TRECONDI 5FL POLV 1G

1.779,80 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: TREOSULFAN
  • ATC: L01AB02
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 05/12/2019

Treosulfan in associazione con fludarabina è indicato nell’ambito di un regime di condizionamento, prima del trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche (alloHSCT), in pazienti adulti e in pazienti pediatrici di età superiore a un mese con patologie maligne e non maligne.
Trecondi 1 g polvere per soluzione per infusione Un flaconcino di polvere contiene 1 g di treosulfan. Trecondi 5 g polvere per soluzione per infusione Un flaconcino di polvere contiene 5 g di treosulfan. Dopo la ricostituzione secondo il paragrafo 6.6, 1 mL della soluzione per infusione contiene 50 mg di treosulfan.

Controindicazioni

• Ipersensibilità al principio attivo • Malattia infettiva attiva non controllata • Severa compromissione cardiaca, polmonare, epatica e renale concomitante • Anemia di Fanconi e altri disturbi della riparazione delle rotture del DNA • Gravidanza (vedere paragrafo 4.6) • Somministrazione di vaccini vivi

Posologia

La somministrazione di treosulfan deve essere eseguita sotto la supervisione di un medico esperto nel regime di condizionamento seguito da alloHSCT.
Posologia Adulti con patologia maligna Treosulfan è somministrato in associazione con fludarabina.
La dose e lo schema di somministrazione raccomandati sono i seguenti: • Treosulfan 10 g/m² di superficie corporea (BSA) al giorno, come infusione endovenosa di due ore somministrata in tre giorni consecutivi (giorno -4, -3, -2) prima dell’infusione di cellule staminali (giorno 0).
La dose totale di treosulfan è 30 g/m²; • Fludarabina 30 mg/m² di BSA al giorno, come infusione endovenosa di 0,5 ore somministrata in cinque giorni consecutivi (giorno -6, -5, -4, -3, -2) prima dell’infusione di cellule staminali (giorno 0).
La dose totale di fludarabina è 150 mg/m²; • Treosulfan deve essere somministrato prima di fludarabina i giorni -4, -3, -2 (regime FT10).
Adulti con patologia non maligna Treosulfan è somministrato in associazione con fludarabina, con o senza tiotepa.
La dose e lo schema di somministrazione raccomandati sono i seguenti: • Treosulfan 14 g/m² di superficie corporea (BSA) al giorno, come infusione endovenosa di due ore somministrata in tre giorni consecutivi (giorno -6, -5, -4) prima dell’infusione di cellule staminali (giorno 0).
La dose totale di treosulfan è 42 g/m²; • Fludarabina 30 mg/m² di BSA al giorno, come infusione endovenosa di 0,5 ore somministrata in cinque giorni consecutivi (giorno -7, -6, -5, -4, -3) prima dell’infusione di cellule staminali (giorno 0).
La dose totale di fludarabina è 150 mg/m²; • Treosulfan deve essere somministrato prima di fludarabina i giorni -6, -5, -4 (regime FT14).
• Tiotepa 5 mg/kg due volte al giorno, somministrato in due infusioni endovenose nell’arco di 2-4 ore il giorno -2 prima dell’infusione di cellule staminali (giorno 0).
Popolazioni speciali Popolazione pediatrica di età superiore a 1 meseTreosulfan è somministrato in associazione con fludarabina, con tiotepa (regime intensificato; regime FT10-14TT) o senza tiotepa (regime FT10-14).
La dose e lo schema di somministrazione raccomandati sono i seguenti: • Treosulfan 10-14 g/m² di superficie corporea (BSA) al giorno, come infusione endovenosa di due ore somministrata in tre giorni consecutivi (giorno -6, -5, -4) prima dell’infusione di cellule staminali (giorno 0).
La dose totale di treosulfan è 30-42 g/m²; La dose di treosulfan deve essere adattata alla BSA del paziente, come riportato di seguito (vedere paragrafo 5.2):
Superficie corporea(m²) Dose di treosulfan(g/m²)
< 0,4 10,0
da ≥ 0,4 a < 0,9 12,0
≥ 0,9 14,0
• Fludarabina 30 mg/m² di BSA al giorno, come infusione endovenosa di 0,5 ore somministrata in cinque giorni consecutivi (giorno -7, -6, -5, -4, -3) prima dell’infusione di cellule staminali (giorno 0).
La dose totale di fludarabina è 150 mg/m²; • Treosulfan deve essere somministrato prima di fludarabina; • Tiotepa (regime intensificato 5 mg/kg due volte al giorno), somministrato in due infusioni endovenose nell’arco di 2-4 ore il giorno -2 prima dell’infusione di cellule staminali (giorno 0).
La sicurezza e l’efficacia di treosulfan nei bambini al di sotto di 1 mese di età non sono state ancora stabilite.
Anziani Non è necessario un aggiustamento della dose in alcun sottogruppo della popolazione anziana.
Compromissione renale ed epatica Non è necessario un aggiustamento della dose in caso di compromissione lieve o moderata; tuttavia, treosulfan è controindicato in pazienti con compromissione severa (vedere paragrafo 4.3).
Modo di somministrazione Treosulfan è per uso endovenoso come infusione della durata di due ore.
Precauzioni che devono essere prese prima della manipolazione o della somministrazione del medicinale Nella manipolazione di treosulfan, si devono evitare l’inalazione, il contatto cutaneo o il contatto con le mucose.
Il personale in gravidanza deve essere escluso dalla manipolazione di citotossici.
La somministrazione endovenosa deve essere eseguita mediante una tecnica sicura, per evitare lo stravaso (vedere paragrafo 4.4).Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

Avvertenze e precauzioni

Mielosoppressione Una profonda mielosoppressione con pancitopenia è l’effetto terapeutico desiderato del regime di condizionamento a base di treosulfan e si verifica in tutti i pazienti.
Si raccomanda pertanto di monitorare frequentemente il quadro emocromocitometrico fino al recupero del sistema ematopoietico.
Durante le fasi di neutropenia severa (la durata mediana del periodo neutropenico è 14-17,5 giorni negli adulti e 20-22 giorni nei pazienti pediatrici) aumenta il rischio of infezione.
Si deve pertanto considerare un trattamento antinfettivo profilattico o empirico (infezioni batteriche, virali, micotiche).
Una terapia di supporto con fattori di crescita (G-CSF, GM-CSF), piastrine e/o eritrociti deve essere somministrata come indicato.
Tumori maligni secondari I tumori maligni secondari sono complicanze accertate nei sopravvissuti a lungo termine dopo alloHSCT.
Non è nota la quantità di treosulfan che contribuisce alla loro comparsa.
Il possibile rischio di tumori maligni secondari deve essere spiegato al paziente.
Sulla base dei dati nell’uomo, treosulfan è stato classificato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) come cancerogeno per l’uomo.
Mucosite La mucosite orale (anche di alto grado di severità) è un effetto indesiderato molto comune del regime di condizionamento a base di treosulfan seguito da alloHSCT (vedere paragrafo 4.8).
Si raccomanda l'uso della profilassi per la mucosite (ad es.
antimicrobici topici, protettivi con effetto barriera, ghiaccio e igiene orale adeguata).
Vaccini L’uso concomitante di vaccini vivi attenuati non è raccomandato.
Fertilità Treosulfan può compromettere la fertilità.
Pertanto, si raccomanda agli uomini trattati con treosulfan di non concepire un figlio durante e fino a 6 mesi dopo il trattamento e di chiedere consulenza sulla crioconservazione dello sperma prima del trattamento, a causa della possibilità di infertilità irreversibile dovuta alla terapia con treosulfan.
Soppressione ovarica e amenorrea con sintomi menopausali si verificano con frequenza comune nelle pazienti in premenopausa (vedere paragrafo 4.6).
Popolazione pediatrica Crisi convulsive Vi sono state segnalazioni isolate di crisi convulsive in neonati (≤ 4 mesi d'età) con immunodeficienze primarie, dopo il regime di condizionamento con treosulfan in associazione a fludarabina o ciclofosfamide.
Pertanto, i neonati di età ≤ 4 mesi devono essere monitorati per rilevare eventuali segni di reazioni avverse neurologiche.
Sebbene non possa essere dimostrato un nesso causale con treosulfan, l'uso della profilassi con clonazepam per i bambini di età inferiore a 1 anno può essere considerato.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Vi è stata un'associazione significativa tra età e tossicità respiratoria nei pazienti pediatrici trattati con il condizionamento a base di treosulfan.
I bambini di età inferiore a un anno (principalmente patologie non maligne, in particolare immunodeficienze) hanno manifestato maggiore tossicità respiratoria di grado III/IV, probabilmente dovuta a infezioni polmonari esistenti prima dell'inizio del regime di condizionamento.
Dermatite da pannolino Dermatite da pannolino può verificarsi nei bambini piccoli a causa dell’escrezione di treosulfan nelle urine.
Pertanto, i pannolini devono essere cambiati spesso fino a 6-8 ore dopo ogni infusione di treosulfan.
Stravaso Treosulfan è considerato un irritante.
La somministrazione endovenosa deve essere eseguita mediante una tecnica sicura.
In caso di sospetto stravaso, adottare le misure di sicurezza generali.
Nessuna misura specifica si è dimostrata raccomandabile.

Interazioni

Non è stata osservata alcuna interazione di treosulfan nella chemioterapia ad alto dosaggio.
Dettagliati studi in vitro non hanno completamente escluso potenziali interazioni tra elevate concentrazioni plasmatiche di treosulfan e substrati del CYP3A4, CYP2C19 o della glicoproteina-P (P-gp).
Modelli di farmacocinetica su base fisiologica hanno previsto un’interazione da debole (rapporto delle AUC compreso fra ≥ 1,25 e < 2) a moderata (rapporto delle AUC compreso fra ≥ 2 e < 5) con il CYP3A4, un’interazione debole con il CYP2C19 e un’interazione trascurabile (rapporto delle AUC < 1,25) con la P-gp.
Pertanto, i medicinali con un indice terapeutico ristretto (ad es.
digossina) che sono substrati del CYP3A4 o del CYP2C19 non devono essere somministrati durante il trattamento con treosulfan.
Prendendo in considerazione le tempistiche complessive dei trattamenti e le rispettive proprietà farmacocinetiche dei medicinali utilizzati in concomitanza (ad es.
l’emivita), il potenziale di interazione può essere ridotto a “nessuna interazione” (rapporto delle AUC < 1,25) se tutti i medicinali utilizzati in concomitanza vengono somministrati 2 ore prima oppure 8 ore dopo l’infusione endovenosa di 2 ore di treosulfan.
L’effetto di treosulfan sulla farmacocinetica della fludarabina non è noto.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Una profonda mielosoppressione/pancitopenia è l’effetto terapeutico desiderato del regime di condizionamento e si verifica in tutti i pazienti.
Il quadro emocromocitometrico viene di solito ripristinato dopo HSCT.
Le reazioni avverse più comunemente osservate (adulti/pazienti pediatrici) dopo il condizionamento a base di treosulfan seguito da alloHSCT comprendono: infezioni totali (10,1%/11,6%), patologie gastrointestinali (nausea [38,0%/26,4%], stomatite [36,4%/66,1%], vomito [22,5%/42,1%], diarrea [14,4%/33,1%], dolore addominale [9,6%/17,4%]), stanchezza (14,4%/1,7%), epatotossicità (0,3%/26,4%), neutropenia febbrile (10,1%/1,7%), appetito ridotto (8,0%/0,8%), eruzione maculo-papulosa (5,2%/7,4%), prurito (2,8%/10,7%), alopecia (1,5%/9,9%), piressia (4,1%/13,2%), edema (6,2%/0,8%), eruzione cutanea (0,7%/5,8%) e aumenti di alanina transaminasi (ALT [4,9%/10,7%]), aspartato transaminasi (AST [4,1%/6,6%]) e bilirubina (17,1%/6,6%).
Adulti Tabella delle reazioni avverse La frequenza delle reazioni avverse riportate nella tabella seguente è derivata da 5 sperimentazioni cliniche (comprendenti in totale 613 pazienti), in cui treosulfan in associazione a fludarabina è stato studiato come regime di condizionamento prima di alloHSCT in pazienti adulti.
Treosulfan è stato somministrato in un intervallo di dosi di 10-14 g/m² di BSA in 3 giorni consecutivi.
Le reazioni avverse sono elencate di seguito, secondo la classificazione per sistemi e organi e la frequenza: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1 000, < 1/100); raro (≥ 1/10 000, < 1/1 000), molto raro (< 1/10 000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna categoria di frequenza, gli effetti indesiderati sono elencati in ordine decrescente di gravità.
Classificazione per sistemi e organi Tutte le reazioni avverse / frequenza Reazioni avverse di grado 3-4 / frequenza
Infezioni ed infestazioni* Comune Infezioni (batteriche, virali, micotiche), sepsia Comune Infezioni (batteriche, virali, micotiche), sepsia
Non nota Shock setticoc Non nota Shock setticoc
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)* Non nota Tumore maligno secondario correlato al trattamento Non nota Tumore maligno secondario correlato al trattamento
Patologie del sistema emolinfopoietico* Molto comune Mielosoppressione, pancitopenia, neutropenia febbrile Molto comune Mielosoppressione, pancitopenia, neutropenia febbrile
Disturbi del sistema immunitario Comune Ipersensibilità 
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune Appetito ridotto Comune Appetito ridotto
Non comune Tolleranza al glucosio alterata, incluse iperglicemia e ipoglicemia Non comune Tolleranza al glucosio alterata, incluse iperglicemia e ipoglicemia
Non nota Acidosib Non nota Acidosib
Disturbi psichiatrici Comune Insonnia Non nota Stato confusionale
Non comune Stato confusionale 
Patologie del sistema nervoso Comune Cefalea, capogiro 
Non comune Emorragia intracranica, neuropatia sensitiva periferica Non comune Cefalea
Non nota Encefalopatia, disturbo extrapiramidale, sincope, parestesia Non nota Encefalopatia, emorragia intracranica, sincope, neuropatia sensitiva periferica
Patologie dell'occhio Non nota Occhio secco 
Patologie dell’orecchio e del labirinto Non comuneVertigine 
Patologie cardiache* Comune Aritmie cardiache (ad es.
fibrillazione atriale, aritmia sinusale)
Non comune Aritmie cardiache (ad es.
fibrillazione atriale, aritmia sinusale)
Non nota Arresto cardiaco, insufficienza cardiaca, infarto miocardico, effusione pericardica Non nota Arresto cardiaco, infarto miocardico
Patologie vascolari Comune Ipertensione, ipotensione, rossore 
Non comune Ematoma Non comune Ipertensione
Non nota Embolia Non nota Embolia
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune Dispnea, epistassi 
Non comune Polmonite, versamento della pleura, infiammazione faringea o laringea, dolore orofaringeo, singhiozzo Non comune Dispnea
Non nota Dolore della laringe, tosse, disfonia Non nota Polmonite, versamento della pleura, infiammazione faringea, epistassi
Patologie gastrointestinali* Molto comune Stomatite/mucosite, diarrea, nausea, vomito 
Comune Dolore orale, gastrite, dispepsia, stipsi, disfagia, dolore addominale, dolore esofageo o gastrointestinale Comune Stomatite/mucosite, diarrea, nausea, dolore addominale
Non comune Emorragia dalla bocca, distensione dell’addome, bocca secca Non comune Vomito, dolore orale, disfagia, dolore esofageo o gastrointestinale
Non nota Emorragia gastrica, colite neutropenica, esofagite, infiammazione anale Non nota Emorragia gastrica o dalla bocca, colite neutropenica
Patologie epatobiliari* Non comune Malattia veno-occlusiva epatica 
Non nota Epatotossicità, epatomegalia Non nota Malattia veno-occlusiva epatica, epatotossicità
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Eruzione maculo-papulosa, porpora, eritema, eritrodisestesia palmo-plantare, prurito, alopecia 
Non comune Eritema multiforme, dermatite acneiforme, eruzione cutanea, cute secca Non comune Eruzione maculo-papulosa
Non nota Necrosi o ulcera cutanea, dermatite, iperpigmentazione cutanead Non nota Necrosi cutanea, porpora, eritema
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Comune Dolore a un arto, dolore dorsale, dolore osseo, artralgia Non nota Dolore a un arto, dolore osseo
Non comune Mialgia 
Patologie renali e urinarie Comune Lesione traumatica renale acuta, ematuria 
Non comune Dolore alle vie urinarie Non comune Lesione traumatica renale acuta
Non nota Insufficienza renale, cistite emorragicac, disuria Non nota Ematuria
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune Condizioni asteniche (stanchezza, astenia, letargia) 
Comune Edema, piressiae, brividi Comune Stanchezza
Non comune Dolore toracico non cardiaco, dolore Non nota Dolore toracico non cardiaco, piressiae
Esami diagnostici Molto comune Bilirubina ematica aumentata 
Comune Transaminasi (ALT/AST) aumentate, γGT aumentata, proteina C-reattiva aumentata, peso diminuito, peso aumentato Comune Bilirubina ematica aumentata, transaminasi (ALT/AST) aumentate, γGT aumentata
Non comune Fosfatasi alcalina ematica aumentata Non comune Proteina C-reattiva aumentata
Non nota Latticodeidrogenasi ematica (LDH) aumentata Non nota Fosfatasi alcalina ematica aumentata
* Vedere paragrafi dettagliati di seguito a Infezione clinicamente o microbiologicamente documentata con neutropenia di grado 3 o 4 (conta assoluta dei neutrofili [ANC] < 1,0 x 109/L) e sepsi b L'acidosi può essere una conseguenza del rilascio di acido metansolfonico attraverso l’attivazione/scissione di treosulfan nel plasma c Casi clinici (> 2) dopo condizionamento a base di treosulfan ottenuti da altre fonti d Pigmentazione bronzea e Febbre in assenza di neutropenia, dove la neutropenia è definita come ANC < 1,0 x 109/L Descrizione di reazioni avverse selezionate Infezioni totali L'incidenza complessiva di infezioni è stata del 10,1% (62/613).
Questo dato comprende l’incidenza di infezioni batteriche, virali e micotiche (50/613; 8,1%) e di sepsi totale (12/613; 2%).
Il tipo di infezione più frequente è stata l'infezione polmonare (10/62 [16,1%]).
I patogeni comprendevano batteri (ad es.
Staphylococcus, Enterococcus, Corynebacterium), virus (ad es.
citomegalovirus [CMV], virus di Epstein-Barr [EBV]) e funghi (ad es.
candida).
La sepsi totale comprende sepsi (9/613; 1,5%), sepsi da stafilococco (2/613; 0,3%) e sepsi da enterococco (1/613; 0,2%).
Il tasso di infezione inferiore è stato osservato nei pazienti trattati con il regime posologico di 10 g/m² di treosulfan al giorno, dal giorno -4 a -2 (8,1%).
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) Uno dei 613 pazienti adulti (0,2%) ha sviluppato un tumore maligno secondario (cancro della mammella).
Alcuni ulteriori casi di tumori maligni secondari dopo condizionamento a base di treosulfan sono stati segnalati da altri sperimentatori.
Dopo la terapia a lungo termine con dosi convenzionali di treosulfan per via orale in pazienti con tumori solidi, leucemia mieloide acuta è stata osservata nell’1,4% dei 553 pazienti.
Patologie del sistema emolinfopoietico Patologie ematologiche sono state osservate in 62 dei 613 pazienti adulti (10,1%).
La reazione avversa più frequente è stata neutropenia febbrile (10,1%).
L'incidenza minima è stata notata con il regime posologico di 10 g/m²/die, dal giorno -4 a -2 (4,4%).
La durata mediana (percentili 25%/75%) della neutropenia è stata di 14 (12, 20) giorni con la dose di treosulfan 10 g/m² e 17,5 (14, 21) giorni con la dose di treosulfan 14 g/m².
Patologie cardiache Patologie cardiache sono state osservate in 21 pazienti (3,4%).
Le reazioni avverse più frequenti sono state aritmie cardiache, ad es.
fibrillazione atriale (1,0%), tachicardia sinusale (0,8%), tachicardia sopraventricolare (0,3%) ed extrasistole ventricolare (0,3%).
Si sono verificati casi isolati di arresto cardiaco, insufficienza cardiaca e infarto miocardico.
La frequenza minima di patologie cardiache è stata osservata con il regime posologico di 10 g/m²/die, dal giorno -4 a -2 (2,6%).
Patologie gastrointestinali Patologie gastrointestinali sono state osservate in 379 pazienti (61,8%).
Le reazioni avverse più frequenti segnalate sono state nausea (38,0%), stomatite (36,4%), vomito (22,5%), diarrea (14,4%) e dolore addominale (9,6%).
La frequenza minima di queste reazioni avverse è stata osservata con il regime posologico di 10 g/m²/die, dal giorno -4 a -2 (rispettivamente 21,5%, 32,2%, 14,8%, 5,9% e 6,7%).
Patologie epatobiliari L'incidenza complessiva di malattia veno-occlusiva epatica (VOD) è stata dello 0,8% (5/613).
VOD si è verificata solo con il regime posologico di 14 g/m²/die di treosulfan.
Nessuno di questi casi è stato fatale o potenzialmente letale.
Popolazione pediatrica Tabella delle reazioni avverse La frequenza delle reazioni avverse riportate nella tabella seguente è derivata da due sperimentazioni cliniche (comprendenti in totale 121 pazienti; età mediana 7 anni [intervallo 0-17 anni), in cui treosulfan in associazione a fludarabina (e per lo più con tiotepa supplementare) è stato somministrato come regime di condizionamento prima di alloHSCT in pazienti pediatrici con patologie maligne o non maligne.
Treosulfan è stato somministrato in un intervallo di dosi di 10-14 g/m² di BSA in tre giorni consecutivi.
Le reazioni avverse sono elencate di seguito, secondo la classificazione per sistemi e organi e la frequenza: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1 000, < 1/100); raro (≥ 1/10 000, < 1/1 000), molto raro (< 1/10 000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna categoria di frequenza, gli effetti indesiderati sono elencati in ordine decrescente di gravità.
Classificazione per sistemi e organi Tutte le reazioni avverse / frequenza Reazioni avverse di grado 3-4 / frequenza
Infezioni ed infestazioni* Molto comune Infezioni (batteriche, virali, micotiche) Comune Infezioni (batteriche, virali, micotiche)
Tumori benigni, maligni e nonspecificati (cisti e polipicompresi)* Non nota Tumore maligno secondario correlato al trattamentoa Non nota Tumore maligno secondario correlato al trattamentoa
Patologie del sistema emolinfopoietico* Molto comune Mielosoppressione, pancitopenia Molto comune Mielosoppressione, pancitopenia
Non nota Neutropenia febbrile Non nota Neutropenia febbrile
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Non nota Alcalosi, squilibrio elettrolitico, ipomagnesiemia, appetito ridotto Non nota Alcalosi
Patologie del sistema nervoso* Comune Cefalea 
Non nota Crisi convulsiva, parestesia Non nota Parestesia
Patologie dell'occhio Non nota Emorragia della congiuntiva, occhio secco 
Patologie vascolari Non nota Sindrome da perdita capillare, ipertensione, ipotensione Non nota Sindrome da perdita capillare, ipertensione, ipotensione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune Dolore orofaringeo, epistassi 
Non nota Ipossia, tosse Non nota Ipossia
Patologie gastrointestinali Molto comune Stomatite/mucosite, diarrea, nausea, vomito, dolore addominale Molto comune Stomatite/mucosite
Comune Disfagia, infiammazione anale, dolore orale Comune Disfagia, diarrea, nausea, vomito
Non nota Colite neutropenica, dispepsia, proctite, dolore gengivale, dolore esofageo, stipsi Non nota Colite neutropenica, dolore addominale, dolore esofageo
Patologie epatobiliari Molto comune Epatotossicità 
Non nota Malattia veno-occlusiva epatica, epatomegalia
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto comune Prurito, alopecia 
Comune Dermatite esfoliativa, eruzione maculo-papulosa, eruzione cutanea, eritema, orticaria, dolore cutaneo, iperpigmentazione cutaneab Comune Dermatite esfoliativa, eruzione maculo-papulosa
Non nota Ulcera cutanea, eritema multiforme, dermatite bollosa, dermatite acneiforme, eritrodisestesia palmo-plantare, dermatite da pannolinoa Non nota Eritema
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Non nota Dolore a un arto 
Patologie renali e urinarie Non nota Lesione traumatica renale acuta, insufficienza renale, cistite non infettiva, ematuria Non nota Lesione traumatica renale acuta, insufficienza renale, cistite non infettiva
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella Non nota Eritema dello scroto, dolore al pene 
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune Piressiac 
Comune Brividi
Non nota Edema della faccia, stanchezza, dolore
Esami diagnostici Molto comune ALT aumentate 
Comune AST aumentate, bilirubina ematica aumentata, proteina C-reattiva aumentata Comune ALT aumentate, bilirubina ematica aumentata
Non nota γGT aumentata Non nota AST aumentate, γGT aumentata, proteina C-reattiva aumentata
* Vedere paragrafi dettagliati di seguito a Casi clinici (> 1) dopo condizionamento a base di treosulfan ottenuti da altre fonti d Pigmentazione bronzea c Febbre in assenza di neutropenia, dove la neutropenia è definita come ANC < 1,0 x 109/L Descrizione di reazioni avverse selezionate Infezioni L'incidenza complessiva di infezioni in 121 pazienti pediatrici è stata dell’11,6% (14/121) e quindi paragonabile a quella osservata negli adulti.
La frequenza è stata più elevata nella fascia di età pediatrica 12-17 anni (6/39 [15,4%]) rispetto ai bambini più piccoli (7/59 [11,9%]).
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) Un caso di tumore maligno secondario (sindrome mielodisplastica) è stato segnalato in un bambino circa 12 mesi dopo il condizionamento a base di treosulfan per l’anemia falciforme.
Sei casi di tumore maligno secondario sono stati segnalati da altri sperimentatori dopo il condizionamento a base di treosulfan.
Cinque pazienti pediatrici erano stati sottoposti ad alloHSCT per immunodeficienze primarie, ossia malattie che comportano di per sé un maggiore rischio di neoplasie.
Essi hanno sviluppato sindrome mielodisplastica, leucemia linfoblastica acuta e sarcoma di Ewing.
Un paziente con linfoistiocitosi emofagocitica ha sviluppato leucemia mieloide cronica giovanile.
Patologie del sistema emolinfopoietico La durata mediana (percentili 25%/75%) della neutropenia è stata di 22 (17, 26) giorni nei pazienti pediatrici con patologie maligne e di 20 (15, 25) giorni nei pazienti con patologie non maligne.
Patologie del sistema nervoso Crisi convulsiva nel contesto di un'infezione dell’encefalo è stata segnalata in uno dei 121 pazienti pediatrici.
Una segnalazione derivata da uno studio avviato da sperimentatore, eseguito nei bambini con immunodeficienze primarie, riporta cinque casi di crisi convulsive verificatisi dopo altri regimi di condizionamento a base di treosulfan (vedere paragrafo 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Donne in età fertile/Contraccezione negli uomini e nelle donne Gli uomini e le donne in età fertile sessualmente attivi devono usare misure contraccettive efficaci durante e fino a 6 mesi dopo il trattamento.
Gravidanza I dati relativi all’uso di treosulfan in donne in gravidanza non esistono.
Gli studi sugli animali non sono sufficienti a dimostrare una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Treosulfan è controindicato durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
Allattamento Non è noto se treosulfan sia escreto nel latte materno.
L’allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con treosulfan.
Fertilità Treosulfan può compromettere la fertilità negli uomini e nelle donne (vedere paragrafo 4.4).
Gli uomini devono chiedere consulenza sulla crioconservazione dello sperma prima del trattamento, a causa della possibilità di infertilità irreversibile.
Come noto per altri agenti di condizionamento alchilanti, treosulfan può causare soppressione ovarica e amenorrea con sintomi menopausali nelle donne in premenopausa.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione vedere paragrafo 6.3.

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