti (vedere paragrafo 4.4 e 5.2).
Compromissione epatica: La sicurezza e l’efficacia di valganciclovir non sono state stabilite nei pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafo 5.2).
Pazienti con grave leucopenia, neutropenia, anemia, trombocitopenia e pancitopenia: Prima di iniziare la terapia, vedere paragrafo 4.4.
In caso di significativo deterioramento della conta delle cellule ematiche durante la terapia con valganciclovir, prendere in considerazione il trattamento con fattori di crescita ematopoietici e/o l’interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.4).
Modo di somministrazione: Le compresse di Valganciclovir Mylan devono essere assunte per via orale, possibilmente con del cibo (vedere paragrafo 5.2).
Per i pazienti pediatrici che non sono in grado di ingerire le compresse di Valganciclovir Mylan sono disponibili altre formulazioni.
Precauzioni che devono essere prese prima della manipolazione o della somministrazione del medicinale: Le compresse non devono essere rotte o frantumate.
Valganciclovir è potenzialmente teratogeno e cancerogeno per l’uomo: adottare cautela nella manipolazione delle compresse rotte (vedere paragrafo 4.4).
Evitare il contatto diretto delle compresse rotte o frantumate con la pelle o le mucose.
In caso di contatto, lavare accuratamente la superficie con acqua e sapone, sciacquare gli occhi con abbondante acqua sterile o, qualora non fosse disponibile, con acqua naturale.

Avvertenze e precauzioni

Ipersensibilità crociata: Data la somiglianza della struttura chimica di ganciclovir, aciclovir e penciclovir, è possibile una reazione di ipersensibilità crociata tra questi medicinali.
Si deve pertanto esercitare cautela quando si prescrive valganciclovir a pazienti con ipersensibilità nota ad aciclovir o penciclovir (o ai relativi profarmaci, rispettivamente valaciclovir e famciclovir).
Mutagenicità, teratogenicità, carcinogenicità, fertilità e contraccezione: Prima di iniziare il trattamento con valganciclovir i pazienti devono essere informati sui potenziali rischi per il feto.
Negli studi sugli animali, ganciclovir si è rivelato mutageno, teratogeno, cancerogeno nonché soppressore della fertilità.
Valganciclovir deve quindi essere ritenuto potenzialmente teratogeno e cancerogeno per l’uomo e potenzialmente causa di difetti alla nascita e di formazione di cancro (vedere paragrafo 5.3).
In base a studi clinici e non clinici è inoltre probabile che valganciclovir induca un’inibizione temporanea o permanente della spermatogenesi.
L’impiego di un metodo contraccettivo efficace durante e per almeno 30 giorni dopo la sospensione del trattamento deve essere raccomandato alle donne in età fertile.
L’uso di un metodo contraccettivo a barriera deve essere raccomandato agli uomini durante il trattamento e almeno nei 90 giorni successivi, salvo quando sia certo che la partner femminile non è esposta al rischio di dare inizio a una gravidanza (vedere paragrafo 4.6, 4.8 e 5.3).
Nel lungo periodo, valganciclovir può causare cancerogenesi e tossicità riproduttiva.
Mielosoppressione: Nei pazienti trattati con valganciclovir (e ganciclovir) sono state osservate grave leucopenia, neutropenia, anemia, trombocitopenia, pancitopenia, insufficienza midollare e anemia aplastica.
La terapia non deve essere iniziata se la conta assoluta dei neutrofili è inferiore a 500 cellule/mcl, ovvero se la conta delle piastrine è inferiore a 25000/mcl, ovvero se il livello di emoglobina è inferiore a 8 g/dl (vedere paragrafo 4.2 e 4.8).
Qualora si prolungasse il periodo di profilassi oltre 100 giorni, considerare il possibile rischio di sviluppare leucopenia e neutropenia (vedere paragrafo 4.2, 4.8 e 5.1).
Valganciclovir deve essere usato con cautela nei pazienti con citopenia ematologica preesistente o storia di citopenia ematologica farmaco-correlata nonché in pazienti sottoposti a radioterapia.
Si raccomanda di monitorare regolarmente la conta ematica totale e la conta delle piastrine nel corso della terapia.
Un maggior monitoraggio ematologico deve essere garantito nei pazienti con danno renale e nei pazienti pediatrici; tale monitoraggio deve essere effettuato almeno ogni qualvolta il paziente si reca alla clinica dove è stato sottoposto a trapianto.
Nei pazienti che sviluppano grave leucopenia, neutropenia, anemia e/o trombocitopenia si raccomanda di prendere in considerazione il trattamento con i fattori di crescita ematopoietici e/o l’interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.2).
Differenza della biodisponibilità con ganciclovir per via orale: La biodisponibilità di ganciclovir dopo somministrazione singola di 900 mg di valganciclovir è pari a circa il 60%, in confronto a circa il 6% dopo somministrazione orale di 1000 mg ganciclovir (capsule).
L’eccessiva esposizione a ganciclovir può essere associata a reazioni avverse pericolose per la vita.
Si raccomanda quindi l’attento rispetto delle raccomandazioni di dosaggio nell’istituzione della terapia, nel passaggio dalla terapia di induzione alla terapia di mantenimento e nei pazienti che passano dal trattamento con ganciclovir orale a valganciclovir, in quanto valganciclovir non sostituisce ganciclovir capsule in un rapporto 1:1.
I pazienti che passano dal trattamento con ganciclovir capsule devono essere informati del rischio di sovradosaggio qualora assumessero un numero di capsule di Valganciclovir Mylan superiore a quello prescritto (vedere paragrafo 4.2 e 4.9).
Compromissione della funzionalità renale: Nei pazienti con funzione renale compromessa saranno richiesti aggiustamenti della dose in base alla clearance della creatinina (vedere paragrafo 4.2 e 5.2).
Valganciclovir non deve essere usato nei pazienti sottoposti a emodialisi (vedere paragrafo 4.2 e 5.2).
Uso con altri medicinali: Nei pazienti che assumono imipenem-cilastatina insieme a ganciclovir sono state riferite crisi epilettiche.
Valganciclovir non deve essere usato in concomitanza con imipenem-cilastatina, tranne se i potenziali benefici superano i potenziali rischi (vedere paragrafo 4.5).
I pazienti trattati con valganciclovir e (a) didanosina, (b) medicinali noti per essere mielosoppressivi (ad esempio zidovudina), oppure (c) sostanze che influiscono sulla funzione renale devono essere attentamente monitorati per quanto concerne segni di tossicità aggiuntiva (vedere paragrafo 4.5).
Lo studio clinico controllato su valganciclovir nel trattamento profilattico della malattia da CMV nel trapianto, riportato al paragrafo 5.1, non comprende i pazienti sottoposti a trapianto polmonare e intestinale.
Di conseguenza, l’esperienza nei pazienti sottoposti a tali trapianti è limitata.

Interazioni

Interazioni con valganciclovir: Non sono stati effettuati studi in-vivo sulle interazioni tra altri medicinali e valganciclovir.
Dal momento che valganciclovir viene ampiamente e rapidamente metabolizzato in ganciclovir; di conseguenza si prevede che valganciclovir interagisca con ganciclovir.
Interazioni con ganciclovir.
Interazioni farmacocinetiche. Probenecid: Il probenecid somministrato in concomitanza con ganciclovir orale ha provocato una riduzione statisticamente significativa della clearance renale di ganciclovir (20%) che ha indotto a sua volta un aumento statisticamente significativo dell’esposizione (40%).
Queste modifiche sono coerenti con un meccanismo di interazione che comporta una competizione nella secrezione tubulare renale.
Di conseguenza, i pazienti che assumono probenecid e valganciclovir devono essere attentamente monitorati per tossicità da ganciclovir.
Didanosina: Dopo somministrazione concomitante con ganciclovir per via endovenosa (i.v.) sono state osservate concentrazioni plasmatiche di didanosina costantemente aumentate.
A dosi i.v.
di 5 e 10 mg/kg/die si è osservato un aumento dei valori di AUC di didanosina compresi tra 38 e 67% a conferma di un’interazione farmacocinetica durante la somministrazione concomitante di questi due farmaci.
Non è stato osservato alcun effetto significativo sulle concentrazioni di ganciclovir.
I pazienti devono essere attentamente monitorati per tossicità da didanosina come la pancreatite (vedere paragrafo 4.4).
Altri antiretrovirali: Gli isoenzimi del citocromo P450 non influiscono sulla farmacocinetica di ganciclovir.
Pertanto non si prevedono interazioni farmacocinetiche con inibitori della proteasi e inibitori della trascrittasi inversa non nucleosidici.
Interazioni farmacodinamiche. Imipenem-cilastatina: Sono state riportate crisi epilettiche in pazienti che assumevano contemporaneamente ganciclovir e imipenem-cilastatina e la possibilità di un’interazione farmacodinamica tra questi due farmaci non può essere esclusa.
Questi farmaci non devono essere utilizzati contemporaneamente a meno che i potenziali benefici non superino i potenziali rischi (vedere paragrafo 4.4).
Zidovudina: Sia zidovudina che ganciclovir possono causare neutropenia e anemia.
Quando somministrati contemporaneamente, può verificarsi un’interazione farmacodinamica.
Alcuni pazienti possono non tollerare la somministrazione concomitante di entrambi i farmaci a dosaggio pieno (vedere paragrafo 4.4).
Potenziali interazioni farmacologiche: La tossicità può aumentare quando ganciclovir/valganciclovir è somministrato in concomitanza con altri farmaci notoriamente mielosoppressivi o associati a una compromissione renale, quali analoghi nucleosidici (ad es.
zidovudina, didanosina, stavudina) e nucleotidici (ad es.
tenofovir, adefovir), immunosoppressori (ad es.
ciclosporina, tacrolimus, micofenolato mofetile), agenti antineoplastici (ad es.
doxorubicina, vinblastina, vincristina, idrossiurea) e agenti anti-infettivi (trimetoprim/sulfonamidi, dapsone, amfotericina B, flucitosina, pentamidina).
Pertanto l’uso concomitante di questi farmaci con valganciclovir deve essere preso in considerazione solamente se i potenziali benefici superano i rischi potenziali (vedere paragrafo 4.4).

Effetti indesiderati

a.
Riassunto del profilo di sicurezza:
Valganciclovir è un pro-farmaco di ganciclovir; dopo somministrazione orale, viene rapidamente ed estesamente metabolizzato in ganciclovir.
Si prevede che gli effetti indesiderati noti per essere associati all’uso di ganciclovir si presentino con valganciclovir.
Tutte le reazioni avverse osservate negli studi clinici su valganciclovir sono state osservate in precedenza con ganciclovir.
Pertanto, tutte le reazioni avverse al farmaco segnalate con l’impiego di ganciclovir per via endovenosa od orale (formulazione non più disponibile) o con valganciclovir sono incluse nella relativa tabella delle reazioni avverse al farmaco di seguito riportata.
Nei pazienti trattati con valganciclovir/ganciclovir le reazioni avverse al farmaco più gravi e comuni sono state quelle ematologiche che includono neutropenia, anemia e trombocitopenia (vedere paragrafo 4.4).
Le categorie di frequenza riportate nella tabella delle reazioni avverse provengono da una popolazione aggregata di pazienti (n=1704) in terapia di mantenimento con ganciclovir o valganciclovir.
Fanno eccezione reazione anafilattica, agranulocitosi e granulocitopenia, le cui categorie di frequenza derivano dall’esperienza successiva all’immissione in commercio del prodotto.
Le reazioni avverse sono elencate utilizzando la classificazione per organi e classi secondo MedDRA.
Le categorie di frequenza sono definite in base alla seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100) e raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000).
Il profilo globale di sicurezza di ganciclovir/valganciclovir è coerente con quello segnalato nelle popolazioni affette da HIV o sottoposte a trapianto, ad eccezione del distacco della retina, riportato soltanto in pazienti con retinite da CMV.
Nella frequenza di alcune reazioni si riscontrano tuttavia delle differenze.
Valganciclovir è associato a un rischio maggiore di diarrea rispetto a ganciclovir per via endovenosa.
Piressia, infezioni da candida, depressione, neutropenia severa (ANC < 500/mcl) e reazioni cutanee sono segnalate più comunemente nei pazienti affetti da HIV.
Nei pazienti sottoposti a trapianto, invece, sono riportate con maggiore frequenza disfunzione renale ed epatica.
b.
Elenco delle reazioni avverse al farmaco sotto forma di tabella
Classificazione per sistemi e organi Molto comune (≥1/10) Comune (≥1/100, < 1/10) Non comune (≥1/1.000, < 1/100) Raro (≥1/10.000, < 1/1.000)
Infezioni e infestazioni Infezioni da candida inclusa la candidosi orale.
Infezione delle vie respiratorie superiori.
Sepsi.
Influenza.
Cellulite.
Infezioni delle vie urinarie.
  
Patologie del sistema emolinfopoietico Neutropenia.
Anemia
Trombocitopenia.
Leucopenia.
Pancitopenia.
Depressione del midollo osseo Anemia aplastica.
Agranulocitosi.* Granulocitopenia.*
Disturbi del sistema immunitario  Ipersensibilità.  Reazione anafilattica*
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Riduzione dell’appetito. Aumento di peso.  
Disturbi psichiatrici  Depressione.
Ansia.
Stato confusionale.
Agitazione.
Psicosi.
Pensieri anomali.
Allucinazioni.
 
Patologie del sistema nervoso Mal di testa. Insonnia.
Disgeusia (alterazioni del gusto).
Ipoestesia.
Parestesia.
Neuropatia periferica.
Vertigini.
Crisi epilettiche.
Tremore 
Patologie dell’occhio  Compromissione della vista.
Edema maculare.
Distacco della retina.
Visione offuscata.
Dolore oculare.
Congiuntivite.
  
Patologie dell’orecchio e del labirinto  Dolore alle orecchie Sordità 
Patologie cardiache   Aritmie 
Patologie vascolari  Ipotensione  
mediastinici Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Tosse.
Dispnea.
   
Patologie gastrointestinali Diarrea.
Nausea.
Vomito.
Dolori addominali.
Dolori alla parte alta dell’addome.
Dispepsia, Costipazione.
Flatulenza.
Disfagia.
Distensione addominale.
Ulcere nella bocca.
Pancreatite
  
Patologie epatobiliari  Funzione epatica anormale.
Aumento della fosfatasi alcalina.
Aumento dell’aspartato aminotransferasi.
Aumento dell’alanina aminotransferasi.
  
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Dermatite. Sudori notturni.
Prurito.
Eruzione cutanea, Alopecia.
Orticaria.
Secchezza della pelle.
 
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo  Dolore alla schiena.
Mialgia.
Artralgia.
Spasmi muscolari.
  
Patologie renali e urinarie  Riduzione della clearance della creatinina renale.
Danno renale.
Aumento della creatinina ematica.
Ematuria.
Insufficienza renale.
 
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella   Infertilità nel maschio. 
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Piressia.
Affaticamento.
Brividi.
Dolori.
Malessere.
Astenia
Dolore toracico. 
*Le categorie di frequenza di queste reazioni avverse provengono dall’esperienza successiva all’immissione in commercio del prodotto.
**Il distacco di retina è stato segnalato soltanto in pazienti con AIDS trattati per retinite da CMV Descrizione di una selezione di reazioni avverse.Neutropenia: Non è possibile prevedere il rischio di neutropenia in base al numero dei neutrofili prima del trattamento.
Solitamente la neutropenia insorge durante la prima o la seconda settimana del trattamento di induzione.
Di norma, la conta cellulare rientra nei valori normali 2-5 giorni dopo la sospensione del farmaco o la riduzione della dose (vedere paragrafo 4.4).
Trombocitopenia: I pazienti con basse conte piastriniche (< 100.000 /mcl) al basale, presentano un aumento del rischio di sviluppare trombocitopenia.
I pazienti con immunosoppressione iatrogena, a causa del trattamento con farmaci immunosoppressori, sono esposti a un rischio più elevato di sviluppare trombocitopenia rispetto ai pazienti affetti da AIDS (vedere paragrafo 4.4).
La trombocitopenia severa può essere associata a un sanguinamento potenzialmente letale.
Influenza della durata del trattamento o dell’indicazione terapeutica sulle reazioni avverse: L’insorgenza di neutropenia severa (ANC <500 /mcl) si osserva con maggiore frequenza nei pazienti con retinite da CMV (14%) in terapia con valganciclovir e ganciclovir per via endovenosa od orale rispetto ai pazienti sottoposti a trapianto di organo solido in terapia con valganciclovir o ganciclovir per via orale.
Nei pazienti trattati con valganciclovir o ganciclovir orale fino a 100 giorni dopo il trapianto, l’incidenza di neutropenia severa è risultata pari, rispettivamente, al 5% e al 3%, mentre nei pazienti trattati con valganciclovir fino a 200 giorni dopo il trapianto l’incidenza di neutropenia severa è risultata pari al 10%.
Rispetto ai soggetti con retinite da CMV, nei pazienti sottoposti a trapianto di organo solido trattati fino a 100 o 200 giorni dopo il trapianto con valganciclovir e ganciclovir orale, è stato riscontrato un aumento maggiore dei livelli di creatinina sierica.
Un’alterata funzionalità renale, tuttavia, rappresenta una caratteristica comune nei pazienti sottoposti a trapianto di organo solido.
Nei pazienti sottoposti a trapianto di rene ad alto rischio il profilo di sicurezza complessivo di Valganciclovir Mylan è rimasto invariato con l’estensione della profilassi fino a 200 giorni.
È stata riportata leucopenia con un’incidenza leggermente maggiore nel braccio trattato fino a 200 giorni, mentre l’incidenza di neutropenia, anemia e trombocitopenia è risultata simile in entrambi i bracci.
c.
Popolazione pediatrica:
Valganciclovir è stato studiato in 179 pazienti pediatrici sottoposti a trapianto di organo solido a rischio di sviluppare la malattia da CMV (età compresa tra 3 settimane e 16 anni) e in 133 neonati con malattia da CMV sintomatica congenita (età compresa tra 2 e 31 giorni); l’esposizione a ganciclovir è durata da 2 a 200 giorni.
Le reazioni avverse al trattamento riportate più frequentemente negli studi clinici in pediatria sono state diarrea, nausea, neutropenia, leucopenia e anemia.
Nei pazienti sottoposti a trapianto di organo solido, il profilo di sicurezza è stato simile nei pazienti pediatrici e negli adulti.
La neutropenia è stata riportata con una frequenza lievemente superiore nei due studi condotti nei pazienti pediatrici sottoposti a trapianto di organo solido rispetto agli adulti; non si è avuta correlazione tra neutropenia e comparsa di infezioni nella popolazione pediatrica.
Un rischio più elevato di citopenie nei neonati e nei bambini richiede un attento monitoraggio della conta ematica in questi gruppi di età (vedere paragrafo 4.4).
Nei pazienti pediatrici sottoposti a trapianto renale, il prolungamento dell’esposizione a valganciclovir fino a 200 giorni non è stato associato ad un aumento globale dell’incidenza di eventi avversi.
L’incidenza di neutropenia grave (ANC < 500/mcL) è stata superiore nei pazienti renali in età pediatrica trattati fino al Giorno 200 rispetto ai pazienti pediatrici trattati fino al Giorno 100 e rispetto ai pazienti renali adulti trattati fino al Giorno 100 o al Giorno 200 (vedere paragrafo 4.4).
I dati disponibili per i neonati o gli infanti con infezione congenita sintomatica da CMV trattati con valganciclovir sono limitati.
Tuttavia, la sicurezza sembra essere coerente con il noto profilo di sicurezza di valganciclovir/ganciclovir.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette: La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/comesegnalare-una-sospetta-reazione-avversa.

Gravidanza e allattamento

Contraccezione in maschi e femmine: Come risultato del rischio potenziale di tossicità riproduttiva e teratogenicità, le donne in età fertile devono essere informate sulla necessità di ricorrere a un efficace metodo contraccettivo durante e per almeno 30 giorni dopo il trattamento.
I pazienti di sesso maschile devono essere informati della necessità di ricorrere ad un metodo contraccettivo di barriera durante il trattamento con valganciclovir e per almeno i 90 giorni successivi, tranne quando esista la certezza che la partner femminile non è a rischio di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 5.3).
Gravidanza: La sicurezza dell’uso di valganciclovir in gravidanza non è stata stabilita.
Il suo metabolita attivo, ganciclovir, si distribuisce rapidamente attraverso la placenta umana.
In base al suo meccanismo d’azione farmacologico e alla tossicità sulla riproduzione osservata negli studi condotti con ganciclovir negli animali (vedere paragrafo 5.3) esiste un rischio teorico di teratogenicità nell’uomo.
Valganciclovir non deve essere somministrato in gravidanza a meno che il beneficio per la madre superi il rischio potenziale di danno teratogeno per il feto.
Allattamento: Non è noto se ganciclovir viene secreto nel latte materno umano; tuttavia non è scontata la possibilità che ganciclovir venga secreto nel latte materno provocando gravi reazioni avverse nel lattante.
I dati emersi dagli studi sugli animali indicano che ganciclovir è escreto nel latte di femmine di ratto in fase di allattamento.
È quindi necessario interrompere l’allattamento durante il trattamento con valganciclovir (vedere paragrafi 4.3 e 5.3).
Fertilità: Uno studio clinico con un numero esiguo di pazienti trapiantati renali trattati con valganciclovir per la profilassi del CMV per un periodo fino a 200 giorni ha dimostrato un impatto del valganciclovir sulla spermatogenesi, con diminuzione della densità dello sperma e motilità misurata al termine del trattamento.
Questo effetto sembra essere reversibile e circa sei mesi dopo l'interruzione di valganciclovir, la densità media dello sperma e la motilità si sono ripresi a livelli paragonabili a quelli osservati nei controlli non trattati.
Negli studi su animali, ganciclovir ha compromesso la fertilità nei topi di sesso maschile e femminile e ha dimostrato di inibire la spermatogenesi e indurre atrofia testicolare in topi, ratti e cani a dosi considerate clinicamente rilevanti.
Sulla base di studi clinici e non clinici, si ritiene probabile che il ganciclovir (e il valganciclovir) possano causare l'inibizione temporanea o permanente della spermatogenesi umana (vedere paragrafi 4.4 e 5.3).

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