ULTRAVIST INF 100ML 300MG/ML

83,85 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: IOPROMIDE
  • ATC: V08AB05
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 27/01/2023

Medicinale solo per uso diagnostico. Angiografia, angiografia digitalizzata per sottrazione (DSA) per via venosa ed arteriosa, contrast enhancement in tomografia computerizzata, urografia, visualizzazione delle cavità corporee (con esclusione della mielografia, ventricolografia, cisternografia). Ultravist 300/370: per l'uso in donne adulte nella mammografia con mezzo di contrasto per valutare e individuare lesioni note o sospette del seno, come complemento alla mammografia (con o senza ultrasuoni) o come alternativa alla risonanza magnetica (RM) quando la RM sia controindicata o non disponibile.

  Ultravist 150 mg/ml Soluzione iniettabile Ultravist 240 mg/ml Soluzione iniettabile Ultravist 300 mg/ml Soluzione iniettabile Ultravist 370 mg/ml Soluzione iniettabile
Principio attivo    
Iopromide 311,7 mg/ml 498,7 mg/ml 623,4 mg/ml 768,9 mg/ml
pari a iodio 150,0 mg/ml 240,0 mg/ml 300,0 mg/ml 370,0 mg/ml
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo, ai mezzi di contrasto idrosolubili e/o allo iodio o ad uno qualsiasi degli eccipienti, elencati al paragrafo 6.1.

Posologia

Informazioni generali Informazioni che devono essere conosciute prima dell'uso:Al momento dell'esame il paziente deve essere digiuno da almeno sei otto ore e sufficientemente idratato.
Nei lattanti non devono essere usati lassativi e non si deve attuare il digiuno protratto.
In urografia ed angiografia addominale la resa contrastografica sarà migliore se nell'intestino non vi saranno scorie alimentari o gas.
Pertanto, nelle 24 ore precedenti l'esame sono da evitarsi alimenti che producano scorie o meteorismo.
È opportuno tranquillizzare il paziente con il colloquio o con i farmaci per evitare stati d'ansia, che aumentano il rischio di effetti collaterali gravi.
I pazienti ai quali devono essere somministrati MDC organoiodati per via intravascolare devono essere intervistati sull'eventuale presenza di gravidanza in atto, allattamento, allergie, eventuali terapie in atto comprese quelle di automedicazione e di tutte le altre situazioni rientranti tra le controindicazioni e precauzioni d'impiego.
I mezzi di contrasto che sono riscaldati prima della somministrazione sono meglio tollerati e possono essere iniettati più facilmente poiché la viscosità è ridotta.Per ulteriori informazioni, vedere paragrafo 6.6.
Regime di somministrazione Dosaggio per uso intravascolare La dose viene stabilita in base ad età, peso, gittata cardiaca, condizioni generali del paziente, quesito diagnostico, tecnica d'esame, estensione della zona da esaminare.
ANGIOGRAFIA Nella tabella seguente vengono suggeriti alcuni dosaggi:
ESAME DOSE (ml) ULTRAVIST (mg iodio/ml)
Angiografia cerebrale  
angiografia dell'arco aortico 50-80 300
angiografia carotidea retrograda 30-40 300
angiografia selettiva 6-15 300
Aortografia toracica 50-80 300
Aortografia addominale 40-60 300
Angiografia degli arti  
arti superiori:  
arteriografia 8-12 300
flebografia
50-60 240
15-30 300
arti inferiori:  
arteriografia 20-30 300
flebografia
50-80 240
30-60 300
Angiocardiografia selettiva, nelle singole cavità cardiache 40-60 370
coronaroangiografia 5-8 370
ANGIOGRAFIA DIGITALIZZATA PER SOTTRAZIONE (DSA) DSA ENDOVENOSA Per la visualizzazione dei grossi vasi e delle arterie polmonari, del collo, della testa, dei reni e degli arti si suggerisce di iniettare a bolo per via endovenosa 30-60 ml di Ultravist 300 o 370 (8-12 ml/sec.
nella vena cubitalis; 10-20 ml/sec.
mediante catetere nella vena cava).
L'eventuale iniezione successiva a bolo di 20-40 ml di soluzione fisiologica riduce il tempo di contatto del mezzo di contrasto con l'endotelio vasale.
DSA ENDOARTERIOSA Nella DSA per via endoarteriosa vengono suggeriti volumi di soluzione di mezzo di contrasto e concentrazioni di iodio inferiori a quelli impiegati per via endovenosa.
Quanto più selettiva è l'angiografia, tanto minore può essere la dose di Ultravist da somministrare.
Questa tecnica è pertanto raccomandata nei pazienti con ridotta funzionalità renale.
In particolare, per visualizzare le arterie del capo, del collo e degli arti si suggeriscono più iniezioni dirette o con catetere di 10-40 ml di Ultravist 150 o 240 a seconda del diametro dei vasi da esaminare.
Dosi più elevate di Ultravist 150 (circa 200 ml) possono essere necessarie in alcuni casi per visualizzare i vasi degli arti inferiori (per esempio nel caso di indagine radiografica ad entrambi gli arti).
FUNZIONALITÀ DELLO SHUNT IN DIALISI Ultravist 150 è anche indicato per controllare la funzionalità dello shunt in dialisi.
A questo scopo è in genere utile la somministrazione di circa 10 ml di mezzo di contrasto.
TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) TC CEREBRALE Per il contrast enhancement di neoplasie ed altre lesioni sono raccomandati i seguenti dosaggi: Ultravist 240: 1,5 - 2,5 ml/Kg di peso corporeo Ultravist 300: 1 - 2 ml/Kg di peso corporeo Ultravist 370: 1 - 1,5 ml/Kg di peso corporeo La seguente tabella suggerisce i tempi medi di inizio delle scansioni.
Tipo di lesione Tempo di inizio delle scansioni dopo la fine della somministrazione
Malformazioni arterovenose, aneurismi od altri processi patologici vasali Subito o al massimo fino a 5 minuti
Neoplasie molto vascolarizzate Fino a 5 minuti o poco più
Lesioni poco vascolarizzate 10 - 15 minuti
La differenza nei tempi di inizio delle scansioni è dovuta al fatto che il picco ematico del mezzo di contrasto si ottiene subito dopo la somministrazione, mentre nei singoli tessuti patologicamente alterati la concentrazione massima è raggiunta in tempi diversi.
Con uno scanner lento una dose di 100 ml somministrata con tecnica bifasica (50 ml in circa 3 minuti ed il resto in circa 7 minuti) consente di mantenere un livello ematico relativamente costante per un certo tempo, anche se meno elevato.
Le scansioni devono essere iniziate dopo la fine della prima fase di somministrazione.
TC TOTAL BODY Le dosi di Ultravist e la velocità di somministrazione dipendono dagli organi da esaminare, dal quesito diagnostico e, in particolare, dal tipo di scanner a disposizione.
UROGRAFIA ADULTI Il modesto effetto diuretico osmotico di Ultravist consente un'elevata concentrazione urinaria del mezzo di contrasto, per cui è possibile ottenere un'ottima visualizzazione della pelvi e del sistema dei calici.
Se il quesito diagnostico richiede anche un adeguato riempimento degli ureteri, la dose non dovrebbe essere inferiore ad 1 ml/Kg di Ultravist 300 (0,8 ml/Kg di Ultravist 370, 1,3 ml/Kg di Ultravist 240).
In casi particolari, ad esempio nei soggetti con sfavorevoli condizioni di escrezione, la dose può essere aumentata.
BAMBINI La naturale ridotta capacità concentrante del rene infantile a causa del nefrone ancora immaturo necessita di dosi relativamente alte di mezzo di contrasto.
Con l'impiego di Ultravist 300 si suggeriscono, pertanto, i seguenti dosaggi: Neonati: 1,2 g iodio/Kg di peso corporeo, corrispondenti a 4,0 ml/Kg di peso corporeo Infanti: 1,0 g iodio/Kg di peso corporeo, corrispondenti a circa 3,0 ml/Kg di peso corporeo Bambini piccoli: 0,5 g iodio/Kg di peso corporeo, corrispondenti a circa 1,5 ml/Kg di peso corporeo TEMPI DI SCANSIONE Quando tali dosaggi vengono osservati ed Ultravist 300-370 è iniettato in 1-2 minuti (3-5 minuti con Ultravist 240), nella maggior parte dei casi risultano ben contrastati il parenchima renale 3-5 minuti dopo l'inizio della somministrazione (5-10 minuti con Ultravist 240) e la pelvi renale con le vie urinarie dopo 8-15 minuti (12-20 minuti con Ultravist 240).
Per i pazienti più giovani si sceglierà l'intervallo più breve, per i più anziani quello più lungo.
Negli infanti e nei bambini piccoli si consiglia di effettuare la prima scansione precocemente, a circa 2 minuti dopo la somministrazione del mezzo di contrasto.
Se la visualizzazione non è sufficiente, sono necessarie riprese successive.
VISUALIZZAZIONE DI CAVITÀ CORPOREE Si suggeriscono le seguenti dosi: Artrografia: Ultravist 240-300-370, 2-15 ml.
Isterosalpingografia: Ultravist 240-300, 10-25 ml MAMMOGRAFIA CON MEZZO DI CONTRASTO (CEM, CONTRAST-ENHANCED MAMMOGRAPHY) Ultravist deve essere iniettato per via endovenosa, preferibilmente attraverso un iniettore automatico.
L'acquisizione delle immagini inizia circa 2 minuti dopo la somministrazione del mezzo di contrasto.
Adulti: Ultravist 300/370: 1,5 ml/Kg di peso corporeo Informazioni supplementari per categorie particolari di pazienti Neonati e prima infanzia I bambini al di sotto dell’anno di età e specialmente i neonati sono particolarmente sensibili allo squilibrio elettrolitico ed alle alterazioni emodinamiche.
Si deve prestare attenzione alla dose del mezzo di contrasto da somministrare, all’esecuzione tecnica della procedura radiologica ed alle condizioni del paziente.
Pazienti con compromissione della funzione epatica L’eliminazione della iopromide non è influenzata da una funzione epatica ridotta, in quanto solo circa il 2% della dose è eliminato nelle feci e la iopromide non viene metabolizzata.
Non si rendono, pertanto, necessari aggiustamenti di dosaggio in questa categoria di pazienti.
Pazienti con compromissione della funzione renale Poiché la iopromide viene escreta pressoché esclusivamente in forma immodificata per via renale, la sua eliminazione è più lenta nei pazienti con funzione renale compromessa.
Nei pazienti con preesistente compromissione della funzione renale, per ridurre il rischio di ulteriore danno renale indotto dal mezzo di contrasto dev‘essere usata la dose minima possibile (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).

Avvertenze e precauzioni

Tutte le indicazioni L'impiego di prodotti organoiodati dev’essere limitato a quei casi nei quali esiste una precisa indicazione clinica all'esame contrastografico, indicazione che dovrà essere valutata in relazione alla situazione clinica del soggetto, in particolare in relazione a stati morbosi a carico dell'apparato cardiocircolatorio, uropoietico ed epatobiliare.
Situazioni che sottopongono il paziente ad alto rischio di effetti indesiderati gravi e nelle quali è necessario valutare attentamente il rischio/beneficio sono: paraproteinemie di Waldenstroem, mieloma multiplo, stati di sofferenza epatica e/o renale, feocromocitoma, anemia drepanocitica omozigote, flogosi pelviche acute, età avanzata, cardiopatie, ipertensione arteriosa, arteriosclerosi in stato avanzato, neoplasie, precedenti reazioni a mezzo di contrasto, allergie, asma, diabete, embolìa o trombosi cerebrali recenti, ipertiroidismo, iperuricemie, colangiti, e abuso di alcool e/o tabacco, stato ansioso.
Reazioni d‘ipersensibilità Ultravist può essere associato a reazioni anafilattoidi/d‘ipersensibilità o ad altre reazioni idiosincrasiche caratterizzate da manifestazioni cardiovascolari, respiratorie e cutanee.
Sono possibili reazioni simil-allergiche di intensità variabile da lieve fino allo shock (vedere paragrafo 4.8).
La maggior parte di queste reazioni si manifesta entro 30 minuti dalla somministrazione.
Sono tuttavia possibili reazioni ritardate (dopo ore o giorni).
Il rischio di reazioni di ipersensibilità è maggiore in caso di: - precedente reazione a mezzi di contrasto; - anamnesi di asma bronchiale o altri disturbi allergici (ad esempio allergia a frutti di mare, orticaria, febbre da fieno).È richiesta particolare attenzione alla valutazione del rapporto rischio/beneficio nei pazienti con ipersensibilità nota ad Ultravist o ad uno degli eccipienti di Ultravist, o con una precedente reazione di ipersensibilità ad un qualsiasi altro mezzo di contrasto iodato o radiografico in senso lato, a causa di un aumento del rischio delle reazioni di ipersensibilità (incluse reazioni gravi).
Per i pazienti con aumentato rischio di reazioni di ipersensibilità, dev’essere presa in considerazione l’opportunità di eseguire la premedicazione con corticosteroidi da soli od in combinazione con antistaminici.
Si ricorda che i mezzi di contrasto ed i medicinali per la premedicazione stessa non devono essere somministrati in concomitanza.
Tuttavia, queste reazioni sono irregolari e imprevedibili.
I pazienti in trattamento con beta-bloccanti che manifestano reazioni d‘ipersensibilità, possono essere resistenti agli effetti del trattamento con beta-agonisti (vedere anche paragrafo 4.5).
In caso di reazione di ipersensibilità intensa, nei pazienti con malattie cardiovascolari sono più probabili esiti gravi o anche fatali.
Per la possibilità di reazioni di ipersensibilità importanti dopo la somministrazione, si raccomanda di tenere il paziente sotto osservazione dopo l’esame.
Se si verificano reazioni di ipersensibilità, la somministrazione del mezzo di contrasto deve essere sospesa immediatamente.
Indipendentemente dalla quantità e dal tipo di somministrazione, anche dei lievi sintomi di allergia possono essere i primi segnali di gravi reazioni anafilattoidi.
L'impiego di MDC può avere luogo esclusivamente in Ospedali, Cliniche, Case di Cura e Studi specialistici radiologici ove è assicurata l’immediata disponibilità delle attrezzature e del personale competente ad utilizzarle.
Comunque, per gli esami contrastografici di più comune pratica diagnostica potrebbe essere sufficiente che nei reparti radiologici, pubblici o privati, siano presenti ed immediatamente disponibili presidi e medicamenti idonei al trattamento di eventuali urgenze (pallone di Ambu, ossigeno, antistaminici, cortisonici, vasocostrittori, ecc.).
Per tutti i pazienti è necessaria la pronta disponibilità e attivazione delle opportune misure di emergenza.
Le somministrazioni endovenose devono essere effettuate a paziente sdraiato, mantenendolo sotto osservazione per almeno mezz'ora dopo la fine dell'iniezione o dell'infusione.
La maggior parte degli incidenti gravi compare in questo lasso di tempo.
I flaconi devono essere aperti solo immediatamente prima dell'impiego e la soluzione di MDC non utilizzata non può essere conservata (vedere paragrafo 6.6).
La somministrazione intravascolare di qualunque MDC dev’essere rinviata in soggetti che abbiano recentemente assunto un MDC per colecistografia.
Reazioni avverse cutanee gravi (SCAR) Reazioni avverse cutanee gravi (SCAR), tra cui sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN), reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) e pustolosi esantematica acuta generalizzata (PEAG), che possono essere pericolose per la vita o fatali, sono state segnalate con frequenza non nota in associazione alla somministrazione di iopromide.
I pazienti devono essere informati dei segni e dei sintomi, nonché monitorati attentamente per l’insorgenza di eventuali reazioni cutanee.
Nei bambini, la manifestazione iniziale di un’eruzione cutanea può essere confusa con un’infezione; i medici devono considerare la possibilità di una reazione a iopromide nei bambini che sviluppano segni di eruzione cutanea e febbre.
La maggior parte di queste reazioni si è verificata entro 8 settimane (PEAG 1-12 giorni, DRESS 2-8 settimane, SJS/TEN da 5 giorni fino a 8 settimane).
Se il paziente ha sviluppato una reazione grave, quale SJS, TEN, PEAG o DRESS con l’uso di iopromide, iopromide non deve mai essere nuovamente somministrato a questo paziente.
Alterazioni della funzione tiroidea È necessaria una valutazione particolarmente attenta del rapporto rischio/beneficio nei pazienti con ipertiroidismo accertato o presunto o gozzo, poiché in questi pazienti i mezzi di contrasto iodati possono indurre ipertiroidismo e crisi tireotossica.
Nei pazienti con ipertiroidismo accertato o presunto può essere presa in considerazione una valutazione della funzione tiroidea e/o un trattamento tireostatico preventivo.
In seguito alla somministrazione di mezzi di contrasto iodati a pazienti adulti e pediatrici sono stati riportati esami di funzionalità tiroidea indicativi di ipotiroidismo o soppressione tiroidea transitoria.
In pazienti con malattie tiroidee note o sospette, prima dell’uso di mezzi di contrasto iodati, deve essere valutato il rischio potenziale di ipotiroidismo.
Popolazione pediatrica Dopo esposizione sia singola che multipla ai mezzi di contrasto iodati (ICM) in pazienti pediatrici di età inferiore a 3 anni è stata riportata alterazione della funzione tiroidea caratterizzata da ipotiroidismo o soppressione tiroidea transitoria.
L’ìncidenza riportata è tra l'1% e il 15% a seconda dell'età dei soggetti e della dose del mezzo di contrasto iodato ed è più comunemente osservata nei neonati e nei bambini prematuri.
I neonati possono essere stati esposti anche attraverso la madre durante la gravidanza.L’età più giovane, il peso molto basso alla nascita, la prematurità, le condizioni mediche fondamentali che influenzano la funzione tiroidea, il ricovero in unità di terapia intensiva neonatale o pediatrica e le condizioni cardiache congenite sono associati ad un aumento del rischio di ipotiroidismo dopo l'esposizione all'ICM.
I pazienti pediatrici con patologie cardiache congenite possono essere quelli maggiormente a rischio dato che spesso necessitano di dosi elevate di contrasto durante procedure cardiache invasive.
Una tiroide ipoattiva durante i primi anni di vita può essere dannosa per lo sviluppo cognitivo e neurologico e può richiedere una terapia sostitutiva con ormone tiroideo.
Dopo l'esposizione all'ICM, personalizzare il monitoraggio della funzione tiroidea in base ai fattori di rischio sottostanti, soprattutto nei neonati a termine e pretermine.
Patologie del SNC I pazienti affetti da patologie del SNC possono dimostrare un maggior rischio di complicanze neurologiche in seguito alla somministrazione di iopromide.
Le complicanze neurologiche sono più frequenti nell’angiografia cerebrale e nelle procedure correlate.
Particolare attenzione dev’essere prestata in caso di: precedenti epilettici, presenza di sangue nel liquido cerebrospinale, concomitante terapia con neurolettici, analgesici, antistaminici, sedativi fenotiazinici e tutti gli altri farmaci che abbassano la soglia epilettogena.
I pazienti in terapia con anticonvulsivanti dovranno continuare il trattamento anche in vista dell'indagine radiologica.
Se durante l'indagine si dovessero verificare crisi convulsive, si raccomanda l'impiego endovenoso di Diazepam o Fenobarbital sodico.
Con l’uso di iopromide è stata segnalata encefalopatia (vedere paragrafo 4.8).
L’encefalopatia da mezzo di contrasto può manifestarsi con sintomi e segni di disfunzione neurologica, quali cefalea, disturbi visivi, cecità corticale, confusione, crisi convulsive, perdita di coordinazione, emiparesi, afasia, incoscienza, coma ed edema cerebrale.
I sintomi si manifestano solitamente nel giro di pochi minuti o poche ore dalla somministrazione di iopromide e generalmente si risolvono entro pochi giorni.
I fattori che aumentano la permeabilità della barriera ematoencefalica facilitano il passaggio del mezzo di contrasto nel tessuto cerebrale, che potrebbe determinare reazioni del SNC, ad esempio encefalopatia.
Se si sospetta un’encefalopatia da mezzo di contrasto, deve essere istituita una gestione medica appropriata e la somministrazione di iopromide non deve essere ripetuta.
Idratazione Dev‘essere assicurato uno stato d’ idratazione adeguato in tutti i pazienti, compresi quelli con insufficienza renale, prima e dopo la somministrazione intravascolare (vedere “Danno renale acuto”).
Particolare cautela viene raccomandata per coloro che hanno un rischio maggiore di sviluppare un danno renale come ad es.
i soggetti affetti da mieloma multiplo, diabete mellito, poliuria, oliguria o iperuricemia, bambini e anziani.
L’idratazione endovenosa profilattica periprocedurale è raccomandata in caso di grave insufficienza renale (eGFR <30 mL/ min / 1,73 m²).
In caso di patologie cardiache concomitanti, la prescrizione di una profilassi endovenosa deve essere scrupolosamente ponderata vista la possibilità di aggravamento delle funzioni cardiache ad essa correlata (vedere "Danno renale acuto", "Malattie cardiovascolari" e paragrafo 4.8).
Ansia Pronunciati stati di eccitazione, ansia e dolore potrebbero aumentare il rischio di effetti indesiderati o intensificare le reazioni correlate al mezzo di contrasto.
Test preliminare Si sconsiglia di effettuare un test di sensibilità utilizzando una piccola dose di prova del mezzo di contrasto, poiché tale test non ha valore predittivo.
Inoltre, il test stesso ha occasionalmente provocato reazioni d‘ipersensibilità gravi e anche fatali.
Uso intravascolare Danno renale acuto Dopo somministrazione intravascolare di Ultravist, può manifestarsi danno renale acuto post-contrasto (Post Contrast Acute Kidney Injury (PC-AKI)), caratterizzato da un aumento della creatinina sierica > 0,3 mg/dl (o > 26,5 mcmol/l) o > 1,5 volte il valore basale, entro 48-72 ore dalla somministrazione intravascolare del mezzo di contrasto.
In alcuni casi può manifestarsi insufficienza renale acuta.
I fattori di rischio comprendono: - insufficienza renale preesistente (vedere paragrafo 4.2), - disidratazione (vedere paragrafo 4.4), - diabete mellito, - mieloma multiplo / paraproteinemia, - dosi di Ultravist ripetute e/o elevate.
I pazienti eGFR < 45 mL/min / 1,73 m² sono a maggior rischio di sviluppare un PC-AKI con somministrazione intra-arteriosa ed esposizione renale al primo passaggio (il mezzo di contrasto raggiunge le arterie renali in forma relativamente non diluita, per es.
con iniezione nel cuore sinistro, nell'aorta addominale toracica e surrenale o nelle arterie renali).
I pazienti con grave insufficienza renale (eGFR <30 mL / min / 1,73 m²) sono a maggior rischio di PC-AKI anche con somministrazione endovenosa o intra-arteriosa con esposizione renale al secondo passaggio (il mezzo di contrasto raggiunge le arterie renali dopo diluizione nella circolazione polmonare o periferica, ad es.
iniezione nel cuore destro, arteria polmonare, carotide, succlavia, coronarica, mesenterica o aorta addominale) (vedere “Idratazione”).
I pazienti in dialisi senza funzione renale residua possono ricevere Ultravist per le indagini radiologiche, poiché i mezzi di contrasto iodati vengono eliminati attraverso la dialisi.
Malattie cardiovascolari Arteriosclerosi in stato avanzato, ipertensione, scompenso cardiaco, grave malattia sistemica, embolìa o trombosi cerebrali recenti aumentano l’incidenza di effetti indesiderati gravi.
I pazienti con malattie cardiovascolari significative o grave coronaropatia hanno un rischio aumentato di sviluppare alterazioni emodinamiche clinicamente rilevanti e aritmia.
L’iniezione intravascolare di Ultravist può precipitare l’edema polmonare in pazienti con insufficienza cardiaca.
Durante l'esame angiocardiografico si dovrà in modo particolare tenere presente le condizioni del cuore destro e del circolo polmonare; in caso di insufficienza volumi suppletivi di MDC possono provocare sovraccarichi circolatori con bradicardia e diminuzione della PA sistemica.
In campo pediatrico l'iniezione nel cuore destro richiede particolare cautela nei neonati cianotici con ipertensione polmonare e funzione cardiaca compromessa.
Durante l'esame dell'arco aortico prestare particolare attenzione al posizionamento dell'estremità del catetere.
Pressioni eccessive trasmesse dall'iniettore ai vasi brachiocefalici possono provocare ipotensione, bradicardia e lesioni a carico del sistema nervoso centrale.
Anche in aortografia addominale eccessive pressioni trasmesse dalla pompa automatica possono provocare infarto renale, lesioni del midollo spinale, emorragie retroperitoneali, infarto e necrosi intestinale.
Feocromocitoma I pazienti con feocromocitoma possono avere un rischio aumentato di andare incontro a crisi ipertensive.
Miastenia grave La somministrazione di Ultravist può aggravare i sintomi della miastenia grave.
Eventi tromboembolici Una proprietà dei mezzi di contrasto non ionici è la scarsa interferenza con le normali funzioni fisiologiche.
E' stato dimostrato in vitro che, a parità di concentrazione, gli effetti inibitori dei MDC non ionici sui meccanismi di emostasi sono inferiori a quelli dei MDC ionici.
Numerosi fattori, oltre al mezzo di contrasto, possono contribuire allo sviluppo di eventi tromboembolici.
Tra questi, la durata dell’indagine, il numero di iniezioni, il materiale del catetere e della siringa, lo stato morboso sottostante e terapie farmacologiche concomitanti.
Per questo motivo si raccomanda di eseguire le procedure angiografiche corrette: i cateteri devono essere lavati frequentemente con soluzioni saline eparinizzate, è da evitare il contatto prolungato tra sangue e MDC in cateteri e siringhe e la durata dell’indagine dev’essere ridotta al minimo, per minimizzare il rischio di trombosi ed embolia.
Mammografia con mezzo di contrasto (CEM, Contrast-Enhanced Mammography) La mammografia con mezzo di contrasto comporta, rispetto alla mammografia tradizionale, una maggiore esposizione della paziente alle radiazioni ionizzanti.
La dose di radiazioni dipende dallo spessore del seno, dal tipo di dispositivo mammografico e dalle impostazioni di sistema del dispositivo mammografico.
La dose complessiva di radiazioni della CEM rimane al di sotto della soglia definita dalle linee guida internazionali per la mammografia (inferiore a 3 mGy).
Informazioni sugli eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose (in base alle quantità media somministrata ad una persona di 70kg), cioè essenzialmente ‘senza sodio’.

Interazioni

Biguanidi (metformina): nei pazienti con insufficienza renale acuta o grave nefropatia cronica l’eliminazione delle biguanidi può essere ridotta, con conseguente accumulo e sviluppo di acidosi lattica.
Poiché la somministrazione di Ultravist può causare o aggravare una compromissione della funzione renale, i pazienti trattati con metformina possono presentare un rischio maggiore di sviluppare acidosi lattica, specialmente quelli con preesistente compromissione della funzione renale (vedere paragrafo 4.4, “Uso intravascolare” - “Danno renale acuto”).
Sulla base della misurazione della funzionalità renale, dovrebbe essere valutata la necessità di interrompere la somministrazione della metformina.
Interleuchina-2: un precedente trattamento (fino a diverse settimane prima) con interleuchina-2 è associato con un rischio aumentato di reazioni ritardate a Ultravist.
Radioisotopi: per la diagnosi e la terapia di patologie tiroidee con l'impiego di iodio radioattivo tenere presente che la captazione dello iodio da parte del tessuto tiroideo è ridotta per un periodo protratto fino a 2 settimane e, in casi singoli, anche più a lungo dopo l'impiego di MDC iodati ad eliminazione renale.
I pazienti in trattamento con beta-bloccanti che manifestano reazioni d‘ipersensibilità, possono essere resistenti agli effetti del trattamento con beta-agonisti (vedere anche paragrafo 4.4).

Effetti indesiderati

Sintesi del profilo di sicurezza Il profilo di sicurezza complessivo di Ultravist si basa su dati ottenuti da studi pre-marketing e post-marketing condotti rispettivamente su oltre 3.900 e 74.000 pazienti, nonché su dati provenienti da segnalazioni spontanee e ricavati dalla letteratura.
Le reazioni avverse che si osservano con maggior frequenza (≥ 4%) nei pazienti che ricevono Ultravist sono cefalea, nausea e vasodilatazione.
Le reazioni avverse più gravi nei pazienti che ricevono Ultravist sono shock anafilattico, arresto respiratorio, broncospasmo, edema laringeo, edema faringeo, asma, coma, infarto cerebrale, ictus, edema cerebrale, convulsione, aritmia, arresto cardiaco, ischemia miocardica, infarto miocardico, insufficienza cardiaca, bradicardia, cianosi, ipotensione, shock, dispnea, edema polmonare, insufficienza respiratoria e aspirazione.
Elenco delle reazioni avverse in forma tabulare Le reazioni avverse osservate con Ultravist sono riportate nella tabella seguente, classificate per Sistemi ed Organi secondo MedDRA.
Viene usato il termine MedDRA più appropriato per descrivere una determinata reazione, i suoi sinonimi e le condizioni correlate.
Le reazioni avverse da studi clinici sono classificate per frequenza.
Le frequenze sono definite secondo la seguente convenzione: comune (≥ 1/100, < 1/10) non comune (≥ 1/1.000, < 1/100) rara (≥ 1/10.000, < 1/1.000) Le reazioni avverse identificate solo durante la sorveglianza post-marketing, per le quali la frequenza non può essere definita, sono elencate sotto “non nota”.
Tabella 1: Reazioni avverse (ADR) segnalate negli studi clinici o durante la sorveglianza post-marketing nei pazienti trattati con Ultravist
Classificazione per sistemi e organi Comune Non comune Rara Non nota
Disturbi del sistema immunitario  Reazioni di ipersensibilità/ anafilattoidi (shock anafilattoide§) *), arresto respiratorio§) *), broncospasmo*), edema laringeo*) / faringeo*) / facciale, edema della lingua§), spasmo laringeo / faringeo§), asma§) *), congiuntivite§), lacrimazione§), starnuti, tosse, edema delle mucose, rinite§), raucedine§), irritazione della gola§), orticaria, prurito, angioedema)  
Patologie endocrine    Crisi tireotossica, Patologia tiroidea, Ipotiroidismo neonatale transitorio
Disturbi psichiatrici   Ansia 
Patologie del sistema nervoso Capogiro, Cefalea, Disgeusia Reazioni vasovagali, Stato confusionale, Irrequietezza, Parestesia / Ipoestesia, Sonnolenza  Coma*), Ischemia / infarto*) cerebrale, Ictus*), Edema cerebrale a) *), Convulsione*), Cecità corticale transitoria a), Perdita di coscienza, Agitazione, Amnesia, Tremore, Disturbi del linguaggio, Paresi / paralisi, Encefalopatia da mezzo di contrasto
Patologie dell’occhio Visione offuscata / alterata   
Patologie dell’orecchio e del labirinto    Disturbi dell’udito
Patologie cardiache Dolore / fastidio toracico Aritmia*) Arresto cardiaco*), Ischemia miocardica*), Palpitazioni Infarto miocardico*), Insufficienza cardiaca*), Bradicardia*), Tachicardia, Cianosi*)
Patologie vascolari Ipertensione, Vasodilatazione Ipotensione*)  Shock*), Eventi tromboembolici a), Vasospasmo a)
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche  Dispnea*)  Edema polmonare*), Insufficienza respiratoria*), Aspirazione*)
Patologie gastrointestinali Vomito, Nausea Dolore addominale  Disfagia, Ingrossamento delle ghiandole salivari, Diarrea
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo    Manifestazioni bollose (ad es.sindrome di Stevens-Johnson o di Lyell), Eruzione cutanea, Eritema, Iperidrosi, Pustolosi esantematica acuta generalizzata, Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo    Sindrome compartimentale in caso di stravaso
Patologie renali e urinarie    Compromissione della funzione renalea), insufficienza renalea) Insufficienza renale acutaa)
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Dolore, Reazioni nella sede di iniezione (di vario tipo, ad es.
dolore, sensazione di calore§), edema§), infiammazione§) e lesione dei tessuti molli§) in caso di stravaso), Sensazione di calore
Edema  Malessere, Brividi, Pallore
Esami diagnostici    Fluttuazione della temperatura corporea
*) sono stati segnalati casi pericolosi per la vita e/o fatali a) solo per uso intravascolare §) identificati solo durante la sorveglianza post-marketing (frequenza non nota) Si sono verificati anche i seguenti effetti indesiderati: grande male, meningite asettica, vasculiti, coriza, necrosi intestinale, poliuria, ematuria, ritenzione urinaria, infarto renale, lesione del midollo spinale e emorragie retroperitoneali.
Oltre alle reazioni avverse sopra elencate, in caso d’impiego del prodotto per la ERCP (colangiopancreatografia retrograda endoscopica) sono stati segnalati: aumento dei livelli degli enzimi pancreatici e pancreatite, con frequenza non nota.
La maggior parte delle reazioni in seguito a uso in cavità corporee si manifesta alcune ore dopo la somministrazione.
Consigli per il trattamento degli effetti collaterali da mezzo di contrasto È decisiva, per un'azione rapida in caso di effetti collaterali da mezzo di contrasto, l'immediata disponibilità di tutti i farmaci e le attrezzature necessarie per la terapia d'urgenza nonchè la presenza di personale competente ad utilizzarla (vedere paragrafo 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Non sono stati condotti studi adeguati e sufficientemente controllati sulle donne in stato di gravidanza.
Gli studi condotti su animali sono insufficienti per evidenziare eventuali effetti dannosi su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-natale a seguito di somministrazione di iopromide per uso diagnostico nell’uomo.
Allattamento La sicurezza di Ultravist nei lattanti non è stata studiata.
I mezzi di contrasto vengono escreti in scarsa quantità nel latte materno umano.
È improbabile che ciò possa causare danni al lattante (vedere anche paragrafo 4.4, “Alterazioni della funzione tiroidea”).

Conservazione

Proteggere dalla luce e dalle radiazioni ionizzanti.
Non conservare a temperatura superiore ai 30°C.
Ispezione visiva Una volta aperto il flacone, il prodotto dev’essere utilizzato immediatamente.
Eventuali residui di prodotto non sono più utilizzabili.
Non usare il medicinale dopo la data di scadenza riportata sulla confezione.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.