TRAMADOLO PARACET AURO 20CPR
10,50 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 01/02/2023
Le compresse di Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo sono indicate per il trattamento sintomatico del dolore da moderato a grave. L’uso delle compresse di Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo deve essere riservato a quei pazienti nei quali, per il trattamento del dolore da moderato a grave, è richiesta l’associazione di tramadolo e paracetamolo (vedere anche paragrafo 5.1).
Ogni compressa contiene 37,5 mg di tramadolo cloridrato e 325 mg di paracetamolo. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
Controindicazioni
- - Ipersensibilità a tramadolo, paracetamolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti (vedere paragrafo 6.1); - intossicazione acuta da alcol, farmaci ipnotici, analgesici ad azione centrale, oppioidi o sostanze psicotrope; - Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo non deve essere somministrato a pazienti in trattamento con inibitori di monoaminossidasi o entro 2 settimane dalla loro sospensione (vedere paragrafo 4.5 Interazioni con altri medicinali e altre forme d’interazione); - grave compromissione epatica; - epilessia non controllata dal relativo trattamento (vedere paragrafo 4.4).
Posologia
- Posologia.
Adulti e adolescenti (di età superiore a 12 anni): L’uso di Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo deve essere riservato a quei pazienti nei quali, per il trattamento del dolore da moderato a grave, è richiesta l’associazione di tramadolo e paracetamolo.
La dose deve essere adattata all’intensità del dolore ed alla sensibilità del singolo paziente.
Per l’analgesia, il dosaggio iniziale raccomandato è di 2 compresse di Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo.
Se necessario, potrà essere aumentato il numero di somministrazioni, fino a 8 compresse al giorno (equivalenti a 300 mg di tramadolo e 2600 mg di paracetamolo).
L’intervallo fra le somministrazioni non deve essere inferiore a 6 ore.
Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo non deve essere in alcun caso somministrato per un periodo di tempo superiore a quello strettamente necessario (vedere anche paragrafo 4.4 - Avvertenze speciali e precauzioni di impiego).
Se, data la natura e la gravità della malattia, è richiesto un trattamento ripetuto o a lungo termine con Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo, deve essere effettuato un monitoraggio attento e regolare (con periodi di interruzione del trattamento, quando possibile), in modo da valutare se sia necessaria la continuazione della terapia.
Bambini: La sicurezza e l’efficacia di Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo non sono state stabilite nei bambini di età inferiore a 12 anni.
Quindi, il trattamento in questa popolazione va evitato.
Pazienti anziani: In tali soggetti può essere utilizzato il dosaggio usuale, sebbene sia stato osservato che in soggetti volontari di età superiore a 75 anni, l’emivita di eliminazione di tramadolo sia aumentata del 17% dopo somministrazione orale.
Nei pazienti di età superiore a 75 anni, si raccomanda che il minimo intervallo fra la somministrazione di due dosi sia non inferiore a 6 ore, questo a causa della presenza di tramadolo.
Insufficienza renale: A causa della presenza di tramadolo, va evitato l’uso di Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo nei pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina < 10 ml/min).
Nei casi di moderata insufficienza renale (clearance della creatinina tra 10 e 30 ml/min), gli intervalli di somministrazione devono essere aumentati a 12 ore.
Poiché tramadolo viene rimosso molto lentamente attraverso l’emodialisi o l’emofiltrazione, ai fini del mantenimento dell’analgesia, la somministrazione successiva alla dialisi, non è generalmente richiesta.
Insufficienza epatica: Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo non deve essere usato nei pazienti con grave compromissione epatica (vedere paragrafo 4.3).
In caso di moderata compromissione deve essere attentamente considerato il prolungamento dell’intervallo di somministrazione (vedere paragrafo 4.4).
Modo di somministrazione: Uso orale.
Le compresse devono essere deglutite intere, con una sufficiente quantità di liquido.
Non devono essere rotte o masticate. Avvertenze e precauzioni
- Avvertenze: - Negli adulti e negli adolescenti di età superiore a 12 anni.
Non deve essere superato il dosaggio massimo di 8 compresse di Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo.
Al fine di evitare problemi di sovradosaggio accidentale, si deve ricordare al paziente di non superare il dosaggio raccomandato e di non utilizzare contemporaneamente altri farmaci contenenti paracetamolo (inclusi i prodotti da banco) o tramadolo cloridrato senza il parere di un medico.
- In caso di grave insufficienza renale (clearance della creatinina < 10 ml/min), l’uso di Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo va evitato.
- In pazienti con grave compromissione epatica, Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo non deve essere usato (vedere paragrafo 4.3).
Il rischio di un sovradosaggio di paracetamolo è maggiore in pazienti con epatopatia alcolica non cirrotica.
In caso di moderata compromissione, deve essere attentamente considerato il prolungamento dell’intervallo di somministrazione.
- Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo va evitato in caso di grave insufficienza respiratoria.
- Tramadolo non è adatto per il trattamento sostitutivo in pazienti con dipendenza da oppioidi.
Tramadolo, sebbene sia un agonista degli oppioidi, non è in grado di bloccare i sintomi di astinenza da morfina.
- Sono state osservate convulsioni in pazienti sensibili in trattamento con tramadolo, o in trattamento con farmaci che abbassano la soglia convulsiva, in particolare gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, antidepressivi triciclici, antipsicotici, analgesici ad azione centrale o anestetici locali.
I pazienti epilettici con un buon controllo farmacologico o i pazienti soggetti a convulsioni devono essere trattati con Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo solo se assolutamente necessario.
Sono state osservate convulsioni in pazienti in trattamento con tramadolo alle dosi consigliate.
Il rischio può aumentare se le dosi consigliate di tramadolo superano il limite massimo di dose previsto.
- Va evitato l’uso contemporaneo di oppioidi agonisti-antagonisti (nalbufina, buprenorfina, pentazocina) (vedere paragrafo 4.5 Interazioni con altri medicinali e altre forme d’interazione).
Rischi derivanti dall’uso concomitante di medicinali sedativi come benzodiazepine o medicinali correlati: L’uso concomitante di Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo e medicinali sedativi come benzodiazepine o medicinali correlati può causare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte.
A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante di questi medicinali deve essere riservata ai pazienti per i quali non siano disponibili alternative terapeutiche.
Se si decide di prescrivere Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo in concomitanza con medicinali sedativi, deve essere usata la dose efficace più bassa e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile.
I pazienti devono essere attentamente monitorati per segni e sintomi di depressione respiratoria e sedazione.
A tale riguardo, si raccomanda fortemente di informare i pazienti e chiunque si prenda cura di loro al fine di renderli consapevoli di questi sintomi (vedere paragrafo 4.5).
Precauzioni d’impiego: Possono svilupparsi tolleranza, dipendenza psichica e fisica, soprattutto a seguito di terapie a lungo termine.
La necessità clinica di un trattamento analgesico deve essere regolarmente valutata (vedere sezione 4.2).
In pazienti dipendenti da oppioidi ed in pazienti con una storia di abuso di droghe o di dipendenza, il trattamento deve essere effettuato solamente per un periodo breve e sotto la supervisione del medico.
Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo deve essere usato con cautela in pazienti con trauma cranico, in pazienti con tendenza agli attacchi convulsivi, disturbi del tratto biliare, in stato di shock, con alterazioni dello stato di coscienza per cause sconosciute, con disturbi del centro del respiro o della funzione respiratoria, o con un aumento della pressione endocranica.
Se un paziente non necessita più della terapia con tramadolo, può essere consigliabile ridurre gradualmente la dose onde prevenire i sintomi di astinenza.
In alcuni pazienti il sovradosaggio di paracetamolo può causare tossicità epatica.
Sintomi da astinenza, simili a quelli che si verificano durante l’interruzione degli oppiacei, possono verificarsi anche alle dosi terapeutiche e per trattamenti a breve termine (vedere paragrafo 4.8).
I sintomi da astinenza possono essere evitati al momento dell’interruzione del trattamento attraverso una graduale riduzione della dose, in particolare dopo periodi di trattamento prolungati.
Raramente sono stati osservati casi di dipendenza e di abuso (vedere paragrafo 4.8).
In uno studio, riguardante la somministrazione di tramadolo durante l’anestesia generale effettuata con enflurano e ossido d’azoto, è stato osservato un aumento dei ricordi intra-operatori.
Fino a quando non saranno disponibili ulteriori informazioni, deve essere evitato l’uso di tramadolo in corso di anestesia leggera.
Metabolismo del CYP2D6: Il tramadolo viene metabolizzato dall’enzima epatico CYP2D6.
Se un paziente mostra una carenza di questo enzima o ne è completamente privo, potrebbe non ottenere un adeguato effetto analgesico.
Le stime indicano che fino al 7% della popolazione caucasica potrebbe presentare questa carenza.
Tuttavia, se il paziente è un metabolizzatore ultra rapido, esiste il rischio di sviluppare effetti indesiderati di tossicità da oppioidi anche a dosaggi comunemente prescritti.
Sintomi generali di tossicità da oppioidi comprendono confusione, sonnolenza, respiro superficiale, pupille contratte, nausea, vomito, stipsi e mancanza di appetito.
Nei casi gravi, ciò può includere sintomi di depressione circolatoria e respiratoria, che possono mettere in pericolo la vita e molto raramente essere fatali.
Le stime sulla prevalenza di metabolizzatori ultra rapidi in diverse popolazioni sono riassunte di seguito:
Uso post-operatorio nei bambini Nella letteratura pubblicata ci sono state segnalazioni relative al fatto che tramadolo somministrato in ambito post-operatorio nei bambini a seguito di tonsillectomia e/o adenoidectomia per apnea ostruttiva nel sonno, ha portato al verificarsi di eventi avversi rari ma pericolosi per la vita.Popolazione Prevalenza% Africana / Etiope 29% Afroamericana da 3,4 a 6,5% Asiatica da 1,2 a 2% Caucasica da 3,6 a 6,5% Greca 6,0% Ungherese 1,9% Nordeuropea da 1 a 2%
Occorre adottare estrema cautela quando tramadolo viene somministrato ai bambini per alleviare il dolore post-operatorio e deve essere accompagnata da un attento monitoraggio dei sintomi di tossicità da oppioidi, inclusa la depressione respiratoria.
Bambini con funzione respiratoria compromessa: L’uso di tramadolo non è raccomandato nei bambini in cui la funzione respiratoria potrebbe essere compromessa, tra cui patologie neuromuscolari, gravi patologie cardiache o respiratorie, infezioni delle vie respiratorie superiori o polmonari, traumi multipli o procedure chirurgiche complesse.
Questi fattori possono peggiorare i sintomi di tossicità da oppioidi.
Disturbi della respirazione correlati al sonno: Gli oppioidi possono causare disturbi della respirazione correlati al sonno, tra cui apnea centrale nel sonno (Central Sleep Apnea, CSA) e ipossiemia correlata al sonno.
L’uso di oppioidi aumenta il rischio di CSA in modo dose-dipendente.
Nei pazienti che presentano CSA, bisogna prendere in considerazione la riduzione del dosaggio totale di oppioidi.
Insufficienza surrenalica: Gli analgesici oppioidi possono occasionalmente causare insufficienza surrenalica reversibile che richiede monitoraggio e terapia sostitutiva con glucocorticoidi.
I sintomi di insufficienza surrenalica acuta o cronica possono includere ad esempio forte dolore addominale, nausea e vomito, pressione arteriosa bassa, stanchezza estrema, appetito ridotto e calo ponderale.
Sindrome da serotonina: La sindrome da serotonina, un’affezione potenzialmente letale, è stata segnalata in pazienti trattati con tramadolo in abbinamento ad altri agenti serotoninergici o tramadolo in monoterapia (vedere paragrafi 4.5, 4.8 e 4.9).
Nel caso in cui sia clinicamente giustificato un trattamento concomitante con altri agenti serotoninergici, si consiglia un’attenta osservazione del paziente, in particolare all’inizio del trattamento e agli incrementi di dose.
Tra i sintomi della sindrome da serotonina possono annoverarsi alterazioni dello stato mentale, instabilità autonomica, anomalie neuromuscolari e/o sintomi gastrointestinali.
Se si sospetta la sindrome da serotonina, è necessario considerare una riduzione della dose o una sospensione della terapia, a seconda della severità dei sintomi.
La sospensione dei farmaci serotoninergici solitamente favorisce un rapido miglioramento.
Eccipienti: Sodio: Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè è essenzialmente ‘senza sodio’. Interazioni
- È controindicato l’uso concomitante con: • Inibitori non selettivi delle monoaminossidasi (MAO): Rischio di sindrome serotoninergica: diarrea, tachicardia, sudorazione, tremori, confusione e anche coma.
• Inibitori selettivi delle monoaminossidasi-A: Estrapolazione da inibitori non selettivi delle monoaminossidasi; Rischio di sindrome serotoninergica: diarrea, tachicardia, sudorazione, tremori, confusione e anche coma.
• Inibitori selettivi delle monoaminossidasi-В: Sintomi da eccitazione centrale che evocano una sindrome serotoninergica: diarrea, tachicardia, sudorazione, tremori, confusione e anche coma.
In caso di recente terapia con MAO inibitori, devono trascorrere 2 settimane prima del trattamento con tramadolo.
Va evitato l’uso concomitante con: • Alcol.
L’alcol aumenta l’effetto sedativo degli analgesici oppioidi.
L’effetto sul livello di attenzione può rendere pericolosa la guida di veicoli o l’uso di macchinari.
Evitare l’assunzione di bevande alcoliche e di medicinali contenenti alcol.
• Carbamazepina ed altri induttori enzimatici: Rischio di riduzione dell’efficacia e di una minor durata d’azione, dovuta a diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di tramadolo.
• Oppioidi agonisti-antagonisti (buprenorfina, nalbufina, pentazocina): Riduzione dell’effetto analgesico conseguente al blocco competitivo dei recettori, con rischio di comparsa di sindrome da astinenza.
Usi concomitanti che devono essere tenuti in considerazione: • L’uso terapeutico concomitante di tramadolo e farmaci serotoninergici, quali inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), inibitori della ricaptazione della serotonina-norepinefrina (SNRI), inibitori delle MAO (vedere paragrafo 4.3), antidepressivi triciclici e mirtazapina, può provocare la sindrome da serotonina, una condizione potenzialmente letale (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
• Altri derivati oppioidi (compresi i farmaci antitussivi e i trattamenti sostitutivi), benzodiazepine e barbiturici.
L’aumentato rischio di depressione respiratoria può essere fatale nei casi di sovradosaggio.
• Altri depressivi del sistema nervoso centrale, quali altri derivati degli oppioidi (compresi i farmaci antitussivi e i trattamenti sostitutivi), barbiturici, benzodiazepine, altri ansiolitici, ipnotici, antidepressivi sedativi, antistaminici sedativi, neurolettici, farmaci antiipertensivi ad azione centrale, talidomide e baclofen.
Tali farmaci possono causare un aumento della depressione.
L’effetto sullo stato di attenzione per la guida di veicoli e l’uso di macchinari, può risultare pericoloso.
• Quando clinicamente appropriato, deve essere effettuata la valutazione periodica del tempo di protrombina quando l’associazione di tramadolo e paracetamolo viene somministrata contemporaneamente a composti simili a farfari, a causa delle osservazioni che hanno evidenziato un aumento del tempo di protrombina.
• Altri farmaci noti per la capacità di inibire l’enzima CYP3A4, quali ketoconazolo ed eritromicina, possono inibire il metabolismo di tramadolo (N-demetilazione) e, probabilmente, anche il metabolismo del metabolita attivo O-demetilato.
L’importanza clinica di tale interazione non è stata studiata.
• I farmaci che riducono la soglia di crisi convulsive, quali bupropione, antidepressivi inibitori della ricaptazione della serotonina, antidepressivi triciclici e neurolettici.
L’uso contemporaneo di tramadolo con tali farmaci può aumentare il rischio di convulsioni.
La velocità di assorbimento di paracetamolo può essere incrementata da metoclopramide o domperidone e l’assorbimento ridotto da colestiramina.
• In un limitato numero di studi, la somministrazione pre- o post-operatoria dell’antiemetico ondansetron, antagonista del recettore 5-HT3, ha aumentato la necessità di tramadolo nei pazienti con dolore post-operatorio.
Medicinali sedativi come benzodiazepine o medicinali correlati: L’uso concomitante di oppioidi con medicinali sedativi come benzodiazepine o medicinali correlati aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte, a causa dell’effetto depressivo aggiuntivo sul SNC.
La dose e la durata dell’uso concomitante devono essere limitate (vedere paragrafo 4.4). Effetti indesiderati
- Gli effetti indesiderati più frequentemente riportati durante gli studi clinici effettuati con l’associazione tramadolo/paracetamolo sono stati nausea, vertigini e sonnolenza, osservati in più del 10% di pazienti.
Patologie cardiovascolari.
• Non comuni (da ≥1/1.000 a <1/100): ipertensione, palpitazioni, tachicardia, aritmia.
Patologie del sistema nervoso centrale e periferico.
• Molto comuni (≥1/10): vertigini, sonnolenza; • Comuni (da ≥1/100 a <1/10): cefalea, tremori; • Non comuni (da ≥1/1.000 a <1/100): contrazioni muscolari involontarie, parestesie, tinnito; • Rari (da ≥1/10.000 a <1/1.000): atassia, convulsioni, sincope, disturbi del linguaggio.
Disturbi psichiatrici.
• Comuni (da ≥1/100 a <1/10): confusione, alterazioni dell’umore (ansia, nervosismo, euforia), disturbi del sonno; • Non comuni (da ≥1/1.000 a <1/100): depressione, allucinazioni, incubi, amnesia; • Rari (da ≥1/10.000 a <1/1.000): farmaco-dipendenza.Sorveglianza successiva alla commercializzazione.
Molto rari (<1/10.000): abuso.
Patologie dell’occhio.
• Rari (da ≥1/10.000 a <1/1.000): visione annebbiata, miosi, midriasi.
Patologie respiratorie.
• Non comuni (da ≥1/1.000 a <1/100): dispnea; • Frequenza non nota (non può essere stimata sulla base dei dati disponibili): singhiozzo.
Patologie gastrointestinali.
• Molto comuni (≥1/10): nausea; • Comuni (da ≥1/100 a <1/10): vomito, stitichezza, bocca secca, diarrea, dolore addominale, dispepsia, flatulenza; • Non comuni (da ≥1/1.000 a <1/100): disfagia, melena.
Patologie epatobiliari.
• Non comuni (da ≥1/1.000 a <1/100): aumento delle transaminasi epatiche.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo.
• Comuni (da ≥1/100 a <1/10): sudorazione, prurito; • Non comuni (da ≥1/1.000 a <1/100): reazioni cutanee (per es.
irritazione, orticaria).
Patologie renali e urinarie.
• Non comuni (da ≥1/1.000 a <1/100): albuminuria, disturbi della minzione (disuria e ritenzione urinaria).
Intero organismo.
• Non comuni (da ≥1/1000 a < 1/100): brividi, vampate di calore, dolore toracico.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione.
• Non nota: ipoglicemia.
Sebbene non siano stati osservati durante gli studi clinici, non si può escludere la comparsa dei seguenti effetti indesiderati relativi alla somministrazione di tramadolo o paracetamolo: Tramadolo: • Ipotensione posturale, bradicardia, collasso (tramadolo).• La sorveglianza successiva alla commercializzazione di tramadolo ha rivelato rare alterazioni dell’effetto di warfarin, incluso l’aumento del tempo di protrombina.
• Casi rari (da ≥1/10.000 a <1/1.000): reazioni allergiche con sintomi respiratori (per esempio dispnea, broncospasmo, difficoltà respiratoria, edema angioneurotico) e anafilassi.
• Casi rari (da ≥1/10.000 a <1/1.000): alterazione dell’appetito, debolezza muscolare e depressione respiratoria.
• Dopo somministrazione di tramadolo, potrebbero comparire effetti indesiderati di tipo psichico, con variabilità individuale in termini di intensità e natura (in funzione della personalità e della durata della terapia).
Tali effetti comprendono alterazioni dell’umore (generalmente euforia, occasionalmente disforia), dell’attività (generalmente soppressione, occasionalmente aumento) e delle capacità cognitive e sensoriali (per es., disturbi del comportamento decisionale e della percezione).
• È stato osservato peggioramento dell’asma anche se una relazione causale non è stata stabilita.
• Possono comparire sintomi da astinenza, simili a quelli che si verificano con l’interruzione degli oppioidi: agitazione, ansia, nervosismo, insonnia, ipercinesia, tremore e sintomi gastrointestinali.
• Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): sindrome da serotonina.
Altri sintomi osservati molto raramente, quando tramadolo cloridrato viene bruscamente interrotto, includono: attacchi di panico, grave ansia, allucinazioni, parestesia, tinnito e sintomi insoliti a livello del Sistema Nervoso Centrale.
Paracetamolo: • Gli effetti indesiderati di paracetamolo sono rari ma possono comparire sintomi da ipersensibilità incluso irritazione cutanea.
Sono stati segnalati casi di discrasia ematica, comprese trombocitopenia ed agranulocitosi, ma certamente non correlate a paracetamolo.
• Sono stati riferiti numerosi casi che suggeriscono che paracetamolo possa determinare ipoprotrombinemia quando somministrato contemporaneamente a farmaci warfarino-simili.
In altri studi il tempo di protrombinemia non si è modificato.
• Sono stati osservati casi molto rari di gravi reazioni cutanee.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza: Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo è un’associazione fissa di principi attivi che include tramadolo, pertanto non deve essere usato durante la gravidanza.
• Dati riguardanti il paracetamolo: Una grande quantità di dati sulle donne in gravidanza non indicano né tossicità malformativa, né fetale/neonatale.
Studi epidemiologici sullo sviluppo neurologico nei bambini esposti al paracetamolo in utero mostrano risultati non conclusivi.
Se clinicamente necessario, il paracetamolo può essere usato durante la gravidanza, tuttavia dovrebbe essere usato alla dose efficace più bassa per il più breve tempo possibile e con la più bassa frequenza possibile.
• Dati riguardanti il tramadolo: Tramadolo non deve essere usato in gravidanza in quanto non sono disponibili evidenze adeguate per stabilirne la sicurezza nelle donne in gravidanza.
Tramadolo somministrato prima o durante il parto non influenza la motilità uterina.
Nei neonati può modificare la frequenza respiratoria in modo, generalmente, non clinicamente rilevante.
Durante la gravidanza, il trattamento a lungo termine può portare a sintomi da astinenza nel neonato dopo la nascita, come conseguenza dell’assuefazione.
Allattamento: Tramadolo e Paracetamolo Aurobindo è un’associazione fissa di principi attivi che includono tramadolo, pertanto non deve essere somministrato durante l’allattamento.
• Dati riguardanti il paracetamolo: Paracetamolo viene escreto nel latte materno ma non in quantità clinicamente rilevanti.
I dati pubblicati disponibili non portano a controindicare l’allattamento in donne che utilizzano medicinali contenenti paracetamolo, come unico ingrediente.
• Dati riguardanti il tramadolo: Circa lo 0,1% della dose di tramadolo assunto dalla madre viene escreto nel latte materno.
Nell’immediata fase puerperale, per un dosaggio giornaliero materno per via orale fino a 400 mg, ciò corrisponde a una quantità media di tramadolo ingerito dai neonati allattati al seno pari al 3% della dose aggiustata per il peso della madre.
Per questo motivo, tramadolo non deve essere usato durante l’allattamento o, in alternativa, l’allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con tramadolo.
L’interruzione dell’allattamento non è generalmente necessaria a seguito di una singola dose di tramadolo.
Fertilità: La sorveglianza successiva alla commercializzazione non induce a pensare ad effetti di tramadolo sulla fertilità.
Gli studi sugli animali non evidenziano effetti di tramadolo sulla fertilità.
Nessuno studio sulla fertilità è stato realizzato utilizzando la combinazioni di tramadolo e paracetamolo. Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.